Pensavano che fossero in difficoltà: in realtà questi gatti randagi hanno trovato un modo tutto loro per divertirsi
I pelosetti ne sanno una più del diavolo, andiamo insieme a vedere cosa combinano questi randagi!
A tutti noi è capitato di vedere qualche volta durante la giornata il nostro migliore amico felino giocare in casa o in giardino. Ebbene, spesso lo vediamo divertirsi con dei giocattoli, oppure con dei topolini in gomma, e così via. Ma come pensate giochino e sfoghino la propria curiosità i pelosetti felini che invece vivono in strada? Una dimostrazione ce la danno sicuramente i teneri protagonisti della storia che sto per raccontarvi. Dei gatti randagi davvero simpatici e meravigliosi che hanno fatto innamorare il mondo intero grazie alla propria voglia di giocare e al loro intrepido divertirsi come pazzi. Andiamo insieme a vederli, cosa state aspettando? Sono sicura che non ve ne pentirete affatto!
Alcune persone, passanti, che vedevano questi pelosetti sbucare con la testa o con il posteriore da due buchi sull’asfalto pensavano seriamente che fossero in difficoltà. Ecco perché, cari lettori, qualcuno di loro chiamò i volontari di un rifugio vicino dicendo che c’erano gatti incastrati lungo la strada. Ma quando i gentili volontari arrivarono non trovarono nessun gatto in difficoltà, bensì un gruppo di gatti randagi che giocava allegramente.
I pelosetti randagi trovano mille escmatoge per giocare pur non avendo la fortuna di vivere in famiglia dove i giochi gli vengono relagati e comprati. Ecco che, quindi, qualsiasi cosa può diventare fonte di divertimento. Da alcuni tubi lasciati incustoditi, fino a dei buchi nell’asfalto come in questo caso qui.
Fu il fotografo Nyan Kichi ad arrivare sul posto allertato da un conoscente. Vide questi pelosetti giocare e subito se ne innamorò cominciando a scattargli delle foto strepitose, non credete anche voi? Destinate sicuramente a fare il giro del mondo in quanto mostrano una parte davvero bella e importante della vita dei nostri amici pelosetti che vivono in strada. Questo sì che ci insegna ad apprezzare le cose semplici e, soprattutto, a giocare con poco.