Torino: gatto intrappolato in un sotterraneo chiuso per migranti, liberato dopo 7 giorni
A Torino, un gatto intrappolato per 7 giorni nelle palazzine occupate dai migranti è stato salvato con l'aiuto della sindaca Chiara Appendino, che ha raccontato sui social l'incredibile storia.
Succede a Torino: un gatto rimasto intrappolato da una settimana nei sotterranei dell’Ex Moi, l’ex villaggio olimpico sgomberato dai migranti, è stato salvato dai vigili del fuoco con l’aiuto della sindaca Chiara Appendino, la quale ha raccontato l’incredibile storia sui social.
Un gattino bianco e nero, dolcissimo, dal nome sconosciuto ma che secondo i migranti africani che vivono nella palazzina arancione si chiamerebbe Patron, lunedì scorso è caduto nelle ex cantine occupate e la storia ha sollevato un incredibile polverone: un gruppo di animaliste di A-mici Animali gli ha lanciato il cibo per ben sette giorni, ma i sotterranei del luogo di Torino erano sotto sequestro e dunque non era possibile liberarlo: i sigilli non potevano essere aperti insieme alle pesantissime grate poste per evitare che altre persone potessero introdursi nella struttura, lasciando così il dolcissimo felino in “prigione” per una settimana. Una interminabile settimana.
Le volontarie del progetto A-mici Animali hanno chiesto di chi fosse il gatto. “È mio, si chiama Patron”, ha detto subito un immigrato. “Non è vero, il gatto lo prendiamo noi, lo cerchiamo da giorni e abbiamo anche messo i cartelli”, hanno replicato le animaliste. Così alle volontarie non è rimasto che esporre il problema, soprattutto Anna Orlando: “Abbiamo contattato procura, prefettura e forze dell’ordine ma non siamo riusciti a trovare una soluzione”, aveva detto. Dopo aver trovato una soluzione tecnica al problema del sigillo della procura alle cantine dell’Ex Moi, ieri pomeriggio le guardie zoofile sono tornate per un altro sopralluogo, sotto la pioggia, ma nulla era cambiato.
Almeno fino a oggi pomeriggio, quando si è mossa la sindaca di Torino Chiara Appendino insieme all’assessore Alberto Unia così la Procura locale ha dato il via ai soccorsi e il gatto bianco e nero è stato liberato. Un applauso ha accolto i vigili del fuoco quando sono tornati in superficie con l’animale in grembo, che dopo sette giorni di “prigione” è tornato finalmente in libertà.
“Un ringraziamento a chi ha fatto la segnalazione, ai vigili del fuoco, a tutte le forze in campo, alle associazioni, ad Amedu che ci ha segnalato dove era il gattino e ci ha aiutato nelle operazioni. Ora richiuderemo la grata e ci dedicheremo a Felix. Grazie a quanti si sono mossi per questa causa, c’è stata una grande mobilitazione”, ha detto la sindaca Chiara Appendino al momento della liberazione del gatto. “Ora Felix andrà al gattile sanitario per la quarantena, se non dovesse essere di proprietà andrà al canile Rifugio di strada Cuorgnè per l’adozione”, spiega la consigliera comunale Chiara Giacosa.
“Siamo molto soddisfatti che tutto si sia concluso nel migliore dei modi – spiega l’assessore Unia – Appena è arrivata l’autorizzazione dalla procura ho avvertito tramite gli uffici dell’assessorato i vigili del fuoco e tutte le forze in campo. Abbiamo chiamato il pronto intervento per rimuovere i sigilli e proceduto subito a rimetterli”.
Tutto è bene quel che finisce bene, chissà ora da chi sarà adottato questo dolcissimo gattino! Che ne pensate di questa storia vera?