Rabigen Mono per gatti: tutto quello che bisogna sapere su questo antirabbico per Micio
Il Rabigen Mono è un vaccino per gatti contro la rabbia, pericolosa malattia infettiva che porta alla morte di Micio. Ecco cosa sapere
Il Rabigen Mono è un vaccino monovalente per gatti (ma anche per cani) contro la rabbia, una delle più pericolose malattie infettive che colpiscono i gatti e possono contagiare anche l’uomo.
Il vaccino si somministra al gatto una volta all’anno rendendolo immune dalla malattia. In questo modo il micio è in grado di produrre gli anticorpi necessari per una protezione attiva durante questo ampio lasso di tempo.
Rabigen Mono per gatti: a cosa serve
Il Rabigen Mono per cani è un vaccino molto importante da ripetere con richiami annuali puntuali per rendere il gatto immune alla rabbia.
La rabbia non si può curare perciò questo vaccino è l’unico modo per prevenire l’infezione e soprattutto per evitare che il micio sviluppi i sintomi della malattia e che, inevitabilmente, rischi di morire.
Il gatto raggiunge l’immunità vera e propria dopo tre settimane dalla somministrazione del vaccino, dopodiché è coperto per un anno intero fino al richiamo successivo.
Cos’è la rabbia?
La rabbia è una gravissima malattia infettiva che colpisce gli animali ma si può trasmettere anche all’uomo. Per questo si definisce zoonosi.
La malattia si trasmette tramite la saliva degli animali infetti perciò comunemente si trasmette al gatto, al cane o all’uomo mediante il morso. Per questo motivo è davvero molto importante evitare che il micio entri in contatto con animali non vaccinati, non solo altri gatti ma anche cani e animali come volpi, procioni e pipistrelli.
Somministrare al gatto il Rabigen Mono regolarmente ogni anno è fondamentale per assicurargli l’immunità da un’infezione che porta inevitabilmente alla morte nel giro di pochissimo tempo.
La rabbia è una malattia devastante che colpisce il sistema nervoso e le ghiandole salivari e provoca diversi sintomi. Il più evidente è l’alterazione del comportamento del micio infetto.
Cause e sintomi della rabbia
La rabbia è provocata da un virus che può colpire tutte le specie di mammiferi, incluso l’uomo, e che si contagia tramite il contatto diretto con la saliva di un animale infetto.
Ecco perché basta davvero poco per far entrare il virus in circolo nell’organismo, anche soltanto un semplice morso. Il contagio avviene subito ma i primi sintomi si manifestano soltanto dopo un periodo di incubazione che porta, infine, alla morte del gatto.
Il primo sintomo evidente è il cambio di comportamento per cui il micio si mostra molto agitato e sempre in preda all’ansia, con episodi di eccessiva aggressività nei confronti di chiunque si avvicini, anche dello stesso padroncino.
Dal punto di vista strettamente fisico i sintomi sono piuttosto chiari: il gatto va in ipertermia e la temperatura si alza al punto da provocare febbre alta.
Dopodiché cambia tono di voce e miagola in modo strano, ha problemi muscolari che variano dalla mancanza di coordinazione alla vera e propria paralisi e, infine, può avere convulsioni e presenta la caratteristica schiuma alla bocca.
La rabbia è una malattia molto aggressiva e con un decorso rapido perciò una volta che il micio è infettato non possiamo curarlo. Purtroppo è destinato a morire.
Cosa dice la legge
Essendo la rabbia una malattia tanto grave e ad alto tasso di contagiosità la legge impone degli obblighi per tenere sotto controllo la diffusione del contagio.
Gatti, cani e furetti per circolare nei Paesi dell’Unione Europea devono possedere il Passaporto per animali da compagnia.
Questo documento viene rilasciato soltanto ad alcune precise condizioni. Innanzi tutto il gatto deve avere il tatuaggio o il microchip identificativo, a cui aggiungere anche il libretto sanitario con tutte le vaccinazioni fatte.
Tra queste è obbligatoria anche l’antirabbica che va fatta almeno 21 giorni prima della data della partenza.
Da quando la malattia è ricomparsa in Italia sono state introdotte nuove leggi per cui la vaccinazione antirabbica è obbligatoria per tutti i gatti, i cani e i furetti che devono recarsi in Friuli Venezia Giulia, a Belluno, in Veneto e nelle provincie autonome di Trento e Bolzano.
Rabigen Mono per gatti: composizione e modalità d’uso
Il Rabigen Mono per gatti si vende in confezioni da 10 o 30 dosi. Ogni dose è di 1 ml e contiene il principio attivo, cioè il virus della rabbia di ceppo VP12 reso inattivo (quindi non contagioso) mediante l’utilizzo di beta propiolattone.
Il veterinario inietta il Rabigen Mono per via sottocutanea (quindi sotto la pelle) e la prima vaccinazione prevede una sola iniezione nei gatti che abbiano superato i 3 mesi di età.
Poi deve programmare i vari richiami a distanza di un anno, badando bene di non superare mai questi 12 mesi altrimenti l’immunità non è garantita e il vaccino risulta inefficace.
Rabigen Mono per gatti: possibili effetti collaterali
Il Rabigen Mono, come tutti i farmaci per uso veterinario, può avere degli effetti collaterali nei nostri adorati felini che, per fortuna, non sono molto frequenti e in ogni caso variano da esemplare a esemplare.
Può capitare che il micio abbia delle reazioni a livello locale, ovvero nel punto esatto in cui è stata fatta l’iniezione del farmaco.
In casi rari si può formare una sorta di tumefazione dolente che se non curata adeguatamente porta ad ascesso o necrosi.
Nelle 24 o 48 ore successive all’iniezione il micio potrebbe andare in ipertermia, ovvero subire un anomalo aumento della temperatura corporea, diventare inappetente e presentare debolezza generalizzata.
Inoltre se il gatto è ipersensibile alla sostanza iniettata con il vaccino può avere reazioni cutanee come prurito, eritema, orticaria ed edema. Nei casi più gravi può andare in shock anafilattico.
Rabigen Mono per gatti: avvertenze
Il Rabigen Mono non cura la rabbia nei gatti ma è un importante strumento di prevenzione che ci aiuta a proteggere il micio da questa terribile malattia.
Perciò è fondamentale vaccinarlo subito (dopo i 3 mesi di età) e non dimenticare mai di effettuare tutti i richiami annuali stabiliti dal veterinario con estrema precisione e puntualità.
Iniettare il vaccino a un gatto infetto è del tutto inutile e in questi casi si procede con la soppressione dell’animale.
Non vi sono particolari particolari controindicazioni nel caso in cui il cane stia seguendo delle terapie a eccezione di trattamenti a base di corticosteroidi o di farmaci immunosoppressivi. In questo caso potrebbe avere una risposta immunitaria più bassa del normale.