Primo soccorso per il gatto: come intervenire tempestivamente in caso d’emergenza
Quando adottiamo un amico a quattro zampe facciamo di tutto perché cresca sano e in salute. Il primo soccorso per il gatto, tuttavia, potrebbe essere necessario in un momento di emergenza, in cui la tempestività può fare la differenza tra la vita e la morte.
Alcuni esemplari poi, magari più avventurosi e che non vivono esclusivamente in casa, a volte possono trovarsi in difficoltà e avere bisogno dell’intervento dell’uomo. Se sulla loro strada incontrano qualcuno in grado di dare loro una mano, le possibilità di sopravvivenza aumentano sensibilmente.
Quando un gatto è malato
Prima di procedere con le pratiche di pronto soccorso per il gatto, è necessario saper riconoscere che è malato e di che tipo di intervento ha bisogno. Questo però non significa che dobbiamo sostituirci al veterinario, solo lui può farsi una idea precisa e sapere come intervenire anche in base alle caratteristiche di razza. Se poi si tratta di quello di fiducia, la conoscenza di eventuali malattie pregresse può essere determinante nella formulazione della diagnosi.
Per accorgersi di un’eventuale patologia, lacerazione o lesione, prima di tutto è bene conoscere l’aspetto di un felino malato, sia dal punto di vista psicologico che fisico. Un gatto sano è pimpante e scattante, ha occhi brillanti e un naso asciutto. Inoltre, non gli manca certo la voglia di mangiare e va di corpo con regolarità. Anche il manto ci dice tanto: deve essere folto e lucido, la cute pulita.
È un’emergenza, come intervenire
Se ci rendiamo conto che il nostro adorato Miao ha problemi di movimento e non ha più la solita verve, la prima cosa da fare è chiamare lo specialista per capire qual è la gravità della situazione e stabilire se è il caso di correre subito in ambulatorio o se si può temporeggiare.
Sarà lui a darci i primi parametri da seguire e ci dirà anche se è il caso di intervenire in un primo momento per arrestare un processo di estrema gravità, prima che possa intervenire chi di dovere.
Miao vittima di un incidente
La temerarietà, quasi incoscienza dei felini, è proverbiale. Il primo soccorso per il gatto non è raro debba essere messo in pratica dopo un incidente. La diceria che abbia nove vite, poi, non è poi così realistica: se Miao scivola dal balcone, non è detto cada sulle quattro zampe. Anche lui rischia di morire, e dobbiamo fare di tutto per preservare la sua salute.
È sufficiente un salto andato male per acchiappare una zanzara o un’azzuffata con un altro gatto perché ne esca con delle lesioni anche di una certa entità. Tra le conseguenze più frequenti ci sono:
- Difficoltà di deambulazione e zoppia;
- Algie al tocco;
- Gonfiori, ferite e sanguinamento;
- Difficoltà respiratorie;
- Arresto cardiaco.
Nel caso di lacerazioni visibili, la prima cosa da fare è evitare che si inneschi un’infezione. In questo caso, è bene usare la soluzione salina per pulire a fondo la parte. Se Micio continua a leccarla, proteggiamola con una benda: altrimenti rischia di farla diventare più grande e di aggravare la situazione.
Nel caso di una bruciatura, la cosa migliore da fare è raffreddare la zona per almeno dieci minuti con acqua fredda corrente prima di andare a visita dal veterinario: una fase che non va saltata. Non facciamo l’errore di credere che il nostro fai da te sia sufficiente, il felino deve sempre essere controllato da un esperto, se poi sta bene tanto meglio: è quello che ci auguriamo.
Quanto è grave?
Se l’incidente è avvenuto in strada, spesso la gravità della situazione richiede l’intervento dell’ambulanza. Non bisogna dimenticare che Miao potrebbe soffrire davvero tanto e provare una forma di ansia notevole. Di conseguenza, è bene usare sempre i guanti per evitare eventuali morsi o graffi.
Se non siamo in grado di intervenire, o se già c’è uno specialista in azione, il miglior sostegno che possiamo dare è parlare con dolcezza al felino sfortunato e cercare di tranquillizzarlo.
Primo intervento
Il primo soccorso per il gatto, in primis, prevede di mantenere la calma e assicurarsi che il felino in questione sia al sicuro. Non spostiamolo, piuttosto proviamo a girarlo su un fianco. Un eventuale sanguinamento tamponiamolo con un tessuto preferibilmente pulito.
Apriamo la bocca del nostro amico a quattro zampe e cerchiamo di capire se le vie aeree sono libere. Mi raccomando: in caso di condizioni gravi non diamo niente da mangiare o da bere al gatto.
Se invece manca il respiro o non sentiamo più il battito, è bene procedere con un massaggio cardiaco. In questo caso bisogna comprimere il petto 15 volte per dieci secondi, con insufflazioni bocca a bocca ogni dieci compressioni.
E se Miao è malato?
Non dobbiamo preoccuparci al primo sintomo, a volte il vomito – per esempio – è provocato da un bolo di pelo che Miao non è riuscito a espellere. Per potere riconoscere i sintomi più seri, è importante sapere come si comporta quando sta bene: sono le eventuali differenze a doverci fare preoccupare.
Non a caso i pet sitter preparati e di esperienza fissano un incontro preliminare per sapere quali sono le abitudini del peloso di cui si dovranno prendere cura. Indispensabile è il racconto di chi lo conosce meglio, ovviamente. Tra i segnali più comuni:
- Problemi a respirare;
- Tosse persistente;
- Lacrimazione o naso che cola;
- Prurito e leccate continue;
- Episodi di vomito e/o diarrea;
- Letargia;
- Paralisi improvvisa;
- Perdita o aumento di peso repentini.
Se notiamo uno o più di questi sintomi, dobbiamo comunicarli tempestivamente al veterinario di fiducia. Nel frattempo, cerchiamo di non perdere il controllo. Facciamo in modo che il nostro amico a quattro zampe sia al caldo (anche con l’ausilio di coperte e borse termiche). Assicuriamogli un luogo tranquillo e al buio e, a meno che non abbiamo indicazioni diverse dallo specialista, forniamogli dell’acqua fresca e del cibo umido. Il naso, gli occhi e in culetto sporchi vanno puliti.
Cosa può fare il cat sitter
Il primo soccorso per il gatto se si è qualcuno a cui è stato affidato in custodia è un po’ più complesso perché non è detto che si sappia interpretare correttamente il linguaggio del corpo di quel determinato felino.
Sicuramente è bene essere preparati e procedere con cautela. Assicurarsi sempre di avere tutte le informazioni importanti e i numeri per le emergenze, insieme al libretto sanitario del peloso.
Inoltre, è consigliabile tenere a casa un kennel e un kit d’emergenza per potere intervenire tempestivamente. All’interno non dimentichiamo bendaggi puliti, panni, soluzioni saline, lozioni di calendula per le ferite e un termometro. A tal proposito potrebbe tornare utile saperne di più sulla temperatura corporea del gatto, che segue regole completamente diverse da quelle umane.
Se si nota uno o più dei sintomi appena descritti, si deve contattare subito il proprietario, mantenendo la calma per non farlo preoccupare (visto che si trova a chilometri di distanza e non può avere il quadro completo della situazione). Il suo supporto può essere determinante: potrebbe rivelare informazioni molto importanti e stabilire di concerto le modalità con le quali procedere.
Se non risponde, è bene procedere per gradi e pensare prima di tutto alla salute della piccola palla di pelo non molto fortunata. Bisogna fornire il primo soccorso e chiamare il veterinario. Potrebbe tornare utile sapere anche se l’animale è coperto da assicurazione.