Cosa sapere sul territorio del gatto: come lo sceglie e come lo marca?

Il linguaggio di Miao è molto chiaro, se lo si conosce. Conoscere cosa rappresenti il territorio del gatto è un dettaglio essenziale per la convivenza

Il comportamento del gatto si basa tantissimo sulla territorialità. Essendo un predatore per natura, difende ciò che considera casa – e coloro che la abitano – con le unghie e con i denti (letteralmente). Conoscere i segnali e i meccanismi che lo portano ad agire è fondamentale per rispettarlo e accudirlo al meglio.

L’attaccamento al territorio inizia dopo il distacco dalla madre che – se tutto va per il verso giusto e non avviene uno svezzamento precoce – si verifica fra la settima e la nona settimana. I primi mesi sono decisivi nella vita di Miao, delineano il suo modo di interagire con il mondo circostante.

Si tratta di un dettaglio importante, se si decide di portare a casa con sé un amico a quattro zampe. Il territorio del gatto va rispettato, altrimenti si rischiano problemi di convivenza. Perché tutti i ruoli vengano considerati importanti, la fase della socializzazione è fondamentale.

Indice

Come capisco il territorio del gatto
Come funziona il territorio del gatto
Il gatto come identifica il territorio
Molte persone ci hanno chiesto

Come capisco il territorio del gatto

territorio del gatto comportamento

Comprendere il meccanismo che sta alla base del territorio del gatto è un dettaglio importante, se si vuole che non ci siano problemi comportamentali che incidano sul benessere di tutti gli attori in gioco.

Il felino che non fa la pipì nella lettiera, che graffia l’arredamento e non va d’accordo con eventuali altri gatti presenti in casa potrebbe avere problemi di territorialità. Definire i confini non è semplice, perché cambiano in base all’esemplare e al suo stile di vita.

Come funziona il territorio del gatto

come marcare territorio del gatto

La dimensione dell’area che il nostro amico a quattro zampe identifica con il proprio territorio è variabile. Il gatto domestico pensa che corrisponda alle mura di casa, quello randagio lo fa coincidere con il proprio terreno di caccia. Di conseguenza, se le prede sono facilmente reperibili sarà relativamente limitato oppure si dovrà allargare in base alle esigenze di sopravvivenza. Gli esperti hanno scoperto che quello delle femmine può arrivare a 16 ettari, quello dei maschi sino a 61.

Per il felino che non ha il problema reale di procacciarsi il cibo, ma che conserva nel proprio dna l’istinto da predatore è la sua casa a dover essere protetta, perché è lì che riceve il proprio sostentamento e abita insieme a coloro che considera famiglia.

Non va mai dimenticato che lo spazio si sviluppa tridimensionalmente: un felino che può esplorare in altezza avrà più margine di manovra. Ecco perché è importante, per i felini domestici, che ci siano delle pareti attrezzate che replichino l’estensione degli alberi.

Il gatto come identifica il territorio

territorio del gatto libero

Se il territorio del gatto non viene rispettato si può arrivare a dover gestire l’aggressività possessiva del gatto. Ma per non invaderlo bisogna comprendere come ragiona la nostra piccola palla di pelo. Sulle modalità con cui Miao lo definisce ci sono due scuole di pensiero. Secondo alcuni studiosi, il territorio si divide in tre zone:

  • Il campo di attività;
  • Campo di isolamento;
  • Il campo di aggressione.

Nel primo avvengono la caccia, le sessioni di gioco e le eventuali eliminazioni. Il secondo è una sorta di zona franca dove Miao si sente al sicuro e si rilassa: vedi un armadio, un kennel che funge da rifugio. A tal proposito, ecco come abituare il gatto al trasportino affinché non lo veda solo come un mezzo di trasporto, ma come un luogo dove sentirsi protetto.

Il terzo è virtuale ed è molto vicino al corpo di Micio. È una sorta di area di tolleranza che non tutti possono oltrepassare. Solo se riesce a instaurare un rapporto di fiducia con bipedi e quadrupedi è tranquillo in un’interazione più intima. Quest’ultimo è variabile: cambia in base alle situazioni e allo stato d’animo del nostro amico a quattro zampe.

La suddivisione anglosassone

Un’altra scuola di pensiero suddivide il territorio del gatto in due aree: quella famigliare – anche conosciuta come home range – e la core area (oppure area centrale). La prima corrisponde con la zona di esplorazione e di caccia, e che può vedere la presenza di altri felini. La seconda è quella dove Miao concentra tutte le sue risorse ed è quella che Miao difende fa eventuali minacce, presunte o reali che siano.

Molte persone ci hanno chiesto

territorio del gatto selvatico

Come se avesse un ‘codice della strada’, il nostro amico a quattro zampe si muove all’interno del proprio territorio. Per capire in che zona si trova, bisogna imparare a comprendere correttamente il linguaggio dei gatti.

Territorio del gatto, come viene marcato?

Il territorio del gatto viene marcato dalle urine o Miao decide di marchiarlo con i propri graffi. Per i gatti domestici le zone da delineare sono vicino a porte e finestre. Perché così tengono a distanza eventuali intrusi che, attraverso l’odore, capiscono di non doversi avvicinare.

Per esempio, il gatto che miagola la notte potrebbe avere questioni di territorialità. Emette dei suoni per avvisare dell’avvicinamento di un potenziale intruso, marca anche attraverso i feromoni dei gatti, una caratteristica tipica dei felini che serve a far desistere il nemico prima del vero e proprio attacco per difesa.

I gatti si strusciano sulle cose, strofinano il muso sui telai di porte e finestre per lasciare un messaggio, per dire che il territorio del gatto è stato delineato e che un’eventuale invasione provocherebbe una reazione difensiva. Lo fanno anche per rassicurarsi da soli: avranno la conferma di essere a casa propria.

A coda serve al gatto marcare il territorio?

Il territorio del gatto è una zona franca, dove la routine scorre sempre uguale e rassicura. Non dimentichiamo, infatti, che i felini sono animali estremamente abitudinari e qualsiasi cambiamento è fonte di stress e nervosismo.
Il gatto stressato, per esempio, è colui che si ritrova una new entry e ha paura di essere spodestato.

Inoltre, gatto e trasloco non vanno d’accordo: la casa è il loro regno e non vorrebbero mai e poi mai affrontare un trasferimento. Ecco perché è importante preparare gradualmente il nostro amico a quattro zampe. In questo modo Miao ridisegna la propria mappa, delinea la nuova zona di comfort riducendo al minimo il livello di nervosismo.

Articoli correlati