Perché in America stanno portando foto di un gatto in biblioteca?
Una biblioteca americana ha chiesto ai suoi utenti di riportare indietro i libri presi in prestito. Se li hanno smarriti, al loro posto possono portare la foto di un gatto
Porta anche tu una foto di un gatto in biblioteca. Una libreria pubblica in America ha messo in piedi una singolare iniziativa. Un’idea che riguarda il prestito dei libri e, in particolare, il fatto che spesso alcuni tomi non tornano indietro. I tesserati li prendono in prestito per leggerli e poi si dimenticano di riportarli in biblioteca o li smarriscono. Qui entrano in gioco le foto dei gatti.
Centinaia di persone stanno portando immagini di gatti o disegni di felini. Ma anche ritagli di riviste, presso la biblioteca pubblica di Worcester, in Massachusetts, negli Stati Uniti d’America. Tali foto vengono poi appese su una speciale bacheca, che si riempie di musetti adorabili giorno dopo giorno. Lo fanno per partecipare al programma “March Meowness” lanciato dalla biblioteca e dedicato ai tesserati che hanno perso o danneggiato un libro preso in prestito. Se si porta un’immagine di un gatto non si dovrà pagare alcuna multa e si potrà riavere subito la tessera che, altrimenti, la biblioteca provvederà a bloccare.
Un’idea davvero singolare, che però ha dato i frutti sperati. In pochissimo tempo le persone non hanno solo portato foto di gatti, ma hanno anche iniziato a restituire i libri che tenevano a casa. Certo, qualcuno li avrà smarriti davvero, ma la maggior parte degli utenti semplicemente si dimenticava di restituirli. Il direttore esecutivo della biblioteca, Jason Homer, ha detto alla Bbc: “Abbiamo scoperto che molti dei nostri clienti potrebbero avere oggetti smarriti durante la pandemia. Soprattutto quando le scuole hanno chiuso e siamo entrati in quarantena. Volevamo riportare tutti nella biblioteca e utilizzare le nostre risorse. E volevamo anche creare un ostacolo facile da superare per ottenere il ‘perdono’ per la mancanza“.
Portare la foto di un gatto in biblioteca è un modo per far tornare gli utenti a consegnare i libri. Ovviamente solo quelli che hanno preso in prestito lì e non in un’altra biblioteca. Inoltre, gli utenti devono aver perso o danneggiato i libri da più di due mesi. I gestori della struttura pubblica, di volta in volta, valutano se accettare o meno la foto. Soprattutto nel caso in cui la persona sia recidivo e non abbia consegnato più di cinque libri in passato.