Torre del Greco, gattino vittima di maltrattamento: la madre veglia sul suo corpo
Ancora una brutta vicenda, questa volta a Torre del Greco, dove alcuni volontari hanno trovato un gattino vittima di una violenza inaudita.
Anche se, come purtroppo sappiamo bene, l’estate è la stagione degli abbandoni, quest’anno resterà famosa anche per un altro triste primato: gli avvelenamenti nelle colonie feline.
Infatti, durante gli ultimi mesi, vi abbiamo raccontato tantissime brutte notizie di cronaca con gatti avvelenati nelle colonie. Come la notizia di Velezzo Lomellina (PV), con i gatti della colonia vittime di trappole e bocconi avvelenati.
E, purtroppo, le notizie come questa sembrano non finire mai. Questa volta arriva da Torre del Greco, in provincia di Napoli, e la vittima è un gattino che ha subito molto di più che un avvelenamento.
Sono state alcune volontarie della colonia di felini a ritrovare il gatto senza vita. Non solo senza vita, ma con il corpo ridotto in un modo quasi indescrivibile.
Il gatto, infatti, non aveva più né gli arti né la testa, amputati da qualcuno la cui definizione non rientra nel nostro vocabolario.
Le volontarie sono state attirate dal lamento di un altro gatto. Quando sono arrivate nel luogo della violenza la scena è stata indescrivibile.
Il corpo del gattino era così, mutilato e torturato senza pietà. Su di lui vegliava la madre, disperata e sofferente.
Purtroppo, sarà davvero difficile individuare il colpevole. Anche se le forze dell’ordine sono già a lavoro, le possibilità di scoprire chi ha potuto fare una cosa del genere sono davvero poche.
Di fronte a notizie come questa, anche se siamo ormai quasi abituati a raccontarvele, restiamo senza parole anche noi.
Chi ha potuto fare un gesto del genere? Non solo avvelenare un cucciolo di poche settimane di vita, che ovviamente non aveva nessun genere di colpa.
Ma anche torturare il suo corpo, amputandogli le zampe e anche la testa. La speranza, forse vana, è che il colpevole venga individuato al più presto per poter rispondere del suo terribile gesto.