Caracat | |
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Esemplare di Caracat |
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Dati generali | |
Etimologia | Dal gatto selvaggio con cui si è accoppiato un felino domestico, Caracal e Cat |
Genitori | Gatto selvaggio di razza Caracal e gatto domestico (spesso Abissino) |
Presente in natura | No |
Longevità | 16-17 anni |
Impieghi | Animale da caccia |
Riproduzione | |
Fecondità | Fecondo con il gatto domestico ed esemplari della stessa razza |
Caratteristiche | |
Pelo | Corto |
Colori | Arancio-rame con righe e bande scure |
Peso | Tra 10 e 14 kg |
Informazioni | |
Prezzo | Tra 3.000€ e 20.000€ |
Origine | Nasce, nel 1998, dall’incrocio tra un gatto domestico e il selvatico Caracal |
Se quello che si cerca è un felino dall’aspetto esotico, selvatico ma non eccessivamente, il Caracat è, fra i gatti ibridi, la razza che fa per sé. Questo quattro zampe, infatti, nasce dall’incrocio fra il Caracal selvatico e un gatto domestico. Non è raro che quest’ultimo sia un Abissino.
Non si è certamente di fronte al tipico gatto da compagnia, dal temperamento tranquillo che tende ad accucciarsi dolcemente sulle gambe del proprietario. Al contrario, è un animale estremamente attivo, ama arrampicarsi in posti alti, ama il gioco e le lunghe passeggiate al guinzaglio. È estremamente intelligente e necessita l’accesso ad ampi spazi aperti, dove può cacciare e osservare gli uccelli in libertà (per catturarli).
Si tratta di un felino dal temperamento allegro e avventuroso, che ha bisogno di molte attenzioni. Ecco perché si trova più a proprio agio con persone che passano molto tempo a interagire con lui, pur rispettando la sua indole selvaggia.
Scheda informativa del Caracat | |
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Taglia | Media |
Per bambini | Non è indicato per chi ha bambini, soprattutto molto piccoli |
Con altri gatti | Ha un buon rapporto con i suoi simili se opportunamente abituato |
Con cani | L’interazione con i cani dipende dal tipo di esperienza che matura con loro sin da cucciolo |
Anallergico | No |
Tendenza al sovrappeso | Se segue una dieta sana ed equilibrata, ma soprattutto asseconda la sua natura particolarmente pimpante, non rischia l’obesità |
Tendenza a fuggire | Se non fatto sfogare abbastanza il grande bisogno di attività fisica, il rischio di fuga aumenta esponenzialmente |
Il Caracat fa parte delle cosiddette razze ibride, come il Gatto del Bengala o il Savannah. La razza ebbe origine dall’incrocio fra il Caracal, gatto domestico tipico delle zone desertiche e un felino domestico.
Il primo incrocio risale al 1998 e avviene in maniera del tutto fortuita, all’interno di uno zoo di Mosca. Inizialmente la notizia, uscita anche sui giornali tedeschi dell’epoca, non riscuote molto successo. Il suo tratto distintivo è rappresentato dalle orecchie. In cima a esse ha dei pennacchi neri, simili a quelli della lince, che possono arrivare a essere lunghi 6 centimetri. Altro non sono che delle vibrisse particolarmente sviluppate che i felini usano come sensori per orientarsi nell’ambiente circostanze.
Oggi però è sicuramente fra le razze ibride più ricercate, e il suo prezzo molto elevato ne è la prova inconfutabile. Sono dei felini molto richiesti in Russia, terra d’origine e dove ci sono allevamenti certificati, è Stati Uniti d’America. È sicuramente più facile da gestire rispetto al Caracal, ma non è un esemplare per tutti: ha bisogno di un padrone con esperienza, tempo da dedicargli. La sua indole selvatica non potrà mai essere addolcita completamente (e perché dovrebbe oltretutto).
Di recente è comune che questi felini vengano allevati in cattività, vista la crescente domanda. Gli incroci spesso vengono fatti con esemplari di Abissino, che hanno un pelo simile al felino di origine, il Caracal. Si tratta quindi di una pratica ‘artificiale’ e che fa sorgere non poche polemiche dal punto di vista morale e di rispetto nei confronti degli animali. Le gravidanze delle gatte di razza Abissina, infatti, non è raro che abbiano delle complicazioni (che si possono ripercuotere anche sui cuccioli).
Il Caracat si trova fra i 3.000 e i 20.000 euro. Visto il costo particolarmente elevato, è necessario pretendere tutti i documenti e le certificazioni che ne attestino le origini e lo stato di salute. In questo caso più che in altri, è importante affidarsi ad allevamenti certificati e riconosciuti ufficialmente.
Il Caracat è un gatto molto divertente con cui vivere, ma per il suo carattere può non essere adatto a tutti. È un gatto estremamente intelligente, curioso e attivo, che pretende molte attenzioni, e non fornirgliele può essere fonte di guai e danni psicofisici. Si tratta di un felino particolarmente impegnativo e con delle esigenze di spazio e attività specifiche.
Non è consigliato prendere quindi un esemplare di questa razza se non si ha molto tempo da dedicargli. Si può pensare di prenderne due in modo che si facciano compagnia nei momenti di solitudine, ma ciò non toglie che questi debbano rimanere brevi e sporadici.
La sua indole selvatica e amante della caccia lo rende un felino particolarmente attivo e curioso. Inoltre, ama prendere e nascondere gli oggetti, come farebbe con le sue preziose prede se fosse libero di scorrazzare in natura. Atletico e agile, ha la tendenza ad arrampicarsi nei posti più alti, sia fuori che dentro casa, è quindi bene fornirgli un tiragraffi ad albero molto alto e fare in modo che la casa sia a misura non solo di quadrupede, ma di questo quadrupede.
Si tratta di un felino incredibilmente intelligente, in grado di imparare diversi trucchetti, tra i quali accendere e spegnere la luce, chiudere e aprire le porte. Ama la natura e le passeggiate nei boschi, se opportunamente addestrato può stare tranquillamente al guinzaglio.
Contrariamente alla maggior parte dei felini che non sono amanti di tutto ciò che sia freddo e umido, questo quattro zampe si tufferebbe in uno specchio d’acqua senza esitazione. Anche questo dipende dal suo Dna selvatico.
Ogni esemplare possiede il suo singolare temperamento ma, malgrado questo, la maggior parte di loro possono andare d’accordo con altri felini e altri animali domestici. Non sono consigliati per i bambini piccoli, al più per quelli più grandi che dimostrino di voler giocare con loro nel rispetto della loro indole.
Questo felino ha una corporatura massiccia, di dimensioni superiori a quelle dei gatti domestici e ben sviluppata. Il tratto distintivo, insieme al pelo striato che ricorda i felini selvatici, sono le orecchie allungate dalla presenza di un ciuffo di pelo nero.
Le zampe sono di media lunghezza, leggermente più lunghe dietro che davanti. La punta delle zampe è grande, rotonda e con le nocche prominenti.
Il torace è lungo e sostanzioso, di media dimensione. L’ossatura è robusta solida. Il corpo è muscoloso, specialmente nei maschi.
Un esemplare maschio adulto può pesare dai 10 ai 14 chili ed essere alto, al garrese fino a 45 centimetri. Il peso e l’altezza del Caracat variano leggermente in base al sesso dell’esemplare. Le femmine, solitamente, sono un po’ più piccole.
Il muso è ampio con contorni arrotondati, più lungo che largo. La testa del gatto Caracat è leggermente più piccola rispetto al corpo, ma non troppo e comunque non disturba la sinuosità complessiva del suo fisico. Gli occhi sono leggermente arrotondati e allungati alle estremità esterne, ben distanziati.
Il mento è pronunciato e si allinea con la punta del naso visto di profilo. Gli zigomi sono alti e pronunciati, il naso è largo e leggermente rigonfio. Le vibrisse sono particolarmente lunghe.
Le orecchie, con la base larga e la punta che va a stringersi, sono la caratteristica che più salta all’occhio di questo quattro zampe e che lo fa rimanere impresso nella mente di chiunque ne veda una foto anche soltanto una volta e di sfuggita. Sono posizionate in alto e lateralmente sulla testa, seguono il contorno del viso viste frontalmente e puntano in avanti viste lateralmente.
La coda della razza di gatto Caracat appare di media lunghezza, spessa, affusolata verso la fine e dalla punta arrotondata.
Il pelo è tendenzialmente corto e denso, cade rasente al corpo ed è normalmente morbido e setoso al tatto. È il risultato del mantello del Caracal e di quello dell’Abissino, le razze di origine di questo gatto ibrido particolarmente affascinante.
Il bellissimo manto del Caracat è davvero particolare. Spesso è color arancio-rame con righe e bande di colore scuro, oppure presenta lo stesso pelo del caracal selvatico: marrone, cannella e nero con petto e ventre bianchi. Inoltre, non vanno dimenticate le ciocche nere (i pennacchi) sulla punta delle orecchie.
I cuccioli nascono generalmente con qualche problema di salute legato all’incrocio con la mamma Abissina e il papà Caracal. Se sopravvivono, manifestano sin dalle prime settimane le caratteristiche tipiche del temperamento degli esemplari adulti.
Sono quindi molto attivi e vivaci e per questo, se sono destinati alla vita da appartamento, vanno abituati sin da subito agli spazi ristretti. L’ideale, però, è rispettare la loro natura e adottarli solo se si hanno spazi ampi e la possibilità di farli stare spesso all’aria aperta e in mezzo alla natura.
Per quanto riguarda la socializzazione, è sempre bene iniziarla il prima possibile e deve essere mirata, visto il temperamento particolarmente complesso di questo amico a quattro zampe
I problemi di salute del Caracat possono insorgere se vengono fatti degli incroci forzati, che complicano la gravidanza e mettono in pericolo l’incolumità di mamma e cuccioli. Le dimensioni ridotte delle gatte di razza Abissina, infatti, mal si sposano con quelle importanti del Caracal. Le gestazioni delle due razze, in origine, sono diverse. Quella dei Caracal è più lunga di 10/15 giorni, quindi i cuccioli che nascono da un’Abissina non sono sufficientemente sviluppati e spesso muoiono dopo poco.
Altri soffrono di problemi all’apparato gastrico. In questa razza è comune la malattia infiammatoria intestinale, che provoca difficoltà digestive. Questa condizione porta con sé altre patologie correlate allo stomaco.
Fermo restando che ogni felino necessita di una dieta sana e bilanciata, quella del Caracat deve essere particolarmente curata tenendo conto delle sue problematiche intestinali appena citate. È bene che l’alimentazione di questa razza sia più simile a quella del Caracal che a quella di un gatto domestico. Meglio prediligere una dieta naturale, a base di carne e prede morte, crude: uccellini, roditori e piccoli mammiferi sarebbero l’ideale. Inoltre bisogna considerare che la loro stazza e l’attività fisica gli fanno bruciare tante energie che vanno compensate con una dieta maggiormente calorica e a base di proteine animali.
La dieta Barf potrebbe essere un buon compromesso fra quella comune e quella particolarmente complicata da replicare del Caracal. Ogni gatto, comunque, è un caso a sé ed è importante formulare il suo piano alimentare con la collaborazione di un veterinario o un nutrizionista esperti.
Il pelo del Caracat è di per sé molto bello, sano, lucente e morbido. Grazie a queste sue qualità naturali, non richiede grosse cure se non quelle di routine. È sempre bene spazzolarlo una volta a settimana per permettere la caduta del pelo vecchio e consentire la rigenerazione di quello nuovo.
Un discorso a parte va fatto per i prodotti da utilizzare in caso di lavaggio, anche se all’igiene di norma i gatti pensano in autonomia. Se si decide di fare il bagno al Caracat, perché magari particolarmente sporco al ritorno dalla gita in mezzo alla natura, sono sempre consigliati dei detergenti specifici, che non siano aggressivi né per il pelo né per la cute del felino. Anche in questo caso è meglio consultare lo specialista.
Il Caracat viene allevato artificialmente prevalentemente in Russia, la sua terra di origine. Al momento non ne esistono in Italia e, visti i problemi di salute a cui può essere soggetto questo felino è bene affidarsi a centri certificati e specializzati.
Considerando anche il prezzo particolarmente alto per un esemplare di questa razza, bisogna pretendere trasparenza e la consegna di tutta la documentazione che attesti origine dei genitori e condizioni di salute riconducibili a questioni genetiche.
Il Caracat è un esemplare abbastanza socievole e attivo. Tuttavia non è per tutti e non vive serenamente recluso in un appartamento, a maggior ragione se piccolo e non arredato per replicare l’ambiente stimolante di cuoi necessita. È bene che ad adottarlo sia qualcuno che abbia i luoghi adatti e il tempo per assecondare la sua indole selvatica.
Se abituato, in aree con altre persone e animali, può circolare al guinzaglio. In ambienti immersi nella natura e isolati, ma sicuri, può correre libero. Potrebbe valere la pena investire in un GPS per sapere sempre dove si trova il proprio felino. Nonostante tutto, comunque è affettuoso con chi considera famiglia e ha bisogno di sentirsi amato come qualsiasi altro pet.
Anche se il Caracat non è imparentato con la lince, viene soprannominato “lince del deserto”. Sicuramente per il suo aspetto fisico particolarmente affine, ma anche per le sue capacità da cacciatore. Anche da fermo arriva a saltare sino a tre metri di altezza.