Un gattino soprannominato “Nonno” sta conquistando il cuore delle persone
Questo gattino vi scioglierà il cuore e vi farà venir voglia di adottarne uno
Quanto è bello salvare un piccolo pelosetto? Ecco, questo gattino ne sa qualcosa perché la sua vita è cambiata dal momento in cui c’è qualcuno che si sta prendendo cura di lui. Non sempre i piccoli randagi riescono a trovare qualcuno che li adotti oppure che li possa sostenere ed aiutare. E, alcune volte, ciò non basta perché quando i piccoli gattii vengono abbandonati, nella maggior parte dei casi, hanno dei problemi più o meno gravi di salute e, in più, possono svilupparne altri quando sono in strada. A maggior ragione se con loro non c’è neanche la mamma gatta.
Ed è così che nascono malattie e difficoltà, le quali poi i volontari cercano di recuperare in ogni modo, qualche volta riusciendo nell’impresa, qualche altra no. Ma andamo a leggere, nel particolare, cosa è successo a questo dolce gattino.
Il dolce gattino protagonista della storia di oggi era un piccolo randagio. Lo trovarono in strada in una missione di salvataggio pelosetti e, così, ha incontrato finalmente qualcuno che si poteva prendere cura di lui. Ma ciò non er affatto semplice dal momento in cui aveva la palatoschisi e, quindi, non riusciva a nutrirsi correttamente. Perché il palato formava un’apertura con le cavità nasali e c’era il rischio che, alimentandosi inspirasse il cibo!
Insomma, una situazione molto grave che doveva essere curata e per farlo c’era bisogno di un’operazione chirurgica. Il problema, però fu che il gattino era estremamente magro, molto più di come dovrebbe essere un felino della sua età.
Per questo i medici veterinari erano un pò scettici nel proporre la chirurgia subito. Devono necessariamente aspettare che il piccolo salga di peso per potersi sottoporre all’operazione. Ma, come poteva farlo se non riusciva a mangiare correttamente?
Insomma, è una vera e propria sfida per queste persone che, ancora oggi stanno cercando di farlo crescere in vista dell’operazione che gli salverà la vita. Nel frattempo, i volontari, lo chiamano “nonno” grazie alla sua espressione “filosofica” e ai quei baffetti bianchi davvero meravigliosi. Non credete gli si addica?