Prendersi cura del gatto che invecchia: accortezze e indicazioni utili
Se decidiamo di adottare un amico a quattro zampe è per la vita, questo significa anche prendersi cura del gatto che invecchia. Ecco come
Durante la terza età chiunque ha bisogno di qualche attenzione in più, anche il nostro Miao. Questo vuol dire prendersi cura del gatto che invecchia. Avere un peloso in giro per casa è una splendida esperienza, ma anche una grande responsabilità.
Un felino anziano necessita di attenzioni e di una dieta pensata ad hoc per i suoi bisogni, che nel corso della vita mutano. L’età non viene calcolata come per noi bipedi. Cani e gatti hanno una crescita differente dalla nostra e anche tra di loro.
Quando Miao è anziano
Prima di prendersi cura del gatto che invecchia è bene sapere quando questo accade. Un esemplare viene considerato anziano dopo i sette o i dieci anni di vita, il margine dipende dal singolo peloso, dal suo stato di salute, dal peso e – in qualche misura – anche dalla razza.
Un gatto di un anno fisiologicamente si avvicina a un ragazzo di 16 anni, uno di due anni invece a una persona di 21. Gli anni successivi in genere valgono quattro di quelli umani: un gelino di otto anni, quindi, ha circa 45 anni.
Esistono delle tabelle che ci permettono di stabilire l’età esatta del nostro amico a quattro zampe, equiparandola a quella umana e dandoci un’idea precisa della fase della vita che sta attraversando.
Generalmente, però, chi è magro e ha mantenuto una discreta forma fisica – visto che vive fuori casa e quindi è più in movimento -, chi è sterilizzato vive più a lungo degli esemplari pigri, che stanno in casa e sono un po’ in sovrappeso.
La toelettatura diventa una necessità
Tra le abitudini che dobbiamo mettere in conto quando il nostro amato Miao diventa vecchietto c’è la toelettatura quotidiana. Spazzoliamolo tutti i giorni, non per vezzo o per bellezza, ma perché comincia a perdere più pelo e questo è meglio che vada rimosso. Il pericolo che corre, altrimenti, è di ingoiare i boli di pelo che non riesce a rimuovere attraverso le feci e gli provocano episodi di vomito.
Oltretutto il massaggio della spazzola stimola una corretta circolazione e la secrezione delle ghiandole sebacee. Insomma si tratta di un vero toccasana per il nostro amico a quattro zampe.
Alimentazione ancora più sana e bilanciata
Questa è una buona prassi sempre, a prescindere dall’età; ma se il nostro Miao non dovesse avere avuto questa fortuna, non è mai troppo tardi per iniziare e per avere maggiore attenzione (visto il fattore età). Inoltre, teniamo sott’occhio il peso e segnaliamo eventuali disturbi gastro-intestinali al nostro veterinario di fiducia, che conosce anche eventuali pregressi clinici, caratteristiche di razza ed è in grado di farsi un’idea d’insieme.
Superati i sette anni, il felino necessita di formule studiate appositamente e bilanciate, in maniera tale da supportare le funzioni vitali dell’organismo. Particolare cura bisogna avere per stomaco, reni e apparato immunitario.
Facciamo ginnastica!
Prendersi cura del gatto che invecchia vuol dire anche non farlo rinunciare all’esercizio fisico, pur tenendo conto dei limiti imposti dall’età che avanza. Si tratta di una pratica importante per stimolare l’ossigenazione dei tessuti e una buona circolazione del sangue.
Basta una pallina o un gomitolo di lana e coinvolgerlo in qualche sessione di gioco condivisa. In questo modo non perderà la curiosità tipica dell’avventura e non passerà tutto il giorno sul divano. Non farà bene solo al corpo, ma anche allo spirito (di bipedi e quadrupedi).
Evitiamo lo stress
Il nostro amico a quattro zampe nasce abitudinario e lo sarà fino alla fine dei suoi giorni. Qualsiasi novità o cambiamento non verrà mai visto con entusiasmo (bebè in arrivo e traslochi compresi). Questa attitudine però si va amplificando quando Miao diventa più grande e comincia anche a dovere fare i conti con gli acciacchi dell’età.
Miao, quindi, è meglio che viva le sue giornate in relax e affrontando solo cambiamenti indispensabili. Ovviamente, se notiamo qualsiasi anomalia, è consigliabile rivolgersi tempestivamente al veterinario di fiducia, che valuterà l’ipotesi di una visita di controllo per essere sicuri che tutto proceda per il meglio.
Le patologie più comuni in vecchiaia
Prendersi cura del gatto che invecchia significa anche curare le sue eventuali malattie che, inevitabilmente, possono presentarsi dall’ottavo anno in su. Una buona notizia c’è, però, i felini in genere sono particolarmente longevi. L’età media è di circa 12 o 15 anni, e questo soprattutto alle coccole di chi gli vuole bene.
Alcune patologie sono quasi fisiologiche, ma possono essere tenute a bada e, per quanto possibile, prevenute, attraverso un corretto stile di vita e una alimentazione bilanciata. Va pensata su misura, in base alle esigenze del nostro amico a quattro zampe. In primis deve sostenere il buon funzionamento del sistema immunitario, le funzioni renali, urinarie e quelle gastro-intestinali.
Sete eccessiva, cosa vuol dire?
Un indicatore importante che ci dice se il nostro amico a quattro zampe è in salute o meno e la quantità di acqua che beve: l’alterazione della sete, infatti, è tra i sintomi di diverse malattie geriatriche, ed è bene non trascurarla.
Può indicare l’insorgenza del diabete, che colpisce soprattutto i maschi sterilizzati e con qualche chilo di troppo. Può essere il segnale di un principio di un problema renale e non solo. Se ci sono cambiamenti nel consumo di acqua o nell’utilizzo della lettiera, avvertiamo il nostro veterinario di fiducia.
Allerta movimenti
Esattamente come succede a noi bipedi, anche gli amici a quattro zampe un po’ in là con l’età cominciano ad avere dei dolori causati dall’artrite, per esempio. Le articolazioni, infatti, tendono a logorarsi.
Ce ne accorgiamo facilmente: il nostro amico a quattro zampe non è agile come prima, non riesce a correre o a saltare. Se il veterinario confermerà uno stato infiammatorio, gli prescriverà anche la terapia più adeguata. È un disturbo che va monitorato e che può essere gestito.
Calo della vista
Prendersi cura del gatto che invecchia vuol dire anche avere a che fare con problemi oculari, tra i più comuni: lesioni, glaucomi, cataratte, diverse malattie che colpiscono la retina e che non consentono a Miao di avere una vista da falco come quella di un tempo.
Se notiamo un arrossamento oppure un gonfiore attorno agli occhi, se lacrimano come mai prima oppure hanno come una patina opaca a ricoprirli, serve sempre l’intervento mirato dello specialista. Un approccio tempestivo può fare la differenza nell’arginare la malattia ed evitare inutili sofferenze e disagi al nostro amico a quattro zampe.
Comportamento e altri segnali
Una diminuzione dell’appetito, una insolita pigrizia, un dimagrimento inatteso, alcuni episodi di incontinenza, un aumento della sete e della minzione devono richiamare la nostra attenzione e quella dello specialista. Sono segnali tipici della vecchiaia, ma campanelli d’allarme anche in gioventù.
Lo stesso vale per l’alterazione dell’umore. Se Miao dimostra irritabilità, aggressività o nervosismo, potrebbe aver notato e non accettato una riduzione uditiva o altre alterazioni neurologiche.
Tutti acciacchi del tempo che passa e che possono causare ansia e stress nel nostro amico a quattro zampe. Inoltre noteremo Miao particolarmente sensibile. Non dimentichiamo quindi le visite di routine dal veterinario per cercare di prevenire e curare tempestivamente questi e altri disturbi.