Come faccio ad aggiungere un terzo gatto in casa?
Vedere il nostro peloso felice è una gioia, per raggiungere l’obiettivo potremmo portare un terzo gatto in casa con il quale divertirsi e trovare complicità
La convivenza tra felini non è sempre pacifica da subito, per trovare l’intesa perfetta potrebbe volerci un po’ di tempo e una buona dose di pazienza. Con il giusto metodo è possibile riuscire.
Il pensiero di un altro scricciolo che possa diventare il fratellino di Miao I e II ci accarezza già da un po’, ma non sappiamo come possano prenderla i nostri quadrupedi veterani? Bisogna solo organizzare il ‘primo appuntamento’ come si deve e monitorare la situazione.
Se stiamo cercando di portare un terzo gatto in casa, il rischio infatti è che si inneschino problemi comportamentali dovuti alla paura di un intruso, e che chi è arrivato prima si mostri aggressivo verso il nuovo arrivato. Niente paura: basta solo sapere come gestire eventuali gelosie e procedere step by step, nel rispetto di tutti gli attori in gioco.
Meglio un luogo neutrale
L’ideale per un primo incontro fra tre felini che non si conoscono è scegliere un terreno neutrale. Un parco, un giardino rigorosamente in sicurezza: un luogo che non sia particolarmente significativo per nessuno dei tre, soprattutto per i veterani, coloro che potrebbe sentirsi spodestato dei propri spazi e dei propri legami. I nostri amici a quattro zampe, infatti, sono in grado di provare emozioni e queste vanno rispettate.
È però davvero difficile che un terzo gatto in casa, se è ancora piccolo, possa frequentare luoghi aperti senza correre rischi: prima deve completare il calendario dei vaccini. Inoltre, è bene che gli spazi siano controllabili. Se c’è bisogno è il caso di agire tempestivamente ed evitare il peggio. Non dimentichiamo, infatti, che siamo di fronte a soggetti con una forte componente istintiva e che possono perdere il controllo se provano paura. Se poi uno dei tre è meno forte fisicamente e incapace di difendersi, le conseguenze possono essere anche di una certa entità.
Che sia all’aperto o in un posto più protetto, è bene che in questa prima fase ci sia una terza persona ad aiutarci per arginare possibili comportamenti territoriali. Eventualmente, facciamoci aiutare da un addestratore felino, capace di interagire con loro nel modo più efficace e veloce.
L’incontro deve avvenire nel modo più tranquillo possibile. I veterani di casa, per così dire, potrebbero mostrarsi indifferenti e non badare troppo al al nuovo arrivato; oppure potrebbero cercare di interagire con lui in maniera poco ospitale oppure addirittura aggredirlo. In casi di pericolo, la tempestività è fondamentale e non farsi trovare impreparati indispensabile. Di contro, a meno che non ci siano atteggiamenti ostili, è bene lasciare che interagiscano da soli cosicché siano loro a stabilire la gerarchia, senza intromissioni umane. Una volta superate le fasi iniziali, diventano amici e giocano insieme.
Una casa accogliente
Dopo il primo incontro, possibilmente in un luogo neutrale, un altro gatto è un’opportunità più realistica. L’importante è che colui che ha condiviso con noi innumerevoli avventure si abitui all’idea che non sarà più il padrone indiscusso della casa.
Per trovare un soggetto che sia idoneo, è importante preparare una zona dedicata all’esemplare in arrivo, con accessori e giochi a lui – e solo a lui – destinati. Le abitudini di chi si sente a casa non dovranno cambiare, ognuno avrà i propri spazi. Mettere dei limiti contribuirà a fare cominciare la convivenza nel modo giusto, senza traumi.
Si tratta di una fase preliminare, di sicurezza, prima di essere tranquilli che possano scorrazzare insieme in giro per casa o in giardino. L’obiettivo è che si divertano e che non si soffra la solitudine, incanalando correttamente le energie in compagnia di qualcuno che comprenda appieno e voglia bene come tra fratelli.
Il giorno delle presentazioni
Se le prime fasi sono andate lisce, portare un terzo gatto in casa è possibile. Infatti, arriva adesso il momento che il cucciolo entri nella sua nuova casa e interagisca con i suoi nuovi amici. Prima di tutti dovrà sentirsi a casa colui che la abita da più tempo. In un secondo momento invece farà il suo ingresso il nuovo arrivato all’interno del kennel (e a questo proposito può tornare utile sapere come abituare il gatto al trasportino. In questo modo non agiamo sulle gerarchie e non innervosiamo colui che si sente il veterano di casa, colui che ha diritto all’ultima parola.
Se i felini padroni di casa si mostrano indifferenti e tranquilli, la new entry potrà muoversi senza problemi, lo si potrà lasciare libero di annusare in giro e di scoprire i nuovi spazi poco per volta. È solo questione di tempo, in questo caso, saranno ottimi compagni di gioco. Se invece non lo accettano, gli soffiano contro e si mostrano ostili e territoriali lo spazio del cucciolo dovrà essere circoscritto e ampliato per gradi. La sua incolumità è la massima priorità, non facciamo mosse azzardate e non sottovalutiamo il nervosismo e i segnali di aggressività di Miao I e/o di Miao II nei confronti di Miao III. Interessante per gestire meglio questa fase è conoscere bene il linguaggio dei gatti. Nelle prime settimane non bisogna lasciarli interagire da soli, questo è un dettaglio importante.
Alcuni consigli
Ci sono poi altre informazioni utili per gestire la nuova convivenza fra tre amici a quattro zampe e per portare un terzo gatto in casa. Conoscerle ci può dare qualche spunto in più. Le principali sono:
- Se i veterani (o solo uno di loro) aggrediscono la new entry o si mostrano molto restii a interagire con lui, potrebbe essere risolutivo l’intervento di un etologo o di un educatore felino esperto in psicologia comportamentale;
- Lasciamo che le interazioni avvengano spontaneamente: eventuali forzature e intromissioni non farebbero altro che aumentare il sentimento di vulnerabilità dei felini anziani, provocando paure e tensioni superflue;
- Le ciotole, sia quella per l’acqua che quella per il cibo, devono essere separate. Nessun atteggiamento da parte del piccolo deve essere letto come un’invasione di campo. Stessa cosa per la cuccia, i giochi e qualsiasi altro oggetto che possa innescare problemi di territorialità, gelosia e possessività. A tal proposito, può tornare utile saperne di più sull’aggressività possessiva del gatto.
Le attenzioni, le coccole e i momenti di gioco devono essere gli stessi per tutti i felini. Nessuno dei tre deve avere la sensazione di essere escluso o messo in secondo piano. Non facciamo favoritismi. Attraverso i giusti accorgimenti e un inserimento graduale nascerà una magnifica amicizia. La nuova presenza verrà presto avvertita come una ricchezza, una fonte di nuovi momenti di divertimento e di amore reciproco, ore di gioco e di complicità.