Pododermatite del gatto: sintomi, cause e cure
Si tratta di una rara malattia cutanea che può impedire a Micio di camminare normalmente: ecco cosa sapere sulla pododermatite del gatto
La salute del nostro amico a quattro zampe è fondamentale. Vederlo allegro, pimpante e felice è il nostro più grande desiderio, visto che fa parte della famiglia a tutti gli effetti e lo trattiamo alla stessa stregua di un figlio.
La pododermatite linfoplasmacellulare felina, così si chiama scientificamente, è una patologia infiammatoria che colpisce i cuscinetti delle zampe dei gatti. Per questo motivo è parecchio invalidante. Condiziona lo stile di vita del nostro amico a quattro zampe.
Ecco perché è importante sapere tutto su questa malattia cutanea – la pododermatite del gatto – piuttosto rara, ma fastidiosa. Inoltre, può interessare tutti i felini: senza distinzione di età, sesso o razza. Fortunatamente, però, come già detto, non si tratta di un disturbo molto comune e si può trattare.
Di cosa si tratta
La pododermatite del gatto consiste in una infiltrazione di plasmacellule (cellule del sistema immunitario) nei cuscinetti plantari dell’animale, ossia quelli centrali e più grandi, chiamati metacarpali o metatarsali (a seconda che si tratti delle zampe anteriori e posteriori).
Allo stadio più avanzato, la malattia si estende anche ai cuscinetti digitali, cioè quelli più piccoli. Nella maggior parte dei casi sono coinvolte tutte e quattro le zampe, ma in alcuni gatti è stata riscontrata solo in una. Un dettaglio determinante nella gestione della vita di tutti i giorni da parte del felino e di colui che se ne prende cura.
I sintomi più frequenti
Prima di curare una qualsiasi malattia è indispensabile saperla riconoscere. Non ricorriamo mai al fai da te o al sentito dire, non improvvisiamoci veterinari, ma contattiamo quello di fiducia se notiamo qualcosa di anomalo.
Soltanto lui, infatti, può avere un quadro completo e valutare eventuali pregressi clinici e caratteristiche che possono incidere negativamente. La diagnosi deve arrivare dal lui, e solo dopo averla individuata potrà prescrivere la terapia più indicata per la risoluzione del problema. Fra i sintomi più comuni che possono farci dubitare che il nostro amico a quattro zampe abbia questa patologia troviamo dei cuscinetti dei gatti:
- Rigonfi;
- Molli, tendenti a restare incurvati in caso di pressione;
- Squamosi;
- Ulcerati;
- Tendenti a sanguinare;
- Di colore violaceo, con striature ipercheratosiche.
In presenza di ulcerazioni potrebbe risultare molto doloroso per il nostro amico a quattro zampe fare peso sulla zampa malata, costringendolo a zoppicare. Il gatto che zoppica ed è affetto da questa malattia tendono anche a leccarsi o mordersi insistentemente nella zona coinvolta. A volte possono anche risultare affetti da stomatite plasmacellulare, amiloidosi renale o ipergammaglobulinemia policlonale.
Le cause principali
Per quanto riguarda le cause della pododermatite del gatto, quelle esatte sono purtroppo ancora sconosciute. Molti dermatologi sostengono tuttavia che si tratti di un disturbo immunomediato o di una reazione allergica, dato che in alcuni casi la ricorrenza è stagionale.
Alcuni studi a riguardo suggeriscono che si tratterebbe di una condizione collegata alla FIV nel gatto, la sigla per definire l’immunodeficienza felina: una sorta di Aids che colpisce i gatti. Circa la metà degli esemplari affetti dalla pododermatite linfoplasmacellulare risulta positiva alla FIV, ma la correlazione esatta tra questi due disturbi è ancora da documentare.
La diagnosi
Se ci accorgiamo che il nostro amico a quattro zampe presenta i sintomi che abbiamo appena elencato, fissiamo un appuntamento dal veterinario di fiducia quanto prima perché venga sottoposto a un esame completo.
Potrebbe essere richiesta una biopsia del cuscinetto infetto e anche uno screening per la FIV. Una diagnosi alternativa potrebbe essere quella di granuloma eosinofilico nel gatto, che però solitamente interessa un solo cuscinetto (che non risulta spugnoso al tatto).
Le cure e le terapie più adeguate
Poiché si ritiene che la pododermatite del gatto dipenda da una reazione del sistema immunitario, un eventuale trattamento avrà come obiettivo un maggior controllo della risposta da pare di quest’ultimo. Nei casi più lievi la patologia regredisce spontaneamente, senza alcun bisogno di terapia, mentre le lesioni più avanzate oppure dolorose sono solitamente curate tramite la somministrazione di cortisone o antibiotici (come la doxicilina).
A seconda della gravità delle lesioni che riporta la nostra piccola palla di pelo, alcuni veterinari potrebbero anche bendare le zampe e aggiungere alla cura degli antidolorifici o altri tipi di antibiotici più efficaci. Oltre ad agire sulla zona infetta potrebbe essere consigliabile eseguire uno screening allergologico, se si sospetta che la condizione dipenda da una reazione allergica.
La maggior parte degli esemplari risponde bene al trattamento, anche se a volte è necessaria una terapia di diversi mesi. Solo nei casi estremamente avanzati può risultare necessario un intervento chirurgico. In qualsiasi caso deve essere il veterinario a chiarirci quali sono le strade percorribili, aiutandoci a prendere la decisione migliore per il nostro amico a quattro zampe.
Il sistema immunitario di Miao
Il sistema immunitario non è sempre lo stesso e non reagisce sempre allo stesso modo. Diventa più forte man mano che Miao cresce, ma potrebbe anche indebolirsi, essere danneggiato o presentare delle disfunzioni. È formato da due parti: il sistema immunitario innato e quello adattivo. Il primo – che è formato dalla pelle, la mucosa e la saliva – rappresenta i soldati in prima linea contro i possibili attacchi e serve, principalmente, a neutralizzare i batteri prima che riescano a impossessarsi del corpo. Reagisce sempre allo stesso modo, quando sente l’arrivo di una minaccia: non ha la possibilità di adattarsi.
Il secondo, invece, cambia in base alla minaccia che deve affrontare. Durante tutta la vita del nostro amico a quattro zampe, si sviluppa e impara a mutare le proprie risposte a seconda del pericolo che deve neutralizzare, o basandosi su comportamenti simili impiegati in precedenza. Possiede quindi una sua memoria cellulare, che conserva tutte le informazioni sulle sostanze estranee e sui batteri incontrati in passato. In pratica, il sistema immunitario interviene quando quello innato, che ha il compito di agire immediatamente, non è in grado di combattere un determinato attacco.
Per essere sano, un gatto ha bisogno di un sistema immunitario forte. I suoi amici bipedi allora è bene che usino un approccio olistico nel prendersene cura: assicurandosi che abbia fatto tutte le vaccinazioni periodiche e i richiami previsti. Inoltre, fare un corretto esercizio fisico, seguire una alimentazione equilibrata e completa (priva degli alimenti tossici per i gatti) aiuteranno a tenere sotto controllo la situazione. Nel caso in cui ce ne fosse bisogno, non tardiamo a contattare il nostro veterinario di fiducia: gli interventi tempestivi quasi sempre fanno la differenza.