Perché il gatto ansima? Tutte le ragioni per cui Micio ha il respiro pesante
Perché il gatto ansima? Le cause potrebbero essere tra le più disparate. Dato che la sua salute è prioritaria, conoscerle può fare la differenza
Perché il gatto ansima? Per prima cosa dobbiamo capire da cosa dipende, quali sono i segnali che caratterizzano il suo malessere. Soltanto in questo modo potremo sapere come comportarci per alleviare le sue sofferenze.
Il primo consiglio, quando si tratta del nostro amico a quattro zampe, è quello di farsi aiutare dal proprio veterinario di fiducia, che conosce anche eventuali pregressi clinici e caratteristiche di razza che possono interferire nella decisione della prescrizione più adeguata alla risoluzione del problema.
Uno sguardo di insieme
Perché il gatto ansima? Se è anziano, molto probabilmente fa i conti con gli anni che passano inesorabilmente. Come succede a noi esseri umani, i quadrupedi che invecchiano sono più soggetti a una serie di patologie che rende più delicato l’intero quadro clinico.
Nostra responsabilità, da quando li adottiamo e finché morte non ci separi, è prendercene cura nel migliore dei modi. Sperando, naturalmente, che questo momento arrivi il più tardi possibile. Fare di tutto per Miao è un nostro preciso impegno, ma attenzione a non sfociare nell’accanimento terapeutico, non lo meriterebbe, lo farebbe soffrire troppo e inutilmente.
Ci sono delle situazioni, purtroppo, in cui il malessere della nostra palla di pelo è irreversibile, e tale da dargli solo sofferenze e una pessima qualità della vita. L’eutanasia è una decisione estrema e da non prendere a cuor leggero, ecco perché è importantissimo il parere dello specialista. L’ultima parola, però, spetta a noi.
Niente panico
Quando la nostra palla di pelo sta male, dobbiamo subito chiamare il veterinario di fiducia, che farà tutti gli esami del caso per capire qual è la diagnosi e quali sono le opzioni terapeutiche da prendere in considerazione, tenendo anche conto della condizione generale in cui versa. Il sistema immunitario, infatti, sia nei cuccioli che nei vecchietti, non è al massimo delle proprie potenzialità (anche se per motivi diversi).
Visto che a essere compromesso è il sistema respiratorio, agire nel più breve tempo possibile è sempre l’approccio consigliabile. La tempestività può fare la differenza fra la vita e la morte. Questi tipi di problemi non hanno né limite di età né di razza: purtroppo possono presentarsi in ogni tipo di situazione e in qualsiasi momento. Certamente, però, che ci siano degli esemplari più soggetti e alcuni che non sono nelle condizioni di affrontarli come altri ancora nel pieno delle forze.
Se teniamo alla salute di Miao e desideriamo che stia sempre al top, dobbiamo imparare a conoscerlo per capire all’istante quando qualcosa non va per il verso giusto. Più conosciamo il linguaggio del corpo del gatto, più il nostro rapporto con lui e profondo, meno difficoltà avremo a superare l’inevitabile gap comunicativo che esiste fra specie diverse.
I campanelli d’allarme tipici
Perché il gatto ansima? Ha un disagio specifico che va individuato e risolto, o quantomeno lenito. Ogni amico a quattro zampe può sviluppare tale difficoltà in modi diversi, ecco perché sapere individuare i sintomi è importante. Come è importante saper descrivere una anamnesi il più dettagliata possibile al nostro veterinario di fiducia. Più informazioni da decodificare avrà, più sarà veloce nella formulazione della diagnosi corretta.
Il primo sintomo che non passa certo inosservato, per definizione, è il rumore: il respiro del nostro adorato felino risulterà affannoso e chiassoso. Un grande indizio, visto che in condizioni di normalità neanche ci facciamo caso.
Un altro segnale da non sottovalutare è quando il lasso di tempo tra inspirazione ed espirazione si riduce. Capita spesso, inoltre, che la bocca sia socchiusa e il fiato manchi. Miao terrà anche la lingua di fuori e non riuscirà a fare respiri profondi. Tutti sintomi che devono essere portati all’attenzione dello specialista immediatamente.
Le cause più comuni
Una motivazione molto frequente, e per fortuna facilmente risolvibile, che porta il gatto a respirare male è un banale raffreddore: starnuti a ripetizione e naso che cola di continuo. Delle cause un po’ più serie, e che necessitano un’attenzione maggiore, sono:
- L’influenza;
- La bronchite, che può essere cronica o acuta e causare dispnea;
- La polmonite; che può declinarsi in tanti modi;
- L’edema polmonare.
Un’altra ragione da non sottovalutare è la conformazione fisica della nostra palla di pelo. Ci sono alcune razze infatti che, per una questione anatomica, tendono ad avere dei problemi respiratori. Si tratta degli esemplari brachicefali.
La tempestività in primis
Adesso che sappiamo perché il gatto ansima, appena ci accorgiamo di queste difficoltà, non dobbiamo temporeggiare per nessuna ragione. Questo approccio potrebbe essere deleterio per il nostro amato Miao. Quando parliamo col veterinario, dunque, è importante renderlo partecipe di ogni singolo dettaglio, fin dai primi momenti in cui ci siamo resi conto di qualche segnale preoccupante.
Solo lui, in seguito a una visita molto accurata e con i risultati dei test che si fanno in casi come questo, ha gli strumenti per comprendere appieno la situazione e per trovare il trattamento più adeguato.
Passo dopo passo
Dopo avere individuato i sintomi tipici di una sofferenza a livello respiratorio come quelli già citati in precedenza e anche il torace e/o la pancia gonfi; aver contattato il veterinario di fiducia e fissato una visita di controllo, non ci resta che affrontare il problema con caparbietà e determinazione.
Il fine primario è risolvere il problema, se il quadro clinico ce lo permette, o quanto meno alleviare le sofferenze del nostro amico a quattro zampe. La qualità della vita deve rimanere entro certi standard, altrimenti è il caso di valutare soluzioni alternative che, per quanto ci facciano star male, sono le più indicate per evitare che Miao ci lasci lentamente e fra atroci sofferenze.
L’alimentazione è importante sempre
Perché il gatto ansima? Se è anziano, ma questo vale sin dai primi mesi e per tutta la sua esistenza, una dieta sana e bilanciata può aiutarlo molto a mantenere uno stile di vita degno di essere chiamato tale. Inoltre, è importante un corretto esercizio fisico.
Naturalmente le quantità consentite e i cibi tossici subiscono delle variazioni man mano che gli anni passano e lo stesso vale per il movimento; ma anche in questo caso può guidarci lo specialista nel migliore dei modi. Farmaci, interventi o altri tipi di cure saranno scelti in base al tipo di problema che si presenta. Ogni malattia deve essere trattata con la giusta dose di cautela, cognizione e pazienza.
I possibili trattamenti
Se il nostro amato Miao respira male e ansima, o anche se si dovesse trattare di qualsiasi altro problema di salute, una cosa da tenere a mente è di non ricorrere mai al fai da te. Un approccio del genere potrebbe peggiorare la situazione e ritardare, anche con conseguenze gravi, il raggiungimento della guarigione.
Nella speranza che si tratti solo di un banale raffreddore o di un’influenza, lo specialista ci consiglierà di far bere tanta acqua al nostro amico a quattro zampe. Si tratta infatti di un valido mucolitico naturale ed è molto utile anche contro i colpi di calore. Inoltre, potremmo sciacquare il naso con dell’acqua tiepida, così da liberarlo un po’ e donare del sollievo.
Esattamente come accade a noi bipedi, poi, è importante che non prenda ulteriore freddo. Teniamolo lontano dalle correnti d’aria e consentiamogli così di avere dei tempi di ripresa veloci. Nei casi più seri, invece, come ad esempio le bronchiti, il veterinario ci prescriverà un antibiotico e altri eventuali farmaci adatti alla risoluzione del problema.