Quando posso cominciare a lasciare da solo il gatto?
Cosa dobbiamo considerare quando decidiamo di lasciare solo il gatto in casa? A quali accortezze bisogna provvedere? Ecco qualche elemento utile!
Quando decidiamo di accogliere un animale in casa, dobbiamo sempre mettere in conto alcuni fattori. Ad esempio, è importante sottolineare che i nostri piccoli amici a 4 zampe non sono sempre molto propensi per restare da soli in casa, anzi: solitamente, questo è sempre un dramma!
Ovviamente, non è possibile essere presenti in appartamento h24, poiché gli impegni personali di vario genere sono all’ordine del giorno. Dunque, è determinante abituare Micio a restare da solo in casa per qualche ora fin dalla sua tenera età. Soltanto così, infatti, potremmo contare sulla sua collaborazione anche in età adulta.
A questo punto, la domanda che sorge spontanea è la seguente: quando lasciare solo il gatto? Quand’è pronto per questo “atto di coraggio”? Scopriamo insieme dei consigli utili su come gestire al meglio una situazione che, inizialmente, potrebbe risultare un po’ complicata.
Lasciare solo il gatto: consigli utili
Comunemente, parlare di gatti implica in automatico l’associazione ad un pensiero ben preciso: il felino è un animale molto solitario. In realtà, più che solitario, dovrebbe essere definito indipendente e autonomo. Ma spieghiamoci meglio.
Definire il gatto in questi termini, tuttavia, è un po’ un azzardo. O meglio: è vero che il felino ha estremamente bisogno dei suoi spazi e necessita in modo indiscutibile di privacy; tuttavia, è altrettanto reale che non può essere lasciato da solo in una casa per troppe ore o per giorni interi, senza che nessuno si preoccupi di lui.
Quando scegliamo di accogliere un animale in casa, infatti, dobbiamo mettere sempre in conto l’idea di impegnarci seriamente nella cura della sua salute generale, sia psichica che fisica. Chiaramente, il tempo che il gatto può trascorrere in solitudine è limitato.
La domanda allora è: quando lasciare solo il gatto? Quand’è che possiamo lasciarlo da solo senza che combini grossi danni in casa? Come possiamo agire per rendere l’ambiente quanto più confortevole possibile durante la nostra assenza?
Sicuramente, il tempo che bisogna considerare è automaticamente legato anche all’età e allo stato di salute generale di Micio. Chiaro è che un gattino molto piccolo o uno molto anziano non può di certo restare da solo per troppo tempo, altrimenti la situazione potrebbe complicarsi.
Quali sono le cose da considerare? L’elemento essenziale da non sottovalutare mai, ovvero quello davvero fondamentale, è abituare Micio a stare da solo in modo graduale. Per prima cosa, potremmo lasciarlo per una mezz’ora, per poi aumentare fino ad un’ora e arrivare anche ad un’intera giornata massimo.
Ecco un suggerimento molto funzionale: il gatto, essendo un animale tendenzialmente molto attivo e pieno di brio, ha bisogno di sentirsi considerato e di avere tutti gli stimoli necessari per sopravvivere alle sue giornate e alla sua voglia di muoversi. Dunque, è determinante creare un ambiente arricchito che sia pieno di motivazione e di incoraggiamenti. Così facendo, Micio non soffrirà troppo il senso di solitudine o di abbandono, tanto meno la noia.
Creare ambiente arricchito
Abbiamo appena capito quando lasciare solo il gatto? Siamo sicuri di aver studiato abbastanza la sua routine e di averlo abituato a sufficienza (e soprattutto in modo graduale!) a restare in solitudine per qualche ora? Benissimo, allora possiamo procedere seguendo il percorso.
Cosa dobbiamo fare? Innanzitutto, si deve provvedere a creare quello che potremmo definire “ambiente arricchito“. Ci stiamo chiedendo cosa si intende con questa espressione? Ebbene, un ambiente arricchito non è altro che un luogo fornito di tutto l’occorrente necessario per soddisfare una certa o eventuale esigenza di chi ne deve usufruire per un determinato periodo.
Il primo grande ostacolo che deve essere combattuto e sconfitto nel momento in cui dobbiamo lasciare da solo il gatto è la noia. Micio, infatti, si annoia molto facilmente: questo non è minimamnete un fattore positivo per la sua salute (e neanche per la nostra, visto che ci farà scontare la pena in modo abbastanza evidente!).
Offrirgli tutto l’occorrente per trascorrere il tempo nel modo più rilassato possibile è proprio quello che ci vuole per non farlo preoccupare o indisporre per un possibile abbandono. Essendo da solo, si deprimerebbe molto facilmente e percepirebbe subito di non essere coccolato o considerato abbastanza dalla sua famiglia “adottiva”.
La qualità della sua vita, in ogni singolo momento, deve assolutamente essere tutelata. Ecco perché l’ambiente arricchito è un’ottima soluzione che va perfettamente incontro alle sue necessità. Come si crea? Lasciando in giro, in modo sicuramente studiato e non casuale, giochi, stimoli, cuccette, coperte calde, snack, cibo, acqua, lettiera, etc).
Dunque, è importante dare un ordine e un senso a tutto questo: ad esempio, l’area “relax” deve essere ben distinta dall’area “gioco”, esattamente come l’area “ristoro” deve essere lontana dall’area “toilette“. Così facendo, il nostro piccolo amico si può sentire a casa, nonostante noi siamo lontani e non possiamo essere fisicamente lì insieme a lui.
Aspetto visivo
Cosa fare, allora, concretamente, quando decidiamo di lasciare solo un gatto? Partiamo dall’aspetto prettamente visivo. Il gatto, in generale, è un animale molto curioso: per stimolare questa sua voglia di conoscere ogni aspetto della vita che lo circonda, potremmo pensare di lasciare una serranda aperta. Così facendo, lui avrà la possibilità di osservare cosa succede fuori dal suo campo d’azione e conoscere nuovi dettagli.
Dato che il felino apprezza molto qualunque tipo di stimolazione che viene dall’esterno, sarà sicuramente molto contento di poter guardare attentamente tutto quello che gli succede intorno. È ovvio che tutto deve essere tarato in base della tutale della sua sicurezza: lasciare uno spiraglio per osservare il mondo è utile, ma è sempre consigliato lasciare la finestra chiusa!
Micio, altrimenti, potrebbe essere portato a scappare per rincorrere una preda avvistata o semplicemente per esplorare concretamente ciò che in precedenza ha osservato da lontano. Evitare di farlo cacciare in qualche guaio pericoloso è il primo elemento essenziale da considerare.
Aspetto olfattivo
Un altro punto su cui dovremmo soffermarci è l’aspetto legato all’olfatto di Micio. Avendo un olfatto molto sviluppato, il felino riesce a percepire facilmente odori che per noi umani risulterebbero addirittura inesistenti. Per stimolare e allenare questo senso già di per sé molto forte, ad esempio, potremmo intrattenere Miao con dei piccoli giochini di “caccia al tesoro”.
Per fare questo, potremmo nascondere degli snack in angoli particolari della casa e lasciare in giro qualche indizio che possa aiutarlo nella ricerca. Seguendo questo percorso, il gatto non solo riuscirà a combattere la noia, ma si sentirà anche al centro della nostra attenzione, nonostante l’assenza “fisica”.
In breve
Come abbiamo sottolineato, quindi, ciò che più conta per gestire un gatto da solo in casa è fare in modo che non si annoi e che percepisca il meno possibile la solitudine. Cosa bisogna lasciargli?
- giochini vari per il suo divertimento;
- coperte calde con cui coprirsi;
- cuccette in cui riposarsi;
- snack nascosti;
- cibo a disposizione per soddisfare la fame;
- ciotola d’acqua sempre fresca per qualunque occorrenza;
- la lettiera visibile e pulita per i suoi bisogni.