Proteggere i gattini non è stato semplice per la città di Arezzo
Ad Arezzo nel mese di luglio, proteggere i gattini è stato indispensabile a causa della sospetta morte di un gattino sano di due anni; un virus lo ha ucciso in quattro giorni
Proteggere i gattini è una prerogativa indispensabile per fare in modo di godere a lungo della compagnia del proprio peloso. Nel mese di luglio ad Arezzo, il sindaco della cittadina, ha quasi imposto la clausura dei gatti d’appartamento per un presunto caso di morte di un peloso; a causa di un virus non immediatamente identificato. Il peloso in questione aveva due anni e aveva iniziato a manifestare segni di aggressività.
Il gattino che sfortunatamente è venuto a mancare ha iniziato ad attaccare i proprietari; è morto quattro giorni dopo le prime manifestazioni sintomatologiche. L’istituto Zooprofilattico Sperimentale delle Venezie ha analizzato il gatto defunto. I medici hanno scoperto che la malattia di cui era affetto il peloso defunto corrispondeva, con oltre il 98%, al West caucasian Bat Lysssavirus. Il virus era stato precedentemente rilevato in un pipistrello del montagne del Caucaso. Il peloso è entrato a contatto anche con altri animali; i medici li hanno tenuti sotto osservazione; non sembra però che i pelosi siano stati contagiati. Coronavirus felino, cosa sapere: sintomi, cause e cure.
La città di Arezzo per proteggere i gattini e tutti i pelosi ha emesso un’ordinanza rimasta in vigore fino al 27 agosto. Questa prevedeva che i gatti e i cani che iniziavano a mordere le persone o avevano sintomi di paralisi; o ancora avevano difficoltà di deglutizione dovevano essere messi in quarantena. La quarantena obbligatoria della durata di dieci giorni aveva lo scopo di prevenire eventuali contagi ed eventuali morti. Paralisi da morso da zecca del gatto: i sintomi e cosa fare.
Fortunatamente non sembrano essersi presentati altri casi, ma ancora oggi la popolazione è parecchio allarmata; a maggior ragione visti i tempi in cui l’uomo vive ora. Sfortunatamente per quel povero gattino i veterinari non hanno potuto fare nulla; hanno cercato però di prevenire altri contagi e altri morti e sembra che ci siano riusciti. I sintomi sono quelli simili alla rabbia e sfortunatamente quando i sintomi si manifestano sembra che non ci sia più nulla da fare. Rabbia nel gatto: i sintomi, le cause e tutte le cure.