Come si fa a rendere più socievole il gatto?
Come possiamo fare a rendere più socievole il gatto? Ecco qualche suggerimento per farlo sentire più a suo agio a contatto con il prossimo.
Il gatto è uno di quegli animali su cui esistono innumerevoli stereotipi; e la conseguenza è che in molte persone si creino delle concezioni sbagliate sul suo modo di essere. Uno di questi stereotipi lo vuole ad esempio un animale indipendente, introverso, diffidente e a tratti anche asociale. Bisogna però fare attenzione ad affibbiare queste etichette a tutti gli esemplari di questa specie, senza distinzioni né contesto.
È pur vero che i gatti sono più autosufficienti di altri animali, soprattutto allo stato selvatico. Questo tuttavia non fa di loro degli animali asociali, tutt’altro: anch’essi hanno bisogno di stringere e coltivare relazioni sociali con altri animali, umani inclusi. Se questo bisogno non viene soddisfatto possono svilupparsi dei problemi anche comportamentali. In questo articolo vi aiuteremo a capire come rendere più socievole il gatto, se vi rendete conto che ha problemi a relazionarsi con gli altri.
Garantire una buona socializzazione
L’idea che i gatti non possano essere educati, e che in generale sia impossibile per noi influenzare positivamente la loro crescita anche a livello caratteriale, è totalmente scorretta: si tratta ancora una volta di uno stereotipo, o quantomeno di un’affermazione fin troppo generica. Se un gatto è asociale, infatti, la responsabilità principale è attribuita al suo umano, che probabilmente non ha saputo socializzarlo in modo adeguato.
È proprio la socializzazione il primo processo tramite il quale un gatto impara a relazionarsi correttamente con persone e animali che fanno più o meno parte della sua quotidianità, nonché con l’ambiente in cui si trovano. Si tratta di un processo che inizia quando Miao è ancora molto piccolo ed entra in contatto sia con la sua mamma che con gli altri gattini della sua cucciolata. È in questa fase che imparerà a comunicare con i suoi simili e a conoscerne reazioni e modi di fare; queste prime interazioni sono importantissime per la sua crescita, ed è per questo che un gattino non dovrebbe essere allontanato troppo presto dalla sua famiglia felina.
Se ciò accade, la fase successiva è ancora più delicata e completamente sotto la nostra responsabilità: sta a noi a questo punto fare in modo che entri in contatto con persone, animali e ambienti quanto più diversificati entro i primi 3 mesi di età. In caso contrario è probabile che Micio, incapace di comunicare correttamente con il mondo esterno, sviluppi diffidenza e persino paura verso il prossimo; e una volta adulto sarà sempre più difficile per lui liberarsene.
Incoraggiare relazioni positive
Difficile, ma non impossibile: aiutare un gatto adulto asociale rientra assolutamente nelle vostre possibilità, a patto che mettiate il massimo impegno a molta pazienza in questo intento. E il primo passo da fare in questo senso sarà aiutarlo a intessere relazioni positive che diventino per lui dei punti di riferimento per il futuro.
Com’è facile intuire, il rapporto più importante in assoluto sarà quello che avrà con la persona che si prende maggiormente cura di lui, ossia con voi: se viene a mancare un legame basato su affetto, fiducia e rispetto con il suo umano preferito, aprirsi al resto del mondo sarà davvero complicato. È proprio da una situazione di questo tipo che si è sviluppato lo stereotipo del gatto inevitabilmente asociale e scontroso; ma si tratta di un risultato a cui abbiamo contribuito più o meno direttamente noi, non uno status innato del nostro micio.
Per quanto sia fondamentale sviluppare un legame profondo con Miao, è altrettanto importante che esso sia condiviso anche con gli altri membri del nucleo familiare. È vero che molti gatti preferiscono alcune persone rispetto ad altre; ma chi vive sotto il loro stesso tetto non può rimanere un estraneo per loro. Coinvolgete i vostri familiari nella socializzazione e, soprattutto nelle prime fasi, anche nella cura stessa dell’animale. In questo percorso vanno inclusi ovviamente anche eventuali altri animali domestici: procedete per gradi, facendo le dovute presentazioni quando arriverà il momento giusto.
Imparare a conoscerlo e a farsi conoscere
Un gattino – o anche un gatto adulto – può entrare a far parte della nostra famiglia in molti modi; ed in alcuni casi è difficile che si sappia già tutto di lui quando varca la soglia di casa. È difficile conoscere un gattino, la cui personalità si sta ancora sviluppando e le cui esperienze di vita stanno per aumentare in modo esponenziale; ma è difficile anche per un gatto adulto, con delle posizioni e degli atteggiamenti già consolidati.
Qualunque sia il caso del vostro Miao, consigliamo di prendervi del tempo per osservarlo attentamente e capire com’è fatto: cosa lo rilassa, cosa lo innervosisce, cosa lo mette a disagio e cosa provoca in lui reazioni aggressive, che spesso sono sintomo di paura. Se siete in contatto con chi si occupava di lui prima che lo prendeste con voi, documentatevi sul suo passato: potrebbe esserci alle sue spalle un trauma o un evento negativo che gli ha impedito di socializzare adeguatamente.
Allo stesso tempo, permettetegli di conoscervi il più possibile: lasciate che sia lui ad avvicinarsi a voi, magari attirandolo con qualche snack; provate gradualmente ad abituarlo alla vostra presenza e alle vostre cure. Sfruttando l’olfatto molto sensibile di cui è dotato, diffondete il vostro odore in luoghi che considera sicuri, così che impari ad associare quel senso di sicurezza anche a voi.
Rispettare i suoi spazi e i suoi tempi
Quello che ci sentiamo di sconsigliare categoricamente, invece, è di forzarlo: mettergli fretta o costringerlo fisicamente a compiere determinate azioni provocherà in lui uno stress che rischierà di associare alla vostra persona; e voi non volete assolutamente che ciò accada. Ogni gatto ha un carattere particolare e di conseguenza potrà rispondere più o meno bene, più o meno velocemente alle lezioni che state cercando di impartirgli.
E per quanto ciò possa dare origine a situazioni frustranti, non significa che possiate sentirvi legittimati a rimproverarlo o gridargli contro, anche se pensiamo che abbia sbagliato qualcosa. Concentratevi sul consolidamento di esperienze e comportamenti positivi invece di concentrare l’attenzione su quelli negativi: rischiate solo di peggiorare ulteriormente la situazione.
Tempo di qualità: il gioco e la compagnia
Invece di inseguirlo quando scappa da noi, abbracciarlo quando si ritrae o sgridarlo quando sbaglia, cerchiamo dunque di ottimizzare le esperienze che condividiamo con lui. E quale esperienza migliore del gioco? Esso ci permette di trascorrere del tempo in compagnia del nostro micio in un’atmosfera che non solo è rilassante ma anche mentalmente stimolante; e il suo bisogno di ricevere stimoli mentali è importante quanto quello di socializzare. Esistono innumerevoli giochi per gatti che vi aiuteranno a sviluppare determinate attitudini in lui; ma la cosa più importante è che essi vi permettano di consolidare progressivamente il vostro rapporto.