Quando la gatta lascia i gattini da soli?
Ad alcuni potrebbe sembrare strano, ma arriva un momento in cui mamma gatta lascia da soli i suoi cuccioli. Ecco quando e perché.
Non dobbiamo sorprenderci quando la gatta di casa nostra, che abbiamo visto comportarsi da mamma amorevole per diverso tempo, lascia i gattini da soli. Si tratta infatti di un fenomeno assolutamente normale e che anzi gioca un ruolo fondamentale nel loro processo di crescita. Vediamo perché in questo articolo.
Mamma gatta e gattini, il rapporto
È molto profondo ma anche complesso il rapporto che si viene a creare tra una cucciolata di gattini e la loro mamma: che sia allo stato selvatico o nella più confortevole delle convivenze con degli esseri umani, è principalmente lei la responsabile per il loro benessere e per la loro stessa sopravvivenza.
Questo suo compito fondamentale comincia nel momento in cui, comprendendo che un importante cambiamento è avvenuto nel suo corpo, si guarda intorno e si mette alla ricerca di un luogo tranquillo e sicuro nel quale dare alla luce i suoi piccoli. Se si sente particolarmente in difficoltà non esiterà a chiedere al proprio umano – se ne ha uno – di aiutarla nel parto, anche se di solito preferisce far tutto da sé e restare da sola; se è randagia potrebbe persino intrufolarsi in casa di sconosciuti in cerca di un riparo per questa delicata operazione.
L’istinto materno che si è appena sviluppato in lei non la abbandonerà tanto presto, ed è proprio da questo istinto che dipende la sussistenza dei micetti appena nati: è lei a leccarli vigorosamente per liberarli dal sacco amniotico in cui sono venuti al mondo, ed è lei a rimuovere il cordone ombelicale e mangiare la placenta. E per le successive settimane, lei sarà tutto il loro mondo.
I cuccioli di gatto nascono completamente ciechi e quasi del tutto sordi, e questo ovviamente li rende particolarmente indifesi. Ma ci pensa la loro neomamma quattro zampe a tenerli al caldo, allattarli e pulirli, assicurandosi anche che facciano i loro bisogni. Quando i cuccioli sviluppano vista e udito e imparano a camminare, è lei a vigilare su di loro e controllare che nessun gattino si allontani troppo o giochi con i suoi fratellini in modo troppo violento.
Anche le prime forme di socializzazione di un gattino sono incoraggiate dalla sua mamma, che si premura a insegnargli con pazienza e con amore tutta una serie di comportamenti che gli saranno utili per tutta la vita, come ad esempio l’utilizzo di una lettiera.
Cosa succede se un gattino è malato
L’istinto di protezione che una gatta – detta in questo caso anche regina – nutre verso i suoi piccoli è davvero molto forte; e se il più delle volte si esprime in tenere manifestazioni di affetto che ci lasciano estasiati, altre volte lascia il campo a forme decisamente più estreme.
È risaputo ad esempio che una gatta possa arrivare a uccidere i suoi stessi cuccioli se ritiene di non essere riuscita a procurare loro un rifugio sufficientemente sicuro, o – nel caso di cucciolate numerose – di riuscire a prendersi cura di loro in modo adeguato. Può accadere anche che allontani dal resto della cucciolata un gattino malato o nato con qualche tipo di deformità fisica, per paura che trasmetta lo stesso disturbo anche ai suoi fratellini.
Che significa se la gatta allontana i gattini?
La tendenza ad allontanare uno o tutti i suoi piccoli in modo più o meno improvviso può però essere generata anche da altri fattori, e questo la rende un fenomeno non solo frequente ma praticamente normale.
Innanzitutto bisogna considerare che il già citato istinto materno, che spesso viene dato per scontato in ogni singola circostanza, non è presente in tutte le gatte. Alcune sono esse stesse poco più che delle cucciole, magari sono rimaste incinte al loro primo calore e sono troppo giovani per rendersi davvero conto di quello che sta accadendo.
Se a ciò si aggiunge lo stress della gestazione (innegabile per qualunque specie animale), un parto complicato o in condizioni precarie, non è strano che si mostrino confuse o disinteressate verso la loro stessa prole; e se alcune di loro cambiano atteggiamento con il passare del tempo, altre lo mantengono e non sono quindi in grado di fare da madri a quei cuccioli.
Quando la gatta ritiene che i gattini siano cresciuti?
La ragione più frequente di tutte, comunque, è molto più semplice e ha a che fare con il naturale processo di crescita di un cucciolo di gatto. Come già detto, i gattini appena nati dipendono dalla madre per il loro sostentamento poiché si nutrono esclusivamente del loro latte; ma arriva il momento in cui la loro alimentazione deve cominciare a evolversi, parallelamente all’evoluzione del loro organismo.
Come stabilire quando arriva questo momento? Ebbene, di solito è proprio mamma gatta a rendersene conto: il segno più evidente per lei sarà il fatto che i suoi piccoli hanno cominciato a sviluppare i primi dentini, che al momento dell’allattamento le procureranno non poco fastidio. La povera regina adotterà quindi l’espediente di allontanarli sempre più spesso quando cercano la sua mammella per nutrirsi, e sarà proprio da questo momento che dovremo intervenire noi per avviare lo svezzamento vero e proprio.
Poiché molti dei comportamenti che Micia insegna ai cuccioli vengono trasmessi tramite imitazione, poi, è anche possibile che noti il loro improvviso interesse nei confronti del suo cibo – cibo solido, per il quale non sono ancora pronti – semplicemente perché hanno imparato a imitare tutto quello che fa lei. Ma questo potrebbe portarla a fare il primo passo e a decidere che è il momento di svezzarli e renderli più indipendenti anche dal punto di vista dell’alimentazione.
Fino a quando mamma gatta allatta?
Solitamente il primo mese di vita dei cuccioli è quello in cui l’allattamento è, o dovrebbe essere, assolutamente garantito: nessun alimento è adatto al sostentamento e alla crescita di un gattino più del latte materno; questo vale per tutta la loro infanzia ma è particolarmente importante nelle prime 3-4 settimane. Oltre il primo mese, la mamma potrebbe già decidere di allontanarsi, anche molto gradualmente.
Va però detto che un debole cenno di allontanamento da parte della madre, soprattutto se circoscritto alla fase di allattamento, non significa automaticamente che il piccolo Miao è già pronto per essere separato da lei: tutt’altro! Abbiamo già accennato a tutti i benefici che la vicinanza della sua mamma gli dà, e ne avrà bisogno almeno fino alle 8-10 settimane di vita.