Ultrasuono per gatti: serve davvero o è dannoso?

L'ultrasuono per gatti è uno strumento utile o dannoso: ecco la risposta definitiva per la salute nostro amico a quattro zampe

Ci sono delle frequenze che Miao non tollera, l’ultrasuono per gatti si basa su questo principio. Il loro udito molto sviluppato li rende molto sensibili, saperlo ci può aiutare a interagire senza danneggiarli
Il senso più sviluppato di Miao, si sa, è l’olfatto. Questa sua caratteristica lo rende un perfetto cane da caccia o fa sì che venga addestrato per il ritrovamento di persone tra le macerie di un terremoto. Non a caso i cani molecolari seguono un addestramento mirato e aiutano in contesti dove l’essere umano non può arrivare.

Non è però l’unico senso particolarmente potenziato: anche l’udito è un mezzo che gli è molto utile. L’ultrasuono per gatti fa leva su questa certezza. Ed è di questo che dobbiamo parlare. Conoscere come funziona sarà molto importante per non irritarlo o fargli letteralmente del male.

Ecco allora che, soprattutto se si è alla prima esperienza con un quattro zampe, è bene formarsi come proprietari di pet con l’ausilio indispensabile del veterinario di fiducia e di etologi esperti in comportamenti felini.

Indice

L’udito del gatto è un superpotere
Ultrasuono per gatti, gamma dell’udito
Ultrasuono per gatti, sì o no
Molte persone ci hanno chiesto anche

L’udito del gatto è un superpotere

gatto che morde

Abbiamo cani molecolari, cani da tartufo con un olfatto d’eccezione; ma i nostri amici a quattro zampe, rispetto all’uomo, hanno sicuramente una marcia in più anche per un’altra ragione: il loro range uditivo è circa il doppio di quello del suo compagno di avventure bipede, vale sia per i cani che per i felini. Ecco perché arriva dove noi bipedi non abbiamo nemmeno idea che esista un mondo di sensazioni ed emozioni.

I migliori amici dell’uomo, in genere, sono in grado di rilevare suoni tra 67 e 45 mila Hz, mentre gli esseri umani colgono quelli tra 64 e 23 mila. Se si toccano frequenze superiori, possono causare irritazione e disagio al gatto, teniamolo presente. L’ultrasuono per i gatti, quindi, fa bene o male? In quale range si muove e, di conseguenza, rappresenta una risorsa o qualcosa da rifuggire?

Ultrasuono per gatti, gamma dell’udito

gatto impaurito

I nostri fedeli amici hanno indubbiamente un orecchio molto fino, superiore a quello umano; tuttavia non sono gli animali con l’udito più sviluppato: quelli sono i pipistrelli. Sono animali notturni con radar potentissimi, e le balene possono arrivare a sentire suoni fino a 110 mila Hz, ma sono meno capaci di rilevare i suoni della gamma inferiore.

I suoni non incidono sulla percezione del nostro amico a quattro zampe solo per una questione di frequenza. Dipende anche dal volume. A volumi di un certo tipo, frequenze superiori a 25 mila Hz diventano particolarmente fastidiose all’orecchio sensibile del nostro adorato Miao. Più forti e più alti sono quei suoni, più disagio proverà la nostra piccola e sensibile palla di pelo. Per fortuna, se conosciamo il linguaggio dei gatti, sappiamo interpretare i loro chiari segnali di fastidio e possiamo capire fino a che punto è giusto spingersi e dove, invece, è il caso di evitare per salvaguardare il loro equilibrio psicofisico.

Attenzione ai pianti, alle lamentele e alle fughe improvvise: sono tutti segnali che ci devono far pensare che qualcosa non va. Certo, solo se lo stereo è acceso: altrimenti la motivazione di tali comportamenti va ricercata altrove. Per qualsiasi dubbio o incertezza, se si notano comportamenti strani e sconosciuti, è bene rivolgersi al proprio veterinario di fiducia o a un consulente felino esperto in materia.

Noi umani usiamo suoni ad alta frequenza come dissuasori: i suoni che i gatti mal sopportano e che li distraggono da ciò che stavano facendo. Spesso è così evitiamo che si avvicinino a una determinata zona, è in questo modo che li distraiamo da eventuali atteggiamenti anomali e li chiamiamo.

Questi strumenti, nella pratica, hanno l’obiettivo di confondere, spaventare e irritare. Non sono responsabili di danni permanenti all’udito e, una volta che il quadrupede è fuori portata, non avvertirà più alcun tipo di disturbo. Posto l’accento su questo, fino a che punto è giusto spingersi per non danneggiare l’apparato uditivo e l’equilibrio psicofisico del nostro amico a quattro zampe?

Ultrasuono per gatti, sì o no

gatto arrabbiato

Tra i suoni che i gatti odiano c’è l’ultrasuono per gatti, quelli che si usano molto spesso per richiamarli quando si allontanano o se fanno qualcosa a distanza che non è il caso che facciano. Ecco, adesso sappiamo che non provano molta simpatia nei nostri confronti in questi casi e che non si tratta dello strumento ideale per interagire con loro.

Seppur non provochino danni irreversibili, sempre che vengano usati sporadicamente, portano a un disagio psicofisico notevole per dei quattro zampe che amano la routine e le abitudini. Ogni novità, cambiamento, rumore improvviso sono destabilizzanti: questo è un aspetto che va considerato se vogliamo accudire Miao come è giusto e per come merita.

Si tratta di strumenti ad altissima frequenza, in alcuni casi sono più alti di 25 mila Hz e non sono udibili dalle orecchie umane. Questi suoni tagliano il rumore ambientale e sono più facilmente riconoscibili dai nostri amici a quattro zampe.

Molte persone ci hanno chiesto anche

gatto morde mano

Quando si tratta del benessere del nostro amico a quattro zampe, la paura di commettere degli errori è costante. Se si è un proprietario responsabile, le domande sono all’ordine del giorno e trovarne risposta non è solo un dovere ma anche un diritto.

Tutti gli ultrasuoni per gatti sono male tollerati?

C’è ultrasuono per gatti e ultrasuono. Quelli che sono compresi tra 23 e 25 mila Hz non sono ugualmente udibili dall’uomo, ma sono considerati tollerabili dai nostri amici a quattro zampe. In alcuni casi, sono attraenti perché fanno parte della gamma familiare, e sono presenti nell’ambiente circostante. L’importante, quindi, è informarsi con gli esperti rispetto alle tipologie che sono utilizzabili con le nostre piccole palle di pelo.

I produttori di mangimi per gatti, per esempio, hanno sperimentato la positività di determinati suoni all’interno di spot pubblicitari e li utilizzano per favorire il meccanismo di acquisto del prodotto: si tratta, in soldoni, di una strategia di marketing. È così, infatti, che attraggono i nostri pelosi davanti al televisore.
Vedendo Miao così interessato, anche noi bipedi che vogliamo solo il meglio per lui, veniamo e catturati e siamo maggiormente propensi a interessarci all’articolo e a comprarlo per rendere felice colui che consideriamo parte integrante della famiglia.

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