Ribolla, scompare Mirtillo, il gatto non sopravvive ai maltrattamenti ricevuti
Viene a mancare il gatto Mirtillo, ad un mese dal suo disperato salvataggio; la sua è una storia decisamente straziante
Se ne va, dopo un mese di battaglie e di dolori, ma anche di speranze e di coraggio, il gatto Mirtillo. La sua storia è straziante quanto basta per sottolineare un aspetto che troppo spesso viene tralasciato: la violenza contro gli indifesi, la violenza contro i nostri amici felini. Ad annunciare la dolorosa scomparsa ci ha pensato l’associazione che si era incaricata di sostenere questa lotta, questa interminabile battaglia.
L’AVRAI Ribolla lascia un messaggio sui suoi social, un messaggio assolutamente lancinante, per quello che non doveva accadere, per quello che poteva essere ed invece non è stato. L’associazione di Ribolla, una frazione del comune di Roccastrada, in provincia di Grosseto, piange l’amato Mirtillo. Ma prima cerchiamo di capire cosa sia successo al povero gattino, sfortunato protagonista di eventi atroci.
Circa un mese fa, una volontaria dell’AVRAI aveva ritrovato il gatto senza alcuna forza, martoriato, dalle ferite evidenti, violentemente picchiato da un essere becero. La corsa nella clinica veterinaria più vicina servì a tenerlo in vita, anche se in condizioni assolutamente precarie. Da lì in poi Mirtillo ha affrontato circa 9 operazioni chirurgiche, trascorrendo quest’ultimo mese come se fosse un inferno interminabile.
Le hanno provate tutte, ma alla fine un’infezione se l’è portato definitivamente via. Vorremmo soffermarci sulle parole spese da una portavoce dell’associazione, parole che fanno stringere il cuore, che fanno venire il nodo alla gola, ma che portano anche alla rabbia. Sono parole di ringraziamento per chi ha sostenuto Mirtillo fino all’ultimo, anche partecipando alla raccolta fondi.
La scomparsa del gatto Mirtillo rattrista tutti coloro che hanno creduto nel miracolo
Un messaggio che deve sensibilizzare e che deve lanciare l’ennesimo allarme (nella speranza che non rimanga inascoltato). Mirtillo non deve essere “uno dei tanti”, ma una creatura vittima di violenze inaudite, vittima di qualcosa troppo più grande di lui. Oggi lo piangiamo, ma un domani si avrà giustizia, ne siamo certi.
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