Seychellois | |
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Esemplare di Seychellois |
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Dati generali | |
Etimologia | Il nome ne indica l’area d’origine, Le Seychelles |
Genitori | Siamese x Balinese |
Presente in natura | No |
Longevità | 12-15 anni |
Impieghi | Animale da compagnia |
Riproduzione | |
Fecondità | Accoppiamenti concessi tra esemplari della stessa razza e con Siamesi |
Caratteristiche | |
Pelo | Corto, semilungo |
Colori | Blu, cioccolato, seal, fulvo, rosso, cannella. Può essere anche tartarugato e tabby. Ha macchie evidenti di colori diversi su orecchie e maschera |
Peso | da 3 kg a 5 kg |
Informazioni | |
Prezzo | Dai 100 ai 500€ |
Origine | Regno Unito |
Il Seychellois è una razza di gatto originaria del Regno Unito la cui selezione ebbe origine per consentire alle varianti bicolore di Siamese e Orientale di partecipare alle esposizioni feline, in cui non erano ammesse.
E in effetti questo gatto ha un aspetto e un carattere del tutto simili ai suoi parenti più stretti: fisico snello, portamento elegante e occhi blu, con un attaccamento quasi morboso al proprietario e la perenne voglia di dare e ricevere coccole.
Scheda informativa del Seychellois | |
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Taglia | Media |
Per bambini | Dal temperamento affettuoso ma attivo, sa essere un ottimo compagno per i più piccoli |
Con altri gatti | Sa andare d’accordo con i suoi simili che ha imparato a conoscere potendo diventare molto legato |
Con cani | Anche se tranquillo sa anche essere molto energico e non disdegnerà, se presentati correttamente, la compagnia di un nuovo compagno, anche di un cane |
Anallergico | No |
Tendenza al sovrappeso | Non ha particolari tendenze ad ingrassare ma va tenuto comunque sotto controllo questo aspetto, soprattutto nel caso di gatti castrati |
Tendenza a fuggire | Molto attaccato al padrone, ma anche un gran giocherellone che cercherà sempre nuovi stimoli, va quindi tenuto d’occhio per evitare che si avventuri all’esterno, soprattutto per evitare che sia preda di dannosi colpi di freddo |
Le origini del Seychellois sono abbastanza recenti. Tutto ebbe inizio quando negli anni Settanta l’allevatrice di gatti britannica Patricia Turner iniziò a interessarsi ai gatti autoctoni delle Isole Seychelles. Con la lettura dei diari di viaggio di alcuni esploratori scoprì l’esistenza di una razza di gatto con delle varianti di mantello esclusivamente bianche.
Negli anni Ottanta, poi, l’allevatrice decise di avviare un programma di allevamento per ricreare l’aspetto del gatto delle Seychelles, avvalendosi dell’incrocio tra gatti bicolori (principalmente Persiani) con Siamesi e Orientali.
Alla fine è riuscita a creare un gatto che ben si adattava alla descrizione, ma ci è voluto molto tempo prima che questa nuova razza felina venisse riconosciuta ufficialmente.
Il successo del Seychellois si deve solo in tempi recenti per il fatto che le esposizioni feline non ammettevano le varietà bicolore di Siamesi e Orientali e i “puristi” di queste due razze non ammettevano la presenza del bianco nel loro mantello.
Così la FIFé (Fédération Internationale Féline) nel 2007 decise di riconoscere le varietà bicolore distinguendole da quelle a “tinta unita”, dandogli la piena autorizzazione a partecipare alle esposizioni feline.
Siamese o Balinese bicolore è considerato un Seychellois, perciò tecnicamente esistono due varietà della razza: il Seychellois Longhair, a pelo lungo, e il Seychellois Shorthair, a pelo corto. In poche parole il Seychellois non ha un vero e proprio standard di razza, ma rientra nella stessa categoria delle razze siamesi, orientali e balinesi.
Essendo una razza dalle origini molto recenti, il Seychellois non si trova facilmente al di fuori del Regno Unito e di pochi altri Paesi europei. In Italia non sono attivi allevamenti con affisso ANFI perciò non è possibile fare una stima del costo di un esemplare.
Il gatto Seychellois ha parecchio in comune con il Siamese, suo vicino parente, con il quale condivide molti tratti della personalità: è un gatto intelligente, estroverso e molto socievole, dotato di una naturale affinità con gli esseri umani con i quali lega moltissimo, a detta di molti addirittura in modo un po’ morboso.
Il Seychellois non sa stare da solo anzi soffre parecchio la solitudine e non va mai lasciato senza una compagnia per troppo tempo. Adora trascorrere il suo tempo tra le persone e praticamente ovunque ci sia traccia di esseri umani che sia sul tavolo, sul letto o meglio ancora sulle gambe dei propri amici umani.
Se c’è una cosa che lo distingue dal Siamese, però, è la scarsa tendenza a miagolare. Non è un gatto molto “rumoroso” e ha un miagolio più morbido rispetto a quello più acuto del Siamese.
Il Seychellois è di fatto un gatto Siamese con le macchie bianche, dal fisico muscoloso ma snello e con un portamento raffinato ed elegante che ricorda invece il gatto Orientale. Tipica è la testa a cuneo sostenuta da un collo lungo e sottile, con due orecchie grandi e leggermente a punta e gli occhi di un blu chiaro e brillante.
Le zampe sono lunghe e sottili, conferiscono al Seychellois un’andatura molto distinta ed elegante. Alle estremità vi sono dei piccoli e aggraziati piedi di forma ovale.
Il corpo è longilineo, si sviluppa più in lunghezza che in larghezza, con un’ossatura sottile e una muscolatura compatta ma mai pesante.
La testa poggia su un collo lungo e sottile, è più lunga che larga con il cranio piatto il muso sottile e sviluppato in lunghezza. Il mento è forte, le guance moderatamente pronunciate e nei maschi sono più possenti rispetto agli esemplari femmine. Sulla testa spiccano due orecchie molto grandi, più larghe alla base e con le punte leggermente arrotondate, mentre gli occhi sono di media grandezza e a mandorla, rigorosamente di colore blu intenso e profondo.
La coda è lunga e sottile, ricoperta da uno strato di pelo di media lunghezza.
Il Seychellois esiste nelle due varianti Longhair, a pelo lungo, e Shorthair, a pelo corto e tra le due quest’ultima è la più diffusa. Nel Seychellois Shorthair il pelo è molto corto, fine, lucido e ben aderente al corpo, con la quasi totale assenza di sottopelo, mentre il Seychellois Longhair ha il pelo fine, di lunghezza media sul corpo e leggermente più lungo sulla gorgiera, a livello delle spalle e sulla coda.
La razza ammette tutte le varietà di colore self e tabby, le stesse previste per Siamesi e Balinesi, ma con l’aggiunta del bianco che deve essere presente nel mantello per almeno un terzo. Dunque il mantello-tipo del Seychellois è colourpoint con presenza di bianco, con i colori di base seal (nero), chocolate, blu, lilac, cinnamon, fawn, rosso, tortie e tabby.
Il mantello del Seychellois si distingue inoltre in tre varianti in base alla quantità di bianco presente. La variazione del gene bianco è classificata da 1 (nero quasi solido) a 10 (bianco quasi solido) e in particolare nel Seychellois la gradazione di bianco è presente tra 7, 8 o 9.
Dunque il Seychellois può essere: Van (9) cioè completamente bianco fatta eccezione per coda e testa; Arlecchino (8) ovvero metà bianco e metà colorato su testa, coda e zampe; Bicolore (9), cioè un terzo bianco e due terzi colorato su coda, testa, zampe e corpo.
Quando decidiamo di adottare un gatto non dobbiamo mai perdere di vista la cosa più importante: è una grande responsabilità che inizia già a partire dall’allevamento a cui rivolgersi per scegliere il proprio gattino. Mai rivolgersi a strutture improvvisate, bisogna scegliere consapevolmente allevamenti certificati (quindi con affisso ANFI), l’unico modo per asscurarsi che il gattino abbia una buona linea ereditaria priva di difetti genetici o epurata da patologie gravi.
Il cucciolo non deve essere troppo piccolo e non deve mai abbandonare il tetto materno prima del terzo mese di vita e, inoltre, quando ci viene consegnato deve essere già sverminato e accompagnato dal suo libretto (in cui sia indicata la somministrazione della prima vaccinazione, la trivalente).
Anche al nostro gatto possiamo inserire il microchip, che non è obbligatorio ma solo su richiesta. PEr farlo basta rivolgersi al proprio veterinario.
Il gatto Seychellois in genere gode di ottima salute, per via della sua sana e forte costituzione tanto che in media vive intorno ai 15 anni.
Non vi sono particolari patologie genetiche legate a questa razza da evidenziare, tuttavia è risaputo che il Seychellois soffre spesso di problemi agli occhi. Per questo motivo non dobbiamo mai dimenticare di pulirli regolarmente con un batuffolo di cotone oppure una garza imbevuti di acqua tiepida o camomilla.
Ciò ci consente non solo di evitare, ma anche di controllare l’eventuale insorgere di infezioni che potrebbero aggravarsi e comprometterne la vista, come la congiuntivite che è una delle patologie oculari più diffuse nei gatti e caratterizzata da sintomi quali occhi chiusi o semichiusi, arrossamento, gonfiore, palpebre piene di pus o di muco e spesso anche dolore. Oltre alla congiuntivite infettiva esiste anche quella allergica che si cura con gli antinfiammatori. Talvolta la congiuntivite può essere associata a una malattia chiamata cheratite, ovvero un’infiammazione della cornea.
Tra le malattie degli occhi più comuni vi sono anche le blefariti, ovvero infiammazioni delle palpebre di varia natura caratterizzate dalla formazione di croste e che si curano con pomate antibiotiche o antinfiammatori, e il calazio che è l’infiammazione di una ghiandola che provoca lacrimazione e arrossamento delle palpebre, anche questo da curare con pomate o iniezioni antibiotiche o, nei casi più gravi, con la chirurgia.
Il Seychellois può soffrire anche di glaucoma, patologia riconoscibile da sintomi quali pupilla dilatata, arrossamento della parte bianca dell’occhio, lacrimazione e aumento della pressione oculare. Se diagnosticata in tempo per curare il glaucoma basta una terapia locale, nei casi più gravi può compromettere seriamente la vista del gatto ed è necessario l’intervento chirurgico.
Inoltre il gatto Seychellois non tollera gli sbalzi di temperatura, sia nei mesi più caldi che in quelli più freddi, e non è raro che la sua salute sia compromessa da problemi respiratori.
Il Seychellois non ha particolari esigenze alimentari, anzi mangia tranquillamente di tutto e nelle giuste quantità senza strafogarsi e rischiare il sovrappeso. Naturalmente, come sempre, dobbiamo scegliere alimenti di ottima qualità e prestare attenzione ai consigli del veterinario, specialmente in caso di allergie o intolleranze alimentari.
Come per qualunque altro gatto ogni decisione riguardante la dieta dipende anche da noi, dalle nostre abitudini e dal tempo che possiamo dedicarvi. La dieta a base di croccantini, che aiutano a mantenere i denti puliti e le gengive in salute, e scatolette di cibo umido è l’opzione più “rapida” e sicura. Assicuriamoci sempre di acquistare prodotti confezionati ma di ottima qualità e di seguire attentamente le indicazioni riportare sulla confezione per regolarci con le porzioni. È indispensabile, inoltre, che il gatto abbia sempre a disposizione acqua fresca e pulita in abbondanza per mantenersi ben idratato.
Alcuni allevatori optano per la dieta BARF, che consiste principalmente in un’alimentazione a base di carni come pollo, coniglio, cuore, fegato ma anche pesce crudo. Un’alimentazione “univoca” e poco varia che però, a detta di molti, produce degli ottimi effetti sullo stato di salute del gatto.
L’ideale sarebbe una dieta “mista” quindi variegata che non solo stuzzica maggiormente l’interesse del gatto verso i pasti, ma gli offre anche la possibilità di variare tra sapori e pietanze sempre differenti. Il vantaggio del cibo fatto in casa sta proprio qui, non solo nella scelta personale di ogni ingrediente ma anche nella varietà di ricette semplici che possiamo mettere nella ciotola del nostro gatto. Attenzione però agli alimenti che diamo al gatto, perché non tutti sono consigliati e alcuni potrebbero essere potenzialmente dannosi per la sua salute.
Il Seychellois ha un mantello che non richiede una particolare manutenzione, specialmente se si tratta di un esemplare a pelo corto. Il Seychellois a pelo lungo deve essere curato un po’ di più, ma basta comunque spazzolarlo una volta alla settimana per mantenerlo morbido e lucido.
Attualmente in Italia non sono attivi allevamenti di gatti Seychellois riconosciuti e certificati dall’ANFI.
Accudire un gatto Seychellois significa accettare a tutti gli effetti un amorevole membro in famiglia, tuttavia esistono dei contro a cui dobbiamo prestare attenzione. Il carattere di questo gatto è splendido ma nasconde qualche “insidia”, a cominciare dalla sua grande socievolezza che se da un lato non crea problemi quando abbiamo estranei in casa, dall’altro porta il gatto a fidarsi talmente tanto ciecamente di chiunque da non avvertire un’eventuale situazione di pericolo.
Un altro aspetto da tener sotto contollo è la fortissima curiosità del Seychellois. Se è vero che tutti i gatti sono dei provetti esploratori, questo lo è all’ennesima potenza e ogni occasione è buona per il Seychellos per lasciarsi andare all’inseguimento di piccole prede, grandi salti o pericolose arrampicate.
Il Seychellois è fondamentalmente un gatto tranquillo anzi per certi versi un po’ troppo coccolone, ma quando non ha distrazioni le trova da sé. A quel punto dobbiamo essere noi a insegnargli cosa può e non deve assolutamente fare, specialmente se compromette lo “status” della casa. Il mobilio potrebbe risentirne e insieme a lui anche le nostre “tasche”.
La casa ideale di un Seychellois deve avere spazi al calduccio in cui il gatto possa rannicchiarsi per un pisolino, giochi e tiragraffi che possano distrarlo dal distruggere i mobili di casa e, infine, i bambini che sono i compagni di giochi ideali per questo amico a quattro zampe.
Anche se è un gatto apparentemente tranquillo, il Seychellois è un vero combina guai: non ha il minimo senso del pericolo e si caccia sempre nei pasticci. Se non riceve le giuste attenzioni e distrazioni in casa, può distruggere mobili e oggetti e, inoltre, ha il vizio di intrufolarsi in armadi e cassetti per curiosare tra le cianfrusaglie dei suoi amici umani.