Piazzola sul Brenta: gattino lasciato davanti ad un rifugio chiuso nel trasportino e con 50 euro al seguito
Questo gattino venne lasciato davanti al rifugio, la sua famiglia non poteva più prendersi cura di lui
Ormai, sappiamo benissimo che quando si tratta di abbandoni, purtroppo, possiamo solo raccontare il fatto nella maggior parte dei casi. Perché, ad agire sul serio, sono le volontarie e i volontari presenti su tutto il territorio italiano che fanno sempre un lavoro enorme per cercare di accudire tutti i pelosetti che trovano. E, amici miei, non è un lavoro facile perché quando si tratta di abbandono, i numeri crescono a dismisura di giorno in giorno.
Oggi, però, sono qui per raccontarvi una storia un poco diversa dal classico rifiuto di un pelosetto. Infatti, vi parlerò di un gattino lasciato davanti ad un rifugio, chiuso nel suo trasportino, e con 50 euro al seguito. In più, cari lettori, c’era una piccola lettera vicino al dolce amico a quattro zampe, la quale recita:
“Per favore, aiuta questo gatto. Non per colpa sua, non posso più prendermi cura di lui. E’ un gatto da casa che è stato molto amato. Mi dispiace così tanto. Il mio cuore si è spezzato nel lasciarlo a te”. Queste le parole accorate di una persona, dal volto ignoto, che voleva solo il bene del suo migliore amico a quattro zampe.
Evidentemente, non potevano più prendersi cura di lui ed è arrivato, così, il momento di compiere un gesto estremo. Sapeva che non poteva abbandonarlo in strada; il gattino lasciato al rifugio è talmente mansueto e abituato a vivere in casa che non sarebbe sopravvissuto neanche un secondo.
Aveva tutta l’aria del pelosetto che necessitava di amore e coccole e, soprattutto, del gatto che aveva ricevuto amore per tutta la sua vita. Presumibilmente tutta vissuta dentro le mura della sua vecchia casa.
Non so, cari lettori, voi cosa ne pensate di questa azione. Nel mio piccolo credo che l’uomo, o la donna, abbia fatto bene a lasciarlo in mani fidate, al rifugio San Francesco di Presina, nell’alto padovano. Qui, possono prendersi cura della dolce creatura e, magari, possono donargli una vita nuova in una famiglia adottiva che si può permettere le sue spese.
Questa storia mi spezza il cuore.