Tonsillite nel gatto: sintomi, cause, diagnosi e tutte le possibili terapie
La salute del nostro peloso è al primo posto e per garantirla faremmo di tutto, ecco cosa nel caso della tonsillite nel gatto. I dettagli
Partendo dal presupposto che la tonsillite nel gatto sia piuttosto rara, va anche detto che in genere deriva da una infezione batterica che va trattata con una terapia antibiotica. Mai ricorrere al fai da te.
A prescriverla deve essere il veterinario, meglio se di fiducia. In questo modo, oltre alle caratteristiche di razza, conosce anche eventuali pregressi clinici che possono aiutare nella individuazione e nella risoluzione del problema.
Di cosa si tratta
Altre condizioni possono causare la tonsillite nel gatto, che comunque avrà la necessità di essere diagnosticata e trattata adeguatamente. Qualora la condizione dovesse cronicizzarsi o non rispondere alle terapie, lo specialista potrebbe suggerire di sottoporre la nostra piccola palla di pelo a una operazione chirurgica per esortare le tonsille e risolvere il problema alla base.
Va detto anche che le tonsille fanno parte del sistema linfatico del nostro amico a quattro zampe, ma il principio vale anche per gli esseri umani. Dato che afferiscono al sistema immunitario, la loro funzione è quella di proteggere Miao da batteri e virus potenzialmente nocivi.
Tuttavia, possono risultare infettate oppure aumentate di volume, ecco quando si parla propriamente di tonsillite. Una condizione che può essere estremamente fastidiosa, visto che può fare diventare complesso lo svolgimento di normali e quotidiane funzioni corporee come la deglutizione e la respirazione.
I sintomi più frequenti
Una volta compreso di che si tratta per grandi linee, cerchiamo di scendere nel dettaglio, fare un po’ di chiarezza e imparare a riconoscere i segnali tipici di un malessere di questo tipo:
- Gola irritata e dolorante;
- Tonsille arrossate e infiammate;
- Possibile presenza di pus;
- Improvvisa e apparentemente immotivata letargia;
- Difficoltà a deglutire;
- Salivazione eccessiva e tendenza a sbavare;
- Diminuzione o mancanza di appetito;
- Senso di nausea ed episodi di vomito;
- Problemi respiratori di una certa entità;
- Infiammazione batterica che si manifesta con la febbre.
Partendo dall’assunto che la tonsillite nel gatto, spesso e volentieri, si manifesta come un disturbo secondario, dobbiamo monitorare la situazione e vedere se si presentano i segnali di una patologia primaria. Quelli tipici della presenza di un virus o problemi allo stomaco.
Le cause principali
Se notiamo uno o più di questi sintomi, chiamiamo subito il nostro veterinario di fiducia, che valuterà l’eventualità di una visita di controllo. Come spesso accade in casi come questo, una nostra anamnesi il più possibile dettagliata può aiutare lo specialista a mettere insieme i pezzi del puzzle, arrivare alla diagnosi corretta e alla terapia più adeguata per la risoluzione del problema.
Come precedentemente accennato, si tratta di una patologia il più delle volte secondaria, una sorta di malattia correlata che ne accompagna un’altra, più seria. A causarla può essere:
- Un disturbo digestivo, con vomito ricorrente;
- La contaminazione cronica da batteri, che si manifesta con la leccata di ferite infette;
- L’influenza felina, accompagnata da una infezione delle vie respiratorie superiori;
- Patologie del cavo orale;
- Oggetti estranei depositati nella gola (come i semi di erba delle code di volpe).
A tal proposito, potrebbe tornare utile saperne di più sull’inalazione o l’ingestione di oggetti. Nei casi più gravi infatti potrebbe essere necessario intervenire tempestivamente per evitare il soffocamento e la morte.
Come si arriva alla diagnosi
Per stabilire se si tratta di tonsillite nel gatto, lo specialista si soffermerà su un esame fisico completo, compreso di test visivo della parte posteriore della bocca e della gola del felino in questione. Inoltre, si concentrerà sull’altamente probabile causa primaria che l’ha scatenata.
Sarà fondamentale per conoscere l’anamnesi completa di Miao e avere il quadro clinico nel dettaglio. Il nostro racconto, in questa fase, fa la differenza. Non dimentichiamo di riferire eventuali esposizioni o incidenti traumatici di cui è stato vittima il nostro amico a quattro zampe.
Gli esami completi del sangue e delle urine possono essere condotti nel tentativo di individuare possibili altre condizioni presenti nell’organismo del paziente. Infine, è possibile prevedere delle radiografie per determinare se sono presenti un’infezione toracica o un oggetto estraneo. Se il sospetto è quello di un tumore delle tonsille, il veterinario di fiducia si soffermerà su una biopsia per verificare la presenza di cellule cancerose.
Possibili cure e trattamenti
La cura sarà strettamente legata alla causa scatenante. Se si riscontra un’infezione respiratoria o batterica, si opterà per un ciclo di antibiotico appropriato al caso in particolare. Lo specialista può anche decidere di prescrivere antidolorifici per gatti, nel caso di tonsille gonfie che causano un dolore eccessivo e interferiscono con la capacità dell’animale di deglutire. Se il caso è grave e l’animale si è disidratato, verranno somministrati liquidi attraverso la somministrazione endovenosa.
Pure la prognosi è variabile. È buona se la causa può essere identificata e trattata e la palla di pelo risponde agli antibiotici prescritti. Se la tonsillite nel gatto diventa cronica oppure la parte infiammata ostruisce la gola, una tonsillectomia per la rimozione potrebbe essere auspicabile. Questo in genere non è necessario, ma può essere richiesto in alcuni casi specifici.
La fase di recupero
Se fosse necessario un intervento chirurgico, il monitoraggio è obbligatorio perché potrebbe essere necessaria l’aspirazione di liquidi e il blocco di eventuali emorragie. Qualsiasi punto di sutura non dissolvente utilizzato dovrà essere rimosso dopo l’intervento. La guarigione completa dovrebbe avvenire in circa due settimane.
Durante il periodo di recupero, sarà necessaria una dieta a base di cibi morbidi, fino a quando il nostro adorato Miao non sarà in grado di ingerire, ingoiare e digerire di nuovo cibo solido e/o secco. Eventuali farmaci e antibiotici post-chirurgici devono essere somministrati come prescritto dallo specialista: niente improvvisazioni o fai da te, potrebbero peggiorare (e irrimediabilmente) le condizioni del paziente a quattro zampe.
Inoltre, c’è la possibilità che rimosso in maniera incompleta ricresca. Se ciò si verifica e causa disturbi, si dovrà tornare dal veterinario per il trattamento.
Se la tonsillite, invece, è a uno stadio tale da non richiedere l’intervento, assicuriamoci che il ciclo di antibiotici venga portato a termine con precisione. Anche in questo caso, ai gatti con tonsillite dovrebbe essere somministrato cibo morbido e pastoso durante il recupero per non irritare ulteriormente la parte interessata. Infine è bene fare riposare Miao in una zona tranquilla e lontana da fonti di stress.