Gatto con noduli sottopelle: cosa sono e cosa li causa
Noduli sottopelle nel gatto: di cosa si tratta? Come affrontarli adeguatamente verificandone la provenienza per il bene del felino stesso
La presenza di alcuni noduli sottopelle nel gatto dovrebbe spingere il proprietario a comprenderne l’origine, così da preservare a lungo la salute dell’amato quadrupede felino.
Una condizione che potrebbe indicare problematiche differenti ma non per questo dall’esito nefasto, meglio valutarne la provenienza con l’aiuto del veterinario di fiducia. Scopriamo insieme cosa fare.
Il linguaggio non verbale della salute
La presenza di alcuni noduli sottopelle nel gatto dovrebbe suggerire una visita di controllo da veterinario di fiducia così da identificarne la causa e individuare la relativa cura.
La salute del felino di casa è una vera priorità per il proprietario, del resto l’amico non sempre è in grado di avvisare della presenza di una problematica fisica.
Non è nella sua indole lamentarsi o piagnucolare, il suo atteggiamento zen potrebbe ingannare, per questo non devono mancare le visite di routine.
In tandem con i controlli casalinghi accurati così da intercettare eventuali anomalie, a partire dall’osservazione del comportamento assunto dal gatto all’interno delle mura di casa.
Se morde o gratta una specifica area del corpo in modo ossessivo tanto da far sanguinare la cute, oppure se sono presenti rigonfiamenti intercettabili con le dita o visibili a occhio nudo.
La presenza di noduli sottopelle potrebbe avere origini differenti, ad esempio potrebbe risultare come conseguenza diretta di punture e attacchi parassitari.
Un esempio sono le pulci e le zecche che possono produrre un’infezione, oppure i noduli e i rigonfiamenti potrebbero giungere come conseguenza diretta di infezioni interne.
Tra queste gli ascessi, l’acne felina, micosi, traumi, lipomi fino alle problematiche più importanti come i tumori.
Nella maggioranza dei casi questi noduli sono presenze benigne, non indicano problematiche serie o gravi. Ma non si possono sottovalutare o trascurare.
Come anticipato il passo successivo sarà quello di condurre il gatto dal veterinario per una visita di controllo e una verifica accurata del nodulo stesso.
Noduli sottopelle da trauma con ascesso
Tra le cause principali della formazione di noduli sottopelle nel gatto è possibile individuare i traumi e le lesioni che possono produrre un ascesso.
Magari una zuffa finita male che ha provocato graffi e tagli, una caduta che ha favorito un trauma cutaneo o anche un urto contro un oggetto, una recinzione fino agli eventi più impattanti.
Se non curato adeguatamente si può infettare favorendo così la formazione di noduli sottopelle meglio noti anche come ascessi.
Sotto la cute si produce una quantitativo di pus dato dall’infezione dei batteri presenti, magari trasmessi attraverso un semplice graffio o anche con un morso.
La parte si gonfia fino a formare la sostanza gialla e liquida sinonimo di infezione, spesso il veterinario deve intervenire incidendo il nodulo così da liberare la pelle dalla pressione del pus.
Ma il più delle volte bastano gli antibiotici in grado di contrastare positivamente i batteri fino ad annientarli, favorendo una pronta e rapida guarigione.
Gli ascessi sono molto comuni nei gatti e possono provocare fastidio e dolore, in particolare al tatto. Le parti del corpo interessante possono essere tante.
Ad esempio le zampe ma anche i denti, la base della coda, il muso e le guance. In alcuni casi il gatto potrebbe essersi ferito urtando contro un oggetto rotto.
E alcune parti dello stesso potrebbero essersi infilate sotto la cute aumentando così lo stato di infezione. Questa tipologia di problematica è molto più frequente nei gatti con un sistema immunitario debole.
Ad esempio i felini con patologie come il diabete, la FIV e la FeLV, risultando così maggiormente più fragili e delicati.
Insetti e parassiti, ecco i più comuni
Rigonfiamenti sottopelle, tra le cause possiamo individuare anche la puntura di un insetto, tra i più comuni il pizzico di una zanzara o di una vespa.
Un classico dei periodi estivi che può non infiammarsi trasformandosi in un comune arrossamento oppure infettarsi e gonfiarsi fino a produrre pus e liquido maleodorante.
Bolle di vario formato che è bene curare magari su consiglio veterinario che potrà consigliare la metodologia più utile per disinfettarle e sfiammarle.
I noduli possono emergere anche a causa dei parassiti, tra i più comuni e fastidiosi possiamo individuare zecche e pulci.
In grado di pungere e favorire infezioni, in particolare le zecche: un classico dei gatti che amano scorrazzare tra i campi e all’aria aperta.
Divenendo obiettivo perfetto per questi temibili parassiti in grado di agganciarsi alla cute penetrandola per succhiare il sangue.
Il risultato è la presenza della stessa zecca ancorata alla pelle e dell’infezione data dalla sua azione negativa, in grado di produrre un rigonfiamento pari a un nodulo.
La prevenzione è tutto in questi casi, un buon antiparassitario può allontanare la problematica come limitare le uscite del gatto nelle zone incolte e con erba alta.
Il veterinario potrà intervenire suggerendo il prodotto migliore ma anche eliminando il parassita, effettuando anche della analisi per scongiurare la presenza della malattia di Lyme.
Una problematica conseguente al morso della stessa zecca che può colpire anche l’uomo stesso. In alcuni casi il nodulo potrebbe provenire da una micosi.
Ovvero un’infezione fungina in grado di produrre noduli sottocutanei ma anche di estendersi agli organi interni.
Noduli: acne o lipoma cutaneo
Sembra impossibile ma anche i gatti possono soffrire di acne e ovviamente di brufoli in grado di cresce sottopelle come dei piccoli noduli.
Si possono infiammare e riempire di pus, divenendo delle bolle morbide e doloranti al tocco ma anche dure e fastidiose.
Possono presentarsi come punti neri dei più classici o come piccoli e comunissimi puntini bianchi, brufoli in divenire.
La parte prediletta è quella del naso e del muso ma, come anticipato, l’eventuale infezione può trasformarli in noduli rigonfi e purulenti.
In questi casi il veterinario potrà consigliare una pomata oppure un prodotto antibiotico utile ad eliminare l’infezione in corso, evitando così di toccare la parte.
Anche i lipomi possono apparire come noduli sottopelle, ovvero una piccola palla di grasso o un grumo in grado di crescere in qualsiasi parte del corpo del felino.
Una presenza non sempre fastidiosa anche se il rigonfiamento potrebbe aumentare di volume raggiungendo dimensioni importanti.
Solitamente non si procede con l’asportazione chirurgia che potrebbe invece rendersi indispensabile dopo verifiche di tipo medico.
Il veterinario potrebbe decidere di effettuare un ago aspirato così da testare la natura del lipoma stesso e intervenire con la rimozione ma solo se indispensabile.
O verificare se il nodulo presente è solo un accumulo di grasso oppure una forma tumorale.
Noduli sottopelle nel gatto, tumori benigni
Anche i tumori benigni si possono palesare sotto forma di noduli di vario formato e presentarsi in ogni parte del corpo del felino.
Come abbiamo scoperto i primi individuabili sono i lipomi che si possono asportare quando il formato diventa evidente e particolarmente fastidioso.
Ma se ne può analizzare la consistenza e la matrice grazie all’utilizzo di un ago aspirato, utile per prelevarne una porzione minima senza infastidire Fufi.
Tra i tumori benigni possiamo intercettare anche il mastocitoma, molto meno frequente rispetto al cane e sicuramente meno aggressivo.
Infatti si presenta come forma benigna che può evolvere in maligna solo nel 10% dei casi. Secondo i dati gli esemplari più esposti sono i gatti maschi, gli anziani e quelli di razza siamese.
Colpisce ogni parte del copro del felino ma solitamente si localizza con maggiore frequenza sulla testa, sul muso, all’interno dei padiglioni auricolari e sul collo.
Per valutarne la tipologia il veterinario procederà con un esame istologico così da definire la terapia più utile.
In generale la chirurgia è la soluzione più immediata in tandem con una terapia specifica, raramente viene impiegata una terapia radio o chemioterapica.
In caso di dubbio e di formazioni anomale e ben visibili è importante consultare subito il veterinario, impedendo che possano verificarsi evoluzioni o ingrassamenti dannosi.
Tumori maligni, come agire correttamente
In molti casi, purtroppo, i noduli sottopelle nel gatto possono indicare la presenza di formazioni tumorali maligne.
Tra le più diffuse vi è il mastocitoma che si presenta e colpisce la pelle del collo e della testa del gatto stesso con forte arrossamento pruriginoso.
Come già anticipato si palesa sempre come forma benigna e solo raramente si trasforma in maligna, nel 10% dei casi osservati.
In particolare in quei gatti che presentano neoplasie pregresse alle zampe posteriori, ma anche sullo scroto o sull’addome.
La possibilità che evolva in maligno è comunque bassa, come già illustrato solo nel 10% dei casi, come quella di produrre metastasi con diffusione negli organi del corpo.
Nei casi più gravi può colpire la milza e per questo potrebbe risultare di vitale importanza effettuare una diagnosi precoce.
Un’altra forma tumorale molto comune è riconducibile al fibrosarcoma, in grado di presentarsi in qualsiasi parte del corpo sotto forma di nodulo.
Mentre tra le più frequenti vi sono le neoplasie alle ghiandole mammarie che si sviluppano come piccoli noduli presenti sul seno del gatto stesso.
Infine il carcinoma basocellulare o basalioma che si manifesta attraverso la formazione di noduli in rapida crescita da far controllare al veterinario.
Lo stesso potrà suggere la tipologia d’intervento più adatto per contrastare queste forme maligne, partendo dalla diagnosi delle stesse fino all’azione di contrasto e alla cura successiva.
In questi caso il veterinario potrà suggerire il supporto di un esperto in oncologia.
Nodulo o ciste, scopriamolo insieme
In alcuni casi i noduli possono essere identificati anche come cisti e presenti con formati e tipologie differenti ma quasi sempre di natura benigna.
Si possono formare per la presenza di un corpo estraneo o un’infezione, come abbiamo già scoperto, o contenere del materiale purulento come pus, liquido o cellule morte.
Si possono dividere in: sebacee o epidermiche con una diffusione equilibrata lungo tutto il corpo e con formati differenti.
Contengono appunto sebo e possono essere incise e drenate; ma sono molto diffuse anche quelle cheratiniche contenenti del materiale dal colore grigio.
Seguite da quelle follicolari e, come abbiamo scoperto, si presentando sotto forma di piccoli brufoli con la presenza di materiale liquido sottopelle.
Solo il veterinario potrà intervenire analizzando il nodulo e decidendo se rimuoverlo o meno. Normalmente non creano dolore e non diventano grandi.
Ma in alcuni casi possono infiammarsi quindi vanno incise accuratamente, drenate e fino alla rimozione fisica della sacca interna per impedire che si riformino.
Nei casi più seri il micio andrà sedato così da operare in tranquillità e sicurezza, mentre nelle situazioni meno preoccupanti il nodulo andrà trattato naturalmente.
Grazie all’impiego di rimedi e integratori naturali, perfetti anche per prevenire eventuali nuove formazioni.
Noduli, cosa fare e cosa non fare
La cura del gatto parte dall’osservazione dello stesso che andrà manipolato con frequenza, anche solo semplicemente con delle carezze lungo tutto il corpo.
Tastando non solo il pelo ma la cute sottostante per intercettare la presenza di anomalie di vario tipo, ma in particolare quella dei noduli.
In questo caso andrà contattato il veterinario per definire un appuntamento e sottoporre il gatto a una visita approfondita di controllo e verifica.
In caso di dubbio potrà effettuare un ago aspirato prelevando con cura del materiale dal nodulo stesso così da analizzarne la tipologia in modo clinico e preciso.
Un passo fondamentale in caso di forme tumorali e che potrà suggerire una serie di accertamenti ulteriori per ottenere un responso certo.
In base alla tipologia di nodulo presente il medico potrà suggerire una serie di soluzioni, come abbiamo già visto: dalle cure antibiotiche, all’incisione fino all’asportazione chirurgica.
E nel caso delle forme tumorali l’esame istologico potrà stabilire con certezza la tipologia delle stesse, così da avviare una cura adeguata alla situazione.
Davanti alla presenza di un nodulo anche il proprietario si dovrà comportare di conseguenza senza ignorarlo o curandolo con rimedi non consoni.
La tempestività è tutto per questo il proprietario non dovrà sottovalutare la presenza del nodulo stesso o al contrario cercare di eliminarlo incidendolo personalmente.
Una scelta azzardata quanto dannosa che potrebbe produrre infezioni e conseguenze peggiori per l’amico felino.
L’unico in grado di agire è solo il veterinario che potrà intervenire dopo aver visitato il gatto e stabilito l’origine del nodulo stesso.
Così da definire l’azione da mettere in atto e la relativa cura da seguire.