Versamento pleurico nel gatto: che cos’è, i sintomi e come intervenire
Il versamento pleurico nel gatto è una condizione che può essere curata, ma deve essere individuata tempestivamente. La velocità fa la differenza
Il versamento pleurico nel gatto non è altro che un accumulo anomalo di liquido in quell’area che si trova tra i polmoni e la parete toracica.
In condizioni normali, il nostro amico a quattro zampe ne presenta una quantità ridotta perché è necessario lubrificare le superfici e prevenire l’attrito quando il polmone si espande e si sgonfia.
Possibili conseguenze
Il versamento pleurico nel gatto diventa tale quando si verifica un disturbo nella produzione e nella rimozione di questo liquido. Le quantità diventano preoccupanti e possono creare non poco disagio alla nostra palla di pelo. Se non si interviene in tempi celeri rischia anche di morire a causa delle difficoltà respiratorie che sopraggiungono inevitabilmente.
Si tratta, infatti, di una condizione che può interferire con la normale attività dei polmoni del felino e provocare una limitazione dell’espansione polmonare e della ventilazione. In questo caso i lobi polmonari possono crollare, con tutte le conseguenze del caso.
Indispensabile è l’intervento da parte del veterinario di fiducia, che conosce anche eventuali pregressi clinici e caratteristiche di razza che possono incidere nel decorso del disturbo e nelle decisioni da prendere in termini di terapia salvavita.
Scendiamo nel dettaglio
Il versamento pleurico nel gatto, in genere, è un sintomo di una serie di patologie anche molto gravi; ma raramente è esso stesso la malattia.
Un’analisi delle condizioni del nostro amico a quattro zampe, della tipologia di fluido che ha accumulato possono aiutare lo specialista a determinare con precisione le cause del disturbo. Normalmente, in campo medico, esiste una classificazione che dipende dai livelli di proteina e dalla quantità di cellule presenti.
Possibili patologie correlate
Posto che non si tratta di una vera e propria patologia, ma dell’effetto di altre, a rischiare una situazione di questo tipo sono soprattutto le palle di pelo che soffrono di:
- Infezioni, meglio conosciute con il termine piotorace;
- Insufficienza cardiaca e altre malattie al cuore;
- Chilotorace, altro non è che una raccolta anormale di liquido linfatico nel cavo pleurico;
- Forme di tumore come quelli alle ghiandole mammarie, l’emangiosarcoma e il linfosarcoma.
A causare disturbi ai polmoni del nostro amico a quattro zampe possono essere anche alcune patologie che colpiscono il fegato o l’apparato gastrointestinale, quando i livelli di proteine nel sangue si abbassano sensibilmente.
Sintomi più frequenti
Un felino che soffre delle malattie appena elencate e che sviluppa un effetto collaterale polmonare di una tale entità avrà i seguenti sintomi, che dobbiamo essere bravi a interpretare correttamente:
- Difficoltà nella respirazione, altrimenti detta dispnea;
- Respiro veloce, il termine medico è tachipnea;
- Perdita di peso improvvisa;
- Respirazione con la bocca aperta;
- Tosse persistente;
- Stanchezza e letargia frequenti;
- Mancanza di appetito;
- Poca o voglia inesistente di praticare attività fisica.
Se notiamo uno o più di questi sintomi, chiamiamo subito il nostro veterinario di fiducia per fissare una visita in tempi brevissimi. Con gli strumenti diagnostici giusti, se c’è, confermerà il versamento pleurico nel gatto e potrà intervenire prima che la situazione diventi irreversibile. Una anamnesi il più possibile dettagliata aiuterà lo specialista a formulare la diagnosi corretta nel minor tempo possibile. Essere tempestivi fa la differenza in casi del genere.
Per tale ragione, non ricorriamo al fai da te: potrebbe rallentare l’individuazione del problema e peggiorare sensibilmente la situazione. Avvaliamoci della competenza dei professionisti del settore, non giochiamo con la vita del nostro amico a quattro zampe.
Il momento della diagnosi
Una volta arrivati in clinica o all’ambulatorio veterinario, dopo un’attenta visita fisica, il medico procederà con una serie di test diagnostici volta a comprendere la malattia che scatena il malessere di Miao, se già non la si conosce, e a escluderne altre che potrebbero peggiorare il quadro clinico del nostro fedele amico decisamente sfortunato. Fondamentale è individuare la causa del versamento pleurico nel gatto e gli esami che si hanno a disposizione sono:
- La storia medica completa e un esame fisico generale, con particolare cura all’analisi stetoscopica di polmoni e cuore;
- Una radiografia al torace;
- La misurazione della pressione arteriosa (a tal proposito potrebbe tornare utile saperne di più sulle conseguenze della pressione alta nel gatto);
- Un elettrocardiogramma (il suo acronimo è ECG);
- L’esame ecografico del cuore, che non è altro che un ecocardiogramma;
- Gli esami ematologici e delle urine completi.
Una volta che il veterinario ha tutti i pezzi del puzzle davanti a sé potrà procedere con la diagnosi completa e stabilire quale sia la cura più adatta per tenere sotto controllo la situazione del felino che, certamente, non è delle migliori.
Possibili terapie e trattamenti
Arrivati a questo punto è abbastanza ovvio dire che il trattamento del versamento pleurico nel gatto è strettamente dipendente dalla causa che lo provoca. A seconda delle condizioni del nostro amico a quattro zampe, lo specialista può consigliare:
- Il ricovero in struttura, per potere aiutare Miao a stare meglio attraverso la somministrazione di ossigeno;
- La toracentesi, che consiste nella rimozione del fluido dalla cavità toracica, per fare in modo che i polmoni abbiano la possibilità di ri-espandersi.
Questa procedura viene portata a termine attraverso un piccolo ago che viene inserito proprio in corrispondenza dell’area dove è presente l’accumulo di liquidi. L’aspirazione, anche se parziale, riesce a migliorare sensibilmente le capacità respiratorie del nostro fedele amico.
Altri fattori che possono influire
Anche la riduzione del livello di stress e di ansia raggiunto da Miao può fare la differenza. Poi, in base alla motivazione che ha portato all’accumulo di fluido, il veterinario potrebbe ritenere opportuna la somministrazione di un diuretico come il furosemide o lo spironolattone.
Infine, se si ha il dubbio che il felino sotto esame sia affetto da una insufficienza cardiaca, lo si può sottoporre a un trattamento con l’ossigeno e procedere con la somministrazione di una serie di medicinali come la digossina o nitroglicerina pomata.
Una precisazione è d’obbligo ribadirla: quando c’è in ballo la salute, che sia del nostro amico a quattro zampe, la nostra o di qualsiasi altro essere vivente, avvaliamoci sempre della competenza certificata dei professionisti del settore. Una nostra improvvisazione può rivelarsi errata e altamente nociva, possiamo peggiorare il quadro clinico dell’animale e provocargli conseguenze anche letali. Non scherziamo con il fuoco.