Randagio e con una malattia al fegato, il povero gatto è stato lasciato da solo nell’indifferenza generale – Video

Non aveva quasi la forza di reggersi in piedi, ma quando ha visto una donna le ha implorato aiuto

In una classica giornata estiva, Emily stava portando a spasso il suo fedele amico Max quando qualcosa l’ha turbata. Sul ciglio della strada c’era un povero gatto randagio solo: tra l’indifferenza generale, andava in scena il suo dramma. Sembrava essere a malapena in grado di reggersi in piedi, ciononostante nella donna deve aver trovato qualcosa. Perché le si è avvicinato con una dolcezza tale da commuoverla. Era evidente: non ce l’avrebbe potuta fare da sola, serviva un intervento immediato.

Gatto randagio viene aiutato in clinica

Toccata dalla vista del povero gatto solo e sofferente, Emily ha tentato subito di aiutarlo. Gli ha offerto del cibo specifico, ma vedendo quant’era debilitato, ha capito che probabilmente avrebbe faticato a mangiarlo. Senza esitazione, è andata nel negozio vicino a comprare del latte, da mescolare alla pappa, in modo da renderla più facilmente digeribile. Con estrema lentezza, il quadrupede ha iniziato a nutrirsi e, anche in quell’attimo di fragilità, si è strofinato contro le gambe della buona samaritana, in un gesto di gratitudine.

Assistenza a gatto randagio in clinica

Non potendo tenerlo a causa dei suoi altri animali domestici, la soccorritrice ha contatto un’organizzazione locale dedita alla cura dei trovatelli. All’arrivo, il personale della struttura è rimasto stupito dal fatto che il tenero baffuto, in seguito chiamato Oliver, fosse sopravvissuto in condizioni simili. A dispetto dell’estrema debolezza, il micio si è lasciato prendere in braccio senza opporre resistenza.

Portato in una clinica veterinaria, il dottore ha tracciato un quadro clinico terribile: gravi danni al fegato e peritonite infettiva felina (FIP), una malattia spesso letale. Tuttavia, lo staff sanitario non ha gettato la spugna. Nel corso delle settimane successive ha sorvegliato Oliver in ogni minimo miglioramento. Cure costanti, farmaci e iniezioni hanno, alla fine, avuto gli effetti sperati, complice l’incrollabile volontà del dolce paziente di rimanere in vita. Con il tempo, lo stato di salute ha registrato dei significativi progressi e, passati un paio di mesi, Oliver ha completato la trasformazione, muovendosi con un’energia tutta nuova.

Articoli correlati