Perché i gatti litigano, cause e soluzioni
Una lite tra gatti di strada o tra esemplari che condividono lo spazio in appartamento, è una dinamica diffusa tra chi convive con questi animali oppure è testimone delle loro interazioni. Il litigio rientra nella comunicazione quotidiana dei gatti, molto predisposti ad un confronto diretto senza mezzi termini; per comprendere cosa li spinge alla sfida è necessario imparare ad intercettarne i segnali, ma principalmente il linguaggio non verbale messo in atto. Le motivazioni possono essere tante e tutte differenti, coinvolgendo in egual misura sia i maschi che le femmine con una metodologia comportamentale tipica delle lotte tra felini pronti a lanciarsi l’uno contro l’altro. Vediamo insieme le cause che portano allo scontro e le strategie per risolvere l’alterco.
Lite tra gatti, le cause
Le cause principali che spingono i gatti verso lo scontro possono essere tante ad esempio la territorialità, il possesso del cibo, degli oggetti di uso comune, ma anche l’introduzione di un nuovo gatto oppure un nuovo animale fino alla competizione per un partner o per il proprietario. L’istinto per la lotta è parte integrante dell’indole del felino che non disdegna mai un confronto anche se animato, un dialogo forse irruento che gli serve per stabilire la gerarchia dei ruoli casalinghi o del branco, oppure per puntualizzare le priorità esistenziali. Non tutti gli scontri sono negativi ma spesso è bene intromettersi per arginare un predisposizione che nasce dall’istinto, quindi un atteggiamento naturale ma molto forte che potrebbe rivelarsi troppo violento a discapito della controparte.
Comportamento e linguaggio non verbale
È molto importante comprendere il linguaggio non verbale messo in atto dal gatto specialmente quando si mostra aggressivo per rivendicare i confini del suo territorio, con tanto di agguati, salti, soffiate, imboscate, graffiate e minacce fisiche. Il micio potrebbe impedire alla controparte l’accesso in alcune aree della casa o della colonia felina, compresa la zona dedicata al pasto o alla lettiera, trasformandosi in una sorta di barriera vivente. Se i maschi si affrontano per semplice competizione e sull’onda degli stravolgimenti ormonali, le femmine appaiono più risolute ed incisive perché alla ricerca del predominio casalingo e quindi territoriale.
La scena è sempre la stessa il gatto si pone in sfida fissando il nemico negli occhi, inarcando la schiena con tanto di pelo sollevato: pronto a sferrare l’attacco. Potrebbe anche mostrare un atteggiamento aggressivo ma remissivo, con coda tra le gambe, orecchie piegate indietro, zampe sotto il corpo e posa laterale di difesa. Meglio non sfidarlo avvicinando la mano oppure il copro, perché potrebbe reagire spaventato attaccando con violenza. Infine i gatti si affrontano per l’accoppiamento e per conquistare il partner anticipando il confronto fisico con miagolii, versi, spesso strilli feroci e movimenti violenti di coda, prima di sferrare l’attacco pronti alla zuffa.
Come intervenire
Quando due gatti stanno litigando non è saggio intromettersi o avvicinare mani e piedi per non ricevere in cambio morsi e graffi profondi, ma è bene distrarli battendo le mani o gridando il più vicino possibile all’azione in corso, in alcuni casi gettando pochissima acqua giusto per interromperli. Se l’esito è stato positivo è bene relazionarsi singolarmente con ognuno di loro, calmandoli e distraendoli con qualche crocchetta, gioco o carezza. Il proprietario dovrà assumere il compito dell’intermediario cercando di sedare eventuali risse future, in particolare dopo un lungo periodo di tensioni e scaramucce. Vietato sgridare o punire i responsabili della zuffa, meglio creare uno spazio neutrale e condiviso dove intrattenerli positivamente con del cibo, delle carezze e delle attenzioni donate in egual misura quindi offrendo giochi e proposte ludiche.