Torphasol per gatti: cos’è e a cosa serve questa medicina
Il veterinario può usare un farmaco per gatti chiamato Torphasol: ecco di che si tratta e cosa dobbiamo sapere
Sono morbidi, teneri, giocherelloni e tanto altro. I nostri adorati piccoli felini domestici riempiono la casa di amore (e monellerie), ma le cure che gli rivolgiamo non possono limitarsi a pappa, coccole e giocattoli. Hanno bisogno di continue attenzioni, soprattutto in fatto di salute!
Ecco allora che torna utile conoscere in modo più approfondito la medicina veterinaria e con essa i farmaci pensati per le nostre palle di pelo, che il veterinario può usare (o prescrivere, a seconda dei casi) per curare disturbi e patologie di varia natura.
Il Torphasol per gatti è uno di questi, un farmaco analgesico che agisce sul sistema nervoso centrale di Micio con lo scopo di lenire il dolore. Ma vediamo nel dettaglio di che si tratta e soprattutto come si deve usare.
A cosa serve
Il Torphasol è un farmaco che si usa per i gatti (ma anche per i cani) a base di un principio attivo che si chiama Butorfanolo Tartrato. Questa molecola, che si trova in diversi farmaci a uso veterinario come il Torbugesic per gatti, è un analgesico e si utilizza per alleviare il dolore di Micio, da leggero a moderato, anche quello che consegue alla fase post-operatoria. La sua azione è di breve o media durata, perciò deve essere il veterinario a valutare se sia il caso di usare Torphasol o altri tipi di analgesico.
Formato e somministrazione
Il Torphasol per gatti è un oppioide di origine sintetica derivato dalla morfina che si acquista sotto forma di soluzione iniettabile. La confezione contiene un flacone da 10 ml, con 10 mg di principio attivo Butorfanolo Tartrato.
Nei gatti (così come nei cani) questo farmaco si inietta per via endovenosa. Si tratta di un tipo di iniezione tra le più complicate da eseguire, pertanto è davvero importante che a farla sia una persona dalla mano esperta (quindi il veterinario). In genere si pratica sulla zampetta anteriore di Micio, utilizzando un laccio emostatico per bloccare il flusso sanguigno. Ciò fa sì che le vene diventino ben visibili, così il veterinario può infilare delicatamente l’ago della siringa nella vena prescelta, iniettando il farmaco liquido nella dose stabilita.
Dosi e posologia
Come tutti i farmaci analgesici e non, il Torphasol per gatti va usato con molta cautela. È importante tener conto delle indicazioni riportate nel foglietto illustrativo circa le dosi e la posologia. In sostanza il veterinario deve seguire le esatte direttive che riguardano sia il modo e che le quantità da somministrare a Micio.
Ricordiamo che questo tipo di farmaco agisce sul sistema nervoso centrale, inibendo il dolore e agendo in breve o media durata. Solo il veterinario dovrebbe maneggiare e iniettare queste sostanze nelle nostre palle di pelo, con le conoscenze necessarie per evitare il peggio.
Ecco le dosi e la posologia consigliate per l’utilizzo del Torphasol nei gatti, come riportato nel foglietto illustrativo:
- Analgesico: una dose da 0,01-0,02 mg di Butorfanolo per ogni kg di peso corporeo per via endovenosa (pari a 0,025-0,05 ml di Thorphasol per ogni kg di peso corporeo).
È fortemente raccomandato che il Torphasol per gatti venga iniettato gradualmente, evitando somministrazioni endovenose troppo veloci (con tutti i rischi che ne conseguono). Non dimentichiamo, inoltre, che questo farmaco assicura un effetto analgesico di breve o media durata. Pertanto il veterinario può decidere di praticare più di una somministrazione o valutare se sia opportuno servirsi di un farmaco alternativo, quando deve prolungare la durata dell’analgesia.
Avvertenze speciali
Tutti i farmaci per uso veterinario (proprio come quelli che usiamo noi bipedi) si devono maneggiare con moltissima cura. Basta un piccolo errore per causare dei danni al gatto, per questo motivo è fondamentale affidarsi a mani esperte che sappiano cosa fare. Nel caso specifico i possibili effetti del Torphasol per gatti dipendono dal principio attivo, quindi dalle caratteristiche del Butorfanolo. Si tratta di un derivato della morfina, perciò svolge un’attività analgesica di breve durata.
Come riporta il foglietto illustrativo, non si dovrebbe mai usare il Torphasol per i gattini perché la sicurezza in questi esemplari non è stata stabilita. In più dobbiamo tener conto di alcune avvertenze particolari, sia per il paziente a quattro zampe che per la persona che pratica l’iniezione.
Ciascun gatto potrebbe reagire al Butorfanolo in modo variabile. Alcuni con una sola dose risentono dell’effetto antidolorifico del farmaco, mentre per altri potrebbero essere necessari una doppia dose o un agente analgesico alternativo. Senza contare, poi, che spesso aumentare la dose non porta a un aumento dell’intensità o della durata dell’analgesia nei gatti.
Per chi somministra il farmaco, invece, è consigliato indossare dei guanti protettivi, evitando che il liquido entri a contatto con gli occhi o con la pelle. Se avviene un contatto accidentale, meglio ripulire l’area con acqua e sapone. Problema diverso se ci si inietta inavvertitamente il farmaco: in questo caso si deve correre immediatamente dal medico, informandolo sul tipo di farmaco.
Controindicazioni ed effetti indesiderati
L’iniezione del Torphasol per gatti prevede che una certa quantità di Butorfanolo entri nell’organismo. Pertanto il corpicino di Micio ha bisogno di tempo (massimo 24 ore) per smaltirlo del tutto. Ecco perché farmaci del genere non sono consigliato per i gatti che soffrono di disfunzioni al fegato o ai reni. Il loro organismo non è in grado di smaltire il principio attivo a dovere e ciò potrebbe causarne un accumulo.
Per quanto riguarda gli effetti indesiderati, invece, ricordiamo che il Torphasol potrebbe indurre una leggera sedazione nel gatto, ma anche sintomi più gravi. Tra questi possiamo citare depressione cardiovascolare e respiratoria, midriasi, disorientamento, agitazione, stato di ansia, irrequietezza e aumentata sensibilità al rumore.
Il veterinario deve valutare l’uso di questo farmaco nel caso di gatti affetti da patologie cardiovascolari, così come in quelli che usano atropine e altri farmaci anticolinergici. Il farmaco, inoltre, potrebbe provocare una leggera sedazione e non si dovrebbe usare nei cani con patologie respiratorie. In particolare ci riferiamo a quelle in cui si producono grandi quantità di muco, cosa che potrebbe condurre all’ostruzione delle vie respiratorie.
La somministrazione del Torphasol per gatti, infine, è sconsigliata nelle gatte in gravidanza e in quelle che stanno allattando i piccoli. Non sono stati ancora accertati gli effetti del Butorfanolo in questi esemplari, perciò di solito i veterinari preferiscono altri farmaci.