Gattino sgridato: è utile rimproverarlo oppure no?
Sgridare il gattino è una forma di educazione utile oppure è meglio evitarla? Quando il piccolo amico combina qualche danno, com’è preferibile agire? Vediamo qualche consiglio su come poter insegnare delle piccole regole al cucciolo, senza essere troppo rigidi.
Sgridare il gattino: cosa significa e perché farlo
Il nostro piccolo gattino, come ogni buon cucciolo che si rispetti, è portato spesso a fare un sacco di marachelle! Perché tutto questo? Per sua indole è già iperattivo fin da giovanissimo: combinare qualche guaio rientra nella sua più profonda natura!
E qual è il nostro ruolo? Noi dobbiamo assolutamente preoccuparci di educarlo nel modo migliore possibile.
Cucciolo di gatto, cosa serve per educarlo? Vediamo al link qualche informazione a riguardo.
Quindi, è giusto sgridare un gattino? Quando serve, assolutamente sì. Dobbiamo però capire quale sia il modo giusto per farlo.
Parole d’ordine per sgridare il gattino nel modo corretto: amore, calma e pazienza…tanta pazienza!
Il gatto, per sua indole naturale, è un vulcano pieno di energia, pronto ad esplodere in qualunque momento. La maggior parte delle volte, quando combina dei danni, non si rende conto di fare qualcosa di “sbagliato”! Per lui è tutto assolutamente normale.
Notare bene: altre volte, invece, diventa un vero birichino! Se capisce che può approfittarsi della nostra bontà, non si farà prendere per vinto e si comporterà come meglio crede, facendo tutto di testa sua. Ovviamente, questo non va bene! La cosa migliore, allora, è insegnargli delle piccole regolette con qualche ramanzina.
Prima di sgridare il piccolo per qualunque cosa, è importante cercare di capire il motivo che lo ha spinto a fare quello che ha fatto. Molte volte, anzi quasi sempre, i suoi comportamenti sono dettati da disagi particolari o mancanze di cui dobbiamo assolutamente preoccuparci.
Le azioni che solitamente si presentano e che portano noi padroncini e sgridare i nostri piccoli amici sono abbastanza ricorrenti: non utilizzo (o uso sbagliato) della lettiera; gattino che morde tutto, anche e soprattutto piedi, mani; distruzione di oggetti in casa, come tende, mobili o simili.
Gattino solo a casa? Ecco come educarlo a limitare la distruttività.
Come già sottolineato, la maggior parte delle volte questi atteggiamenti assunti dal felino sono sintomo di qualcosa che non va secondo i suoi piani. A meno che il piccolo non sia diventato così poco diligente da farci le cose solo per ripicca, per il gusto di giocare!
Questa seconda ipotesi, però, implica una mancata educazione da parte nostra fin dai primi mesi di vita. Dunque, prepariamoci ad insegnare al nostro amico a 4 zampe tutto quello che c’è da sapere per vivere al meglio le sue giornate in nostra compagnia, senza troppi rimproveri.
Quando rimproverarlo?
Il motivo che spinge il piccolo a combinare delle marachelle non è da sottovalutare, anzi! Molte volte è proprio su questo aspetto che dovremmo concentrarci per renderci conto della gravità del fatto e capire come sia meglio agire.
Sgridare il gattino, soprattutto se molto piccolo, è il primo passo per aiutarlo a convivere nel modo migliore nella casa.
Lasciarlo fare come spirito libero può essere dannoso: una volta cresciuto e divenuti adulto, sarà ancora più difficile da gestire.
Qual è il momento migliore per sgridare il gattino? Quando è più utile farlo per raggiungere l’obiettivo? In quale istante preciso abbiano speranza che lui capisca qualcosa? Vediamolo insieme.
I gatti, esattamente come molti altri animali, hanno una memoria che procede per associazioni. Dunque, il periodo più adatto per sgridarlo e fargli capire la lezione è coglierlo in flagrante!
Se ci accorgiamo tardi che il piccolo ha combinato qualcosa e decidiamo di rimproverarlo, sarà più difficile fargli capire il motivo della nostra ramanzina.
Dunque, se troviamo, a posteriori, il divano graffiato e le tende distrutte non possiamo dire nemmeno una parola? No, o meglio: possiamo anche farlo, ma il fine non sarà raggiunto. Anzi, potremmo ottenere l’effetto contrario.
Se il piccolo dovesse sentire il nostro “tono accusatorio” alzarsi e diventare più risoluto, non capendo il perché, potrebbe spaventarsi.
Questa è una cosa che va evitata per quanto possibile! È assolutamente preferibile aspettare di beccarlo sul fatto la volta successiva (che tanto ci sarà!) piuttosto che sgridarlo per il nulla ai suoi occhi!
La cosa che sicuramente dobbiamo fare, prima di ogni altra, è imparare a comprendere e studiare ogni movimento del nostro piccolo amico. Solamente così sarà più facile prevenire le sue mosse e coglierlo di sorpresa nel momento della marachella.
E il dopo? Il gattino avrà imparato la lezione?
Sgridare un gattino significa automaticamente fargli capire che sta sbagliando qualcosa nel suo comportamento? Sì e no. Come già detto, educare un cucciolo non è una cosa facilissima (ma badiamo bene: neanche impossibile!).
Quello che serve è: impegno, amore, pazienza, polso e perseveranza. Non è detto che il gattino impari il giusto comportamento dopo il primo rimprovero, anzi! Tutto ciò è molto difficile che avvenga.
Ci metterà un po’ ad associare il tono della voce che si alza all’azione di “sgridare” o al concetto del “non si fa”. Con un po’ di tempo e tanta pazienza, però, riusciremo ad educarlo nel modo migliore.
Non facciamo, poi, intenerire dai suoi occhioni dolci, tanto meno dalle sue moine. Lui tenderà a prenderci per tenerezza e affetto: mai cedere alla tentazione! Cosa sbagliatissima: non appena si renderà conto che siamo facilmente “comprabili”, sarà la fine.
Dobbiamo andare per gradi: prima bisogna insegnargli a rispettare la nostra voce, poi a fargli capire che ci sono diversi toni e differenti atteggiamenti da assumere nei suoi confronti. Tutto dipende dal suo comportamento!
Ricordiamoci però di non usare mai la violenza! Questo non farà che peggiorare i rapporti che abbiamo con lui e di sicuro non permetterà al piccolo di fidarsi di noi!
Per farci dare retta è importante che il cucciolo si renda conto di quanto sia bello avere un’amicizia basata sul rispetto e la fiducia reciproca. Se non riesce a vederci come degli “amici”, come potrebbe essere mai possibili tutto ciò?
Soluzione? Sgridare un gattino significa insegnargli a dare un senso alla parola “NO” detta con tono deciso, forte e convinto! Mai fargli le coccole appena sgridato, mai dargli attenzioni dolci o tenerezze varie: in quel momento lui deve solo capire che quella determinata cosa NON DEVE ESSERE FATTA.
Col passare del tempo, si arriverà al raggiungimento dell’obiettivo. Anche se dobbiamo sempre considerare una cosa: i gatti sono degli ottimi manipolatori! Facciamo attenzione, dunque, a stabilire l’importanza dei ruoli!
L’obiettivo è quello di arrivare ad una convivenza pacifica, fatta di amore, affetto ma anche rispetto reciproco! Qualche piccola regola è quello che di vuole.