Un fatto a dir poco assurdo: affida il gatto alla cat-sitter e lei non vuole ridarglielo. Parte la denuncia

Risale a pochi giorni fa una notizia che ha letteralmente fatto il giro d’Italia. Una donna, nel momento in cui è tornata a prendere il gatto presso la struttura cui lo aveva affidato temporaneamente, riceve un netto no da parte della proprietaria della struttura. Così, la proprietaria del quattrozampe, decide di denunciare il fatto alle autorità competenti. Ma come si è svolta la vicenda in questione? Oggi andiamo ad approfondirlo.

Tutto inizia nel 2019. Una donna, ha urgenza di partire per la Svizzera a causa delle condizioni di salute di sua madre. Non può, però, portare con se il suo gatto: purtroppo, non fa in tempo ad ultimare le vaccinazioni necessarie per ottenere il passaporto veterinario. Decide, quindi, di lasciarlo in una apposita struttura, dove si prenderanno cura di lui durante la sua assenza. A causa di alcune complicazioni, tra cui la pandemia da Covid-19, deve, però, successivamente, posticipare il ritorno.

Quando, finalmente, qualche mese fa, questa donna torna ad Assisi, città che aveva lasciato nel 2019, si reca nella struttura in cui aveva lasciato il gatto per riprenderselo. A questo punto, però, succede qualcosa che, probabilmente, non si aspettava: la proprietaria della struttura, di fronte alla richiesta di avere indietro il gatto, le risponde con un secco no.

A seguito di questa risposta, la donna decide di denunciare. Il reato contestato è quello di Appropriazione Indebita, ai sensi dell’articolo 646 del Codice Penale. Questa disposizione ha lo scopo di punire la condotta di chiunque, allo scopo di ottenere un profitto per sè o per altri, si appropria di una cosa appartenente ad altri di cui abbia, a qualsiasi titolo, già il possesso.

Ora, questa faccenda, è in mano alle autorità competenti che stabiliranno quale è la cosa giusta da fare.

Non appena avremo aggiornamenti sul caso ve ne parleremo.