Quando togliere un gattino a mamma gatto?
Oggi cerchiamo di rispondere ad una domanda: quando togliere un gattino a mamma gatto senza fare danni?
Come ci si prende cura al massimo di un gattino che è ancora molto cucciolo? Quali sono le accortezze che dobbiamo tenere in considerazione per offrirgli un’ottima opportunità di vita? E soprattutto: quand’è che noi padroncini entriamo a far parte effettivamente della sua vita?
Decidere di accogliere un gattino in casa non è di certo una passeggiata. Dobbiamo essere certi della scelta che stiamo facendo, poiché essa comporta una serie di attenzioni che non possono essere sottovalutate. Siamo pronti ad affrontare al 100% questa splendida avventura?
Per gestire nel modo migliore un cucciolo di felino, dobbiamo farci alcune domande. La prima, ad esempio, è questa: quando togliere un gattino a mamma gatto? Quand’è il momento migliore per allontanarlo? Cerchiamo di scoprire quello che c’è da sapere.
Allontanamento: quando avviene?
Quando parliamo di cuccioli di gatto, ma in generale di qualunque animale, dobbiamo considerare un elemento importantissimo: i primi mesi di vita, i piccolini devono necessariamente stare a stretto contatto con la mamma. Come mai è così fondamentale tutto ciò? Perché è proprio mamma-gatto ad insegnargli tutto quello che c’è da sapere sul mondo e a provvedere in modo efficace al suo primo sostentamento.
C’è ovviamente un momento in cui si può decidere di togliere un gattino a mamma gatto, per permettergli di affrontare il mondo completamente da solo. Tuttavia, non si deve mai allontanare il cucciolo dalla mamma troppo precocemente: questo potrebbe compromettere lo sviluppo delle sue funzioni vitali e rallentare il suo percorso di crescita generale.
Latte materno: prima fonte di sostentamento
L’importanza della presenza di mamma-gatto nei primi giorni di vita di Micio è determinante prima di tutto per un aspetto: l’alimentazione. Ricevere il latte dalle mammelle della gatta è la migliore fonte di sostentamento che un cucciolo possa avere nei suoi primissimi momenti della vita.
Il latte materno, infatti, è ricco di tutte le sostanze nutritive essenziali per far crescere Micio in modo sano ed equilibrato. In particolare, perché esso è ricco del colostro, una sostanza particolare che favorisce lo sviluppo del sistema immunitario e proteggere i piccolini da eventuali attacchi esterni precoci e dannosi.
Per fare in modo che tutto ciò avvenga correttamente, inoltre, è necessaria un’alimentazione equilibrata in gravidanza, che sia sana, specifica e scelta appositamente per mamma-gatto. Tutto quello che lei ingerisce durante l’allattamento, si ripercuote inevitabilmente nella cura dei piccoli.
Verso il primo mese di vita, poi, potrà cominciare quello che viene definito lo “svezzamento“, ovvero il passaggio dal cibo liquidi, ovvero il latte materno, a quello solido, man mano sempre più consistente. Il tutto dovrà avvenire in modo graduale, fino alla sostituzione completa del cibo per giovani gattini all’età di circa 4 mesi.
Inoltre, dobbiamo considerare un altro elemento molto importante. È d’obbligo evitare che i gattini siano svezzati troppo precocemente! Questo potrebbe comportare l’eventuale sviluppo di problemi legati alla crescita generale del cucciolo. Fra questi, potremmo trovare un malfunzionamento o indebolimento del sistema immunitario e un cattivo sviluppo generale di tutto l’intero organismo di Micio.
Comportamento ed educazione
Come ben sappiamo, inoltre, l’importanza di mamma-gatto non si limita soltanto all’alimentazione corretta dei cuccioli. Ci sono anche tanti altri fattori che interferiscono con la formazione di Micio. Dunque, quando togliere un gattino a mamma gatto? La strada è ancora lunga!
Quando il cucciolo nasce, è sordo e cieco. Dunque, ha una grande necessità di essere seguito a dovere da qualcuno che possa essere per lui un grande punto di riferimento. Mamma-gatto, in questo, è davvero la migliore. Il piccolo, infatti, grazie a lei e ai suoi insegnamenti, impara tutto quello che c’è da sapere sul mondo.
La mamma insegna ai suoi cuccioli la giusta dose di cibo da ingurgitare e il giusto tempo da impiegare per alimentarsi. Inoltre, provvede anche a spiegare come si fanno i bisogni, stimolando gli organi genitali e quello anale durante e dopo i pasti, leccandoli delicatamente per far capire quanto sia importante defecare o urinare dopo aver mangiato.
Oltre a ciò, è anche perfettamente in grado di educare i suoi cuccioli alla socializzazione e al dialogo con gli altri. Infatti, è proprio lei che fa vedere come ci si comporta con i fratellini e le sorelline, come non si deve stringere il morso perché ci si può far male, come si gioca e come si interagisce in modo funzionale e corretto col mondo.
Dunque, quando togliere un gattino a mamma gatto? È fondamentale non farlo prima di un certo periodo di tempo, più precisamente è bene non allontanarlo prima dei 3 mesi! Questi primi momenti della sua vita sono davvero fondamentali per aiutarlo a inserirsi in un contesto e imparare tutto quello che serve sapere sul mondo e come viverlo nel modo corretto.
Cosa comporta l’allontanamento precoce?
Qualora il gattino dovesse essere allontanato prima dei 3 mesi da mamma-gatto, potrebbe sviluppare dei comportamenti o degli atteggiamenti non consoni. Prima di tutto, parliamo in termini di salute dell’organismo. La vicinanza con la mamma, il suo calore e contatto ma anche l’alimentazione che gli offre rendono il suo sistema immunitario forte e robusto, così come permettono di sviluppare al meglio ogni organo, favorendo un’ottima crescita.
Inoltre, l’allontanamento precoce potrebbe causare anche altri disturbi, specialmente a livello comportamentale. Il gattino, infatti, potrebbe scoprirsi fin troppo iperattivo, presentarsi in modo sgradevole con gli altri (senza cattiveria, ma inconsapevolmente) e assumere dei disturbi comportamentali generali anche in età adulta.
Dunque, abbiamo ormai capito quanto sia determinante la presenza della mamma nei primissimi mesi della vita di un cucciolo. Allora, quando possiamo togliere un gattino a mamma gatto? Si può cominciare il distacco verso i 2 mesi di vita, per completare l’operazione non prima dei 3 mesi compiuti.
Questo favorirà sicuramente la sua crescita e farà in modo che il piccolo riesce ad integrarsi nell’ambiente esterno nel modo più funzionale sia per lui che per gli altri. Fra l’altro, diventerebbe anche molto difficile allontanare i cuccioli dalla mamma prima di almeno 8 settimane. Lei, infatti, è molto protettiva in questo periodo e sa benissimo che ancora i suoi figli non sono pronti per affrontare la vita in modo indipendente.
All‘età di circa 3 mesi, invece, anche lei è perfettamente consapevole del fatto che i cuccioli sono ormai adatti all’indipendenza, che sanno nel dettaglio tutto quello che c’è da conoscere riguardo la vita e l’approccio che si deve avere ad ogni suo aspetto.
La separazione, allora, in questo momento specifico non sarà di certo un problema, anzi! Mamma-gatto sarà ben contenta di vedere i suoi piccoli affrontare il mondo in autonomia e riuscire a mettere in atto tutti gli insegnamenti appena ricevuti in modo così puntiglioso e attento.