Nocardiosi nel gatto: cause, sintomi e cure
La nocardiosi nel gatto è una grave (ma rara) infezione batterica che si può curare. Ecco cosa sapere su questa malattia e come possiamo prevenirla
La nocardiosi nel gatto è una grave infezione batterica piuttosto rara, causata dall’esposizione al batterio Nocardia. Il batterio è infettivo e si trova comunemente nella vegetazione in decomposizione e nel compost, dove si nutre della materia morta. I gatti vengono esposti a questi batteri attraverso l’inalazione o attraverso una ferita aperta sul loro corpo. La nocardiosi può colpire sia il cane che il gatto, specialmente se si tratta di animali con un sistema immunitario molto debole. La sua pericolosità deriva dal fatto che agisce su diversi sistemi del corpo inclusi quello respiratorio, muscolo-scheletrico e nervoso. Ecco nel dettaglio cos’è la nocardiosi nel gatto e come possiamo curarla.
Nocardiosi nel gatto: sintomi
In generale possiamo riassumere così i sintomi di nocardiosi nel gatto:
- Scarso appetito;
- Letargia;
- Febbre;
- Perdita di peso;
- Lesioni cutanee;
- Linfonodi ingrossati;
- Gonfiore dei tessuti;
- Tagli non cicatrizzanti;
- Gonfiore e infiammazione delle gengive;
- Ulcere alla bocca;
- Alito cattivo;
- Difficoltà respiratorie;
- Tosse.
Cause di nocardiosi nel gatto
Il gatto può contrarre la nocardiosi in tre diversi modi:
- Inalazione dei batteri;
- Ingestione di compost che contiene i batteri;
- Contatto con terriccio o pacciame che contiene i batteri.
L’organismo infettivo si trova nel terreno e può entrare nel corpo del gatto attraverso ferite aperte o attraverso le vie respiratorie, quando appunto inala direttamente la nocardia. La trasmissione dell’infezione è, quindi, legata alla penetrazione del microrganismo a livello cutaneo e sottocutaneo, attraverso ferite (morsi o graffi) o corpi estranei, oppure a livello respiratorio con diffusione a livello pleuro-polmonare e sistemico. La nocardiosi colpisce principalmente i soggetti immunodepressi.
Diagnosi del veterinario
Una corretta diagnosi di nocardiosi nel gatto è fondamentale, poiché una diagnosi errata può portare la malattia a diventare cronica, refrattaria e diffusa. Per ottenere la diagnosi corretta il veterinario deve eseguire diversi esami di laboratorio per identificare correttamente il tipo di batterio che ha infettato Micio e stabilire la cura migliore per trattarlo.
La prima cosa da fare è elencare al veterinario tutti i sintomi che abbiamo osservato nel micio. Gli occorre conoscere anche tempistiche ed eventuali eventi o situazioni in cui il gatto avrebbe potuto contrarre l’infezione batterica. Non siamo medici, questo è certo, ma tutte le informazioni che abbiamo possono essere d’aiuto per la diagnosi del veterinario. E quindi per far guarire Micio al più presto.
Per escludere altri problemi – come virus, infezioni fungine o tumori – il veterinario si serve di radiografie, analisi delle urine e analisi del sangue. L’analisi delle urine e le analisi del sangue lo aiuteranno a identificare altre possibili cause dell’infezione e gli daranno anche un’idea di come funzionino gli organi del corpo. In genere per la diagnosi di nocardiosi nel gatto viene prelevato un campione delle cellule dal sito infetto. Queste poi vengono inviate a un laboratorio esterno per essere analizzate al microscopio.
Come si cura la nocardiosi nel gatto
Il trattamento per la nocardiosi nel gatto dipende in gran parte dal sito di infezione e dai sintomi. Se è evidente un versamento pleurico, sarà necessario il ricovero per prevenire la disidratazione. Può anche essere necessario il drenaggio chirurgico del fluido. Altrimenti, la terapia antibiotica a lungo termine è vitale per combattere l’infezione.
Poiché la nocardiosi colpisce frequentemente il sistema muscolo-scheletrico e il sistema nervoso centrale, è fondamentale monitorare attentamente il gatto per verificare se abbia febbre, perdita di peso, convulsioni, difficoltà respiratorie e zoppia almeno per un anno dopo la terapia.
A seconda del tipo di batterio il veterinario prescrive al micio una terapia antibiotica. Gli antibiotici devono essere somministrati al micio per almeno tre mesi per essere davvero efficaci. Dopo i tre mesi il gatto dovrà essere nuovamente visitato dal veterinario per verificare che i batteri siano stati eliminati completamente. Quando il gatto presenta un gonfiore dei tessuti molto grave, il veterinario può aggiungere alla terapia anche dei corticosteroidi.
Quando la nocardiosi è provocata dall’inalazione dei batteri e c’è un versamento pleurico nel gatto, Micio deve essere ricoverato in ospedale e, se il veterinario lo ritiene necessario, essere sottoposto a un drenaggio chirurgico. Ciò è importante perché nel sacco pleurico che circonda i polmoni si accumula una grande quantità di liquido. Quindi la funzione di cuore e polmoni è compromessa.
Il drenaggio chirurgico del fluido nei polmoni è una procedura chiamata toracentesi. Il veterinario guida con molta attenzione un ago nella parte inferiore dei polmoni e drena la cavità pleurica, liberandola dal liquido in eccesso. Al gatto in questi casi viene somministrato un tranquillante o viene fatta l’anestesia, in modo che non provi dolore durante la procedura.
Prevenire la nocardiosi nel gatto
La nocardiosi nel gatto è, come abbiamo visto, una grave infezione che può causare complicazioni a lungo termine. Per questo occorre una terapia a base di antibiotici da somministrare a lungo termine, finché il gatto non è del tutto libero dai batteri. La ricaduta è piuttosto comune in questi casi perciò talvolta è necessario ripetere la terapia.
Qualsiasi taglio o graffio che il gatto riceve deve essere lavato immediatamente con acqua e sapone per evitare che si verifichi una nuova infezione in un sito diverso. In generale la pulizia e la disinfezione frequente delle ferite o dei tagli del gatto possono aiutare a prevenire questo tipo di infezione, soprattutto se Micio ha un sistema immunitario debole o compromesso. Prevenire la nocardiosi nel gatto è possibile ma teniamo conto del fatto che vivendo in climi tropicali o subtropicali è più probabile l’esposizione a questi batteri. Se abbiamo un giardino che il micio frequenta abitualmente, assicuriamoci di tenerlo pulito senza lasciare compost o vegetazione in decomposizione. Proprio qui la Nocardia trova terreno fertile per riprodursi e proliferare.