Sì, esiste un “metodo in tre livelli” che ti insegna come accarezzare davvero bene il tuo gatto
Il metodo è utile anche per capire quanto sia solido il vostro rapporto con i quattrozampe
I gatti sono animali conosciuti per essere freddi, distaccati e, in un certo senso, disinteressati ai bisogni dei loro umani. Nulla è più falso: si tratta di un mero pregiudizio nei loro confronti, i gatti ci amano moltissimo, hanno solo un modo differente di dimostrarlo. Se ancora nutriste qualche dubbio in merito, vi potrebbe essere utile sapere che, secondo i dati di una recente ricerca, nella relazione gatto umano, le carezze fungono anche da “premio”, mentre spesso nella relazione con i nostri cani, per premiarli, ricorriamo a biscotti e dolcetti.
A fornire, per prima, i dati di questa ricerca è l’ANSA che, però, non si limita solo a fornirci queste specifiche nozioni ma, ricorrendo all’ausilio di un esperto in materia, ci spiega anche che per i gatti esistono ben tre livelli di carezze.
Infatti, come spiega Andrea Mancino, ingegnere biomedico al Supercat Show 2023 di Roma, autore di ‘Come farsi addomesticare dal proprio gatto’, pubblicato da De Agostini Libri, ci sono tre livelli di carezze diversi che possiamo fare al nostro quattrozampe. Il primo livello, è un livello che lo stesso autore definisce “semplice”. Consiste nell’ accarezzare le zone sensibili del gatto quali la coda e il sedere.
C’è poi un livello intermedio. Consiste nell’accarezzare il mento del gatto che è una zona piena di ghiandole. Se ve lo lascia fare, vuol dire che nutre una certa fiducia nei vostri confronti. Accarezzarlo sotto il mento, inoltre, lo mette a suo agio.
Il terzo e ultimo livello è un livello difficile. Se il vostro gatto si mette a pancia su e si lascia accarezzare la pancia vuol dire che siete dei super gattari e il vostro rapporto con il gatto è solidissimo. È una grande dimostrazione di fiducia.
Conoscevate questi modi differenti di accarezzare il vostro quattrozampe? Dove accarezzate il vostro cucciolo? Fatecelo sapere nei commenti!