British Longhair | |
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Esemplare di British Longhair |
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Dati generali | |
Etimologia | Nome che ne indica la zona d’origine e la caratteristica del manto |
Genitori | British shorthair x Turkish Angora x Persiano |
Presente in natura | no |
Longevità | 14-18 anni |
Impieghi | animale da compagnia |
Riproduzione | |
Fecondità | Fecondo con British Shorthair ed esemplari della stessa razza |
Caratteristiche | |
Pelo | Semi-lungo, lungo |
Colori | Nero, blu, cioccolato, lilla, cannella, fulvo, grigio-ardesia, cioccolato, lilla, bianco, rosso. Il mantello può essere solido, tortie, tabby, spotted, blotched, tigrè. |
Peso | 6- 8 kg 8 (maschi) – 4 – 6 kg (femmine); |
Informazioni | |
Prezzo | Dai 1500 ai 2500 € |
Origine | Gran Bretagna |
Il British Longhair (conosciuto anche come Highlander o British Semi-Longhair) è una razza di gatto domestico di taglia media dal pelo semi-lungo, originario della Gran Bretagna.
Considerato spesso una semplice versione a pelo lungo del British Shorthair, è effettivamente il risultato di un incrocio tra quest’ultimo e un Persiano. Il suo aspetto fisico, con una corporatura muscolosa e un pelo fitto e lungo, riflette le caratteristiche di entrambe le razze.
Il gatto British Longhair si mostra “figlio” dello Shorthair e del Persiano anche nella personalità: è infatti calmo, mansueto e decisamente indoor.
Come accade per molti gatti, ama ricevere attenzioni e contatto fisico con le sue persone preferite, soprattutto tramite giochi e coccole.È molto importante incoraggiarlo a fare attività fisica perché caratterialmente non è molto propenso a farlo.
È un gatto docile che ama essere stimolato mentalmente, per cui è opportuno procurargli giochi e insegnargli trucchi che gli diano opportunità di mettersi alla prova da questo punto di vista, nonché di tenersi occupato in caso di lunghe assenze nonostante sia piuttosto autosufficiente. È un animale curioso e che impara in fretta, quindi si mostrerà molto ricettivo alle vostre indicazioni.
Scheda informativa del British Longhair | |
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Taglia | Media |
Per bambini | Calma e dolcezza lo rendono un buon compagno per i più piccoli che sapranno rispettare i suoi spazi |
Con altri gatti | Normalmente pacifico, si adatta molto bene alla presenza dei suoi simili |
Con cani | Sarà buona regola educarli a vicenda e, meglio, se cresciuti insieme |
Anallergico | No |
Tendenza al sovrappeso | Il suo temperamento calmo ne facilità la possibilità d’ingrassare, va controllata l’alimentazione |
Tendenza a fuggire | Preferisce, di norma, rimanere in casa, ma va comunque posta la giusta attenzione |
La razza British Longhair è relativamente giovane e non ancora riconosciuta da tutte le associazioni feline, che spesso insistono nel considerarla semplicemente una variante.
I primi incroci tra British Shorthair e Persiano vennero effettuati nel XIX secolo, con l’obiettivo di donare ai gatti originari della Gran Bretagna un aspetto più particolare che potesse competere con le razze orientali (soprattutto il Siamese), che a quell’epoca andavano per la maggiore alle mostre feline. Questi gatti, infatti, avevano non solo un aspetto esotico ma anche delle linee più aggraziate ed eleganti rispetto agli esemplari British, che in confronto apparivano robusti e quasi sgraziati.
Al termine delle due Guerre Mondiali, quando il British Shorthair rischiò di scomparire del tutto e si avvertì il bisogno di arricchirne il pool genetico per evitarne l’estinzione, ripresero delle nuove serie di incroci con altre razze, come i Certosini, i Burmesi e i Blu di Russia oltre ai già rodati Persiani.
Il risultato produsse altri esemplari a pelo lungo, prontamente esclusi dalle esposizioni ufficiali poiché lo standard di razza del British richiedeva esclusivamente il pelo corto. Se nel 1982 la Fifé (Fédération Internationale Féline) fu disposta a riconoscere i British Longhair come razza a sé stante, e comunque a determinate condizioni, altre associazioni del settore attesero molto di più, come la TICA nel 2009; altre invece si rifiutano tuttora di considerarli più che una varietà dello Shorthair.
Il prezzo di un esemplare di gatto della razza British Longhair si aggira solitamente tra 500€ e i 1000€.
Il carattere del British Longhair è molto simile al carattere del British Shorthair, con in più l’indole tranquilla del Persiano. È un animale piuttosto indipendente, nel senso che riesce a passare del tempo da solo senza sentirsi trascurato o ricorrere a qualche dispetto per attirare a tutti i costi l’attenzione su di sé.
Ama però molto interagire con la sua famiglia e in particolare i suoi umani preferiti, seguendoli per casa e facendosi coccolare da loro; non si fa problemi a reciprocare l’affetto che riceve e a dire quando ne ha abbastanza, ma mai in modo aggressivo o miagolando insistentemente. Pur essendo curioso e giocherellone e divertendosi a volte a inseguire piccole prede, non è un tipo iperattivo: preferisce solitamente oziare o osservare l’ambiente che lo circonda anziché prendere parte a qualche attività.
Sa adattarsi ad ambienti con bambini e altri animali (purché abbiano già avuto a che fare con dei gatti), nonché a viaggi e cambiamenti che stresserebbero parecchio gatti di altre razze.
Ecco tutte le caratteristiche fisiche del gatto British Longhair:
Le zampe possono essere medie o corte rispetto al corpo, e i piedi sono tondeggianti.
Il British Longhair è dotato di un corpo robusto e muscoloso, con una schiena piuttosto larga e il collo corto. La coda è lunga (due terzi rispetto al corpo, secondo lo standard di razza), pelosa e a pennacchio.
Per quanta riguarda il peso, per i maschi questo si aggira tra i 5 e gli 8 kg, mentre per le femmine varia tra i 3 e i 4 kg. Per quanto invece concerne l’altezza, le femmine possono arrivare ad un’altezza di 28 cm, mentre i maschi possono raggiungere anche i 30 cm.
La testa è tonda, il naso è corto e largo con un leggero solco verticale che lo attraversa, al contrario di molte razze a pelo lungo.
Gli occhi sono grandi e tondi, e possono essere blu, rame, oro e arancione.
Le orecchie sono piccole, tonde e ben distanziate tra loro.
La coda risulta essere di media lunghezza, molto folta e parecchio spessa alla base, anche se tende ad assottigliarsi sempre di più, avvicinandosi sempre di più verso la punta che risulta anche affusolata. Esattamente questa è lunga due terzi rispetto al corpo, secondo lo standard di razza.
Il pelo è la caratteristica principale che distingue il British Longhair dallo Shorthair. Esso è medio-lungo (più corto quindi di quello dei Persiani), molto fitto e dotato di un sottopelo abbastanza sviluppato e denso. Un manto del genere richiede ovviamente maggiori cure rispetto alla variante a pelo corto.
I colori ammessi per il British Longhair sono blu, nero, bianco, crema, lilla, cioccolato, rosso e alcuni più recenti come caramello e fulvo. Sono inoltre ammesse diverse combinazioni e pattern sul mantello (bicolore, tabby, tartaruga, fumo, colorpoint e tinta unita).
Come tutti i cuccioli, anche i cuccioli del British Longhair sono parecchio delicati e necessitano di particolari attenzioni; è fondamentale però che i cuccioli vengano tenuti al caldo e in un ambiente non umido perché tendono a raffreddarsi molto velocemente. È indispensabile inoltre che non ci si intrometta durante le prime settimane di vita dei cuccioli; le prime cure spettano solo ed esclusivamente alla madre.
L’intromissione è consentita solo ed esclusivamente se ci si rende effettivamente conto che c’è un reale pericolo di vita per la madre o per i cuccioli; infine, se proprio non si può fare a meno di prendere i cuccioli, è necessario che questi vengano presi con un asciugamano morbido e asciutto, è infatti del tutto sconsigliato il contatto diretto con la pelle.
Nonostante i British Longhair siano generalmente sani, sono comunque esposti agli stessi problemi di salute dei loro corrispettivi a pelo corto. Proprio come nel British Shorthair, infatti, l’obesità rappresenta un problema piuttosto grave per questi animali, che vanno quindi incoraggiati a muoversi più di quanto non facciano spontaneamente.
Vi sono poi dei disturbi frequenti sia nello Shorthair che nel Persiano, come la cardiomiopatia ipertrofica, l’isoeritrolisi natale e il disturbo da rene policistico, che possono presentarsi anche nel Longhair.
Come tutti i gatti anche questi sono parecchio carnivori e quindi necessitano di assumere della carne rossa; è preferibile inoltre che questi seguano una dieta bilanciata, caratterizzata da proteine e pochi carboidrati; quest’ultimi infatti potrebbero fare ingrassare il gatto e creargli problemi di obesità.
In ogni caso è consigliabile che ci si avvalga del parere del veterinario che stilerà una dieta specifica, prendendo in considerazione una serie di fattori del peloso, quali peso, età e stile di vita del gatto.
Il British Longhair necessita di spazzolature frequenti, per evitare che il pelo possa annodarsi e per evitare la formazione di grovigli che risulterebbero particolarmente difficili da districare.
È quindi consigliabile che il pelo venga spazzolato almeno due o tre volte alla settimana; come tutte le altre razze le spazzolature devono intensificarsi soprattutto durante i due periodi annuali di muta, ovvero in primavera e in autunno. È consigliabile anche prestare parecchia attenzione alla cura e alla pulizia delle unghie; eccessivo cerume infatti potrebbe compromettere l’udito del gatto.
Secondo il sito Anfi, non risultano presenti in Italia allevamenti che si occupano di questa razza.
Il carattere molto tranquillo di questi gatti permette loro di vivere in totale armonia con tutti i membri della propria famiglia, indipendentemente dall’età, infatti il British Longhair va perfettamente d’accordo anche con i bambini. Possono riuscire a convivere nella stessa casa anche con altri, a patto e condizione che crescano insieme, ma possono nutrire alcune difficoltà di convivenza con altri gatti.
È consigliabile inoltre comprare loro un trespolo e un tiragraffi per permettere al gatto di saltare e di limarsi le unghie in totale sicurezza. Per quanto riguarda la lettiera, è indispensabile comprare un terriccio che sia di alta qualità, in modo tale da permettere al gatto di espletare i propri bisogni senza particolare disagio o difficoltà.
Bisogna prestare particolare attenzione ad eventuali fughe; anche se questi gatti hanno una predilezione per la vita casalinga, risultano anche parecchio curiosi a tal punto da essere spinti dal senso di avventura e possono per questo avere la volontà di fuggire.
Risulta un difetto la presenza di striature tigrate soprattutto nei gatti che presentano un colore uniforme. Inoltre per riuscire a mantenere la stazza robusta di cui sono dotati questi gatti, sono stati impiegati, e lo sono ancora adesso, i gatti di tipo Persiano a pelo lungo.
Il British Longhair non è solo una variante a pelo lungo ma una razza a sé: scopriamo tutte le particolarità del suo carattere.
Mettiamo a confronto due gatti a pelo lungo apparentemente molto simili, ma dalle differenze importanti: il Ragdoll e il British Longhair.
Il gatto British Longhair e il Persiano hanno un passato in comune ma soprattutto molte differenze che li separano: ecco di quali si tratta.
Due gattoni indipendenti ma affettuosi: ecco le principali differenze tra il Maine Coon e il British Longhair.
Se il pelo del British Longhair è la sua caratteristica più distintiva ci sono altri tratti che possono aiutare a riconoscerlo, come dimensioni e peso.
Le caratteristiche uniche del British Longhair lo rendono un gatto adorabile da guardare. Scopriamolo con tante bellissime foto ed immagini.