Nutrire un gatto randagio: cosa bisogna sapere
Come nutrire un gatto randagio? Scopriamo insieme in questa breve guida quali sono i modi migliori per avvicinarli senza correre pericoli e cosa fargli mangiare.
Vediamo dei poveri gattini per strada, soli e affamati. Vogliamo aiutarli a tutti costi. Potremmo iniziare dal fargli mangiare qualcosa. Come nutrire un gatto randagio? Potrebbe non essere semplice. I randagi, non sempre entrano a contatto con l’uomo. Nonostante tu voglia aiutarlo, lui potrebbe non capirlo. Vediamo quindi come procedere.
L’età del gatto è molto importante
Se parliamo di come nutrire un gatto randagio, non possiamo sottovalutare la sua età. Il trattamento per un gattino piccolo e per un adulto è completamente diverso. Sono diverse soprattutto le loro esigenze nutritive.
Se il randagio che vuoi aiutare è un gattino piccolo, sicuramente allora dovrai procurarti del latte. Così piccoli non sono in grado ancora di mangiare cibi solidi. Il latte consigliato è ovviamente quello artificiale che contiene tutte le sostanze nutritive necessarie affinché il gattino possa completare la sua crescita.
Il latte artificiale solitamente è quello in polvere. Per le quantità e la frequenza delle somministrazioni, è il caso di chiedere consiglio al veterinario. Spesso dipendono dalle condizioni fisiche del micio che fino a quel momento non saranno state ottimali.
Soltanto dopo qualche settimana e sotto direttiva del veterinario, sarà possibile procedere allo svezzamento.
Per un gatto adulto, invece, la situazione è completamente diversa. Può mangiare tranquillamente cibi solidi. La difficoltà sta tutta nel riuscire ad avvicinarlo senza che si ribelli o che possa aggredirci.
È un gatto nato e cresciuto probabilmente per strada ed è possibile che non abbia mai avuto modo di socializzare con gli esseri umani.
Nutrire un gatto randagio, come avvicinarlo
Basta passeggiare per strada per notare che non appena proviamo ad avvicinarci a un gatto randagio, quest’ultimo tende a scappare. Lo fa semplicemente per paura. Non è abituato alla presenza ravvicinata dell’umano. Per questo motivo, tende ad allontanarsi piuttosto che ad avvicinarsi.
D’altro canto, a noi esseri umani, necessita essere molto cauti in questi casi. Dobbiamo avvicinarci con molta delicatezza. Un passo troppo veloce, potrebbe sembrare minaccioso al micio.
Il suggerimento principale è quello di utilizzare del cibo per avvicinarlo. Serve quindi che il gatto veda l’alimenta e che ne venga incuriosito. Noterà principalmente l’odore, quindi non si consiglia di avvicinarsi con qualcosa di imbustato.
Se il felino pian piano accorcia le distanze, non dimentichiamo la delicatezza. Non serve che siamo noi avvicinarci. È molto importante che sia lui a raggiungerci. Una volta vicino a noi, tenderà a concentrarsi sugli odori. Lasciamo annusare e non facciamo nessun movimento brusco.
A questo punto, saremo perfettamente in grado di capire se il piccolo micio si sta fidando di noi. E se così non fosse?
Prova a prendere il randagio con una gabbietta
Se proprio non riesci ad avvicinare il gatto perché ha troppa paura, l’alternativa è soltanto una: la gabbia. Sembra una cosa crudele, ma serve soltanto per poter fermare il gattino e permettergli di mangiare. In questo modo, potrà arrivare al cibo senza che noi umani siamo lì vicini a terrorizzarlo.
Magari proviamo un approccio fisico successivamente. La prassi prevede semplicemente l’installazione di una gabbia in un punto sicuro della strada, lontano dalle macchine. A questo punto, possiamo introdurre il cibo al suo interno e aspettare che il micio si avvicini.
In questo modo è libero di avvicinarsi, di studiare la gabbietta e di entrare al suo interno per poter mangiare. Non appena il gattino avrà terminato il pasto, uscirà da solo.
C’è da considerare che, però, solitamente, chi utilizza questa tecnica, lo fa per poter portare via il gattino dalla strada. Lo porta con sé e richiede un consulto veterinario. Se tutto va bene, si prova ad introdurre il gatto all’interno dell’abitazione.
Lasciare il cibo in una zona sicura della strada
Se proprio non abbiamo possibilità di portare il gatto con noi o abbiamo poco tempo a disposizione, possiamo ricorrere alla tecnica più antica di tutte. Qual è? Semplicemente lasciare il classico piattino con del cibo in una zona sicura della strada.
Prima o poi, i gatti randagi arriveranno e mangeranno. Ma cosa è il caso che mangino? Certamente, vivendo per strada, avranno ingerito di tutto. Ma l’ideale è sempre lasciare qualcosa di sano che possa mettere in forza il micio.
Solitamente, si preferisce il classico cibo industriale. Si versa in una ciotola o in un piatto e viene adagiato sul marciapiede. I più premurosi, invece, si impegnano un po’ di più e preparano del cibo in casa.
Solitamente lo fa chi vive in prossimità di un giardino o di un cortile e conosce già i mici che passano lì davanti. I cibi prediletti sono la carne, il pesce o qualche verdura che il piccolo quattro zampe può mangiare senza stare male. Se ti stai chiedendo quali cibi umani può mangiare il gatto, allora clicca qui.
Scelta del cibo da somministrare
Come anticipato, è disponibile una guida che mostra i cibi umani più sicuri da somministrare al gattino randagio. Attenzione però, questo non significa che non possano fargli male.
Per quanto i gatti possano consumare determinati alimenti, a volte, potrebbero manifestare delle intolleranze o un certo rifiuto da parte del proprio stomaco. Possiamo essere a conoscenza di queste informazioni, però, solo se il gatto è nostro.
Difficilmente possiamo sapere cose del genere su un gattino randagio, a meno che non lo portiamo con e non lo facciamo visitare in maniera approfondita dal nostro veterinario.
Per questo motivo, solitamente, nonostante alcuni cibi umani sembrino davvero nutrienti per Micio, si evitano. Nel caso di gatti randagi di cui non conosciamo storie e condizioni di salute, preferiamo sempre il cibo industriale. Lo facciamo per un semplice motivo: questi cibi vengono preparati evitando il più possibile una composizione che possa provocare problemi al gatto.
La maggior parte dei mangimi, infatti, si presentano senza lattosio, a basso contenuto di grassi e privi di aromi particolari che alle lunghe possono anche rivelarsi dannosi. Fai quindi molta attenzione a cosa somministri al gattino randagio.
Potrebbe già avere qualche problema di salute allo stomaco vivendo per strada e non ricorrendo ad un’alimentazione sana, equilibrata e soprattutto controllata. Per quanto ci è possibile, quindi, proviamo ad aiutare questi mici che hanno solo la colpa di essere nati per strada.