Musica per gatti: quali sono le note e i motivi più amati dai nostri amici a quattro zampe?
L'equilibrio psicofisico di Miao è prioritario. Per salvaguardarlo la musica per gatti può essere davvero efficace, ma qual è la migliore?
La nostra piccola palla di pelo ha un udito che noi esseri umani possiamo solo sognarci. Questa caratteristica possiamo sfruttarla per aiutarlo a mantenere saldo il proprio benessere, sia a livello psicologico che – conseguentemente – a livello fisico. Con la musica per gatti. Tra le tante domande che gli appassionati di felini e non si pongono c’è quella relativa alla musica e all’attitudine che potrebbero o meno avere i nostro amici a quattro zampe.
Miao non solo la ama, ma è anche un intenditore d’eccezione. A patto che si seguano determinate regole. Il nostro obiettivo è quello di dare delle linee guida per scegliere la melodia più indicata per i nostri felini.
Uno sguardo di insieme
I gatti non sono solo estremamente abitudinari, non sopportano nemmeno i rumori forti. Questo vale per qualsiasi tipo di suono venga emesso sulla faccia della terra. Di conseguenza, è necessario che quando selezioniamo la playlist si tenga conto delle specifiche caratteristiche uditive di Miao.
Mettere un po’ di ordine, data la confusione che si tende a fare circa i bisogni dei nostri amici a quattro zampe è il nostro obiettivo, perché vederli scorrazzare felici e sereni in giro per casa è il più grande desiderio di chi li adotta.
L’udito di Miao
La musica per i gatti deve rispondere alle esigenze di un animale che ha un udito fuori dal comune. Secondo gli esperti i felini si servono di numerosi suoni, fino a 12 per la precisione, e spesso e volentieri soltanto loro riescono a riconoscerli. Si tratta di un dettaglio non di poco conto quando si tratta di completare la playlist per la nostra palla di pelo.
I mici hanno un udito molto più sviluppato del nostro, sono capaci di percepire suoni che l’uomo non sa nemmeno esistere. Inoltre, vale la pena specificare che le fusa, gli sbuffi e i ringhi hanno un significato specifico per quanto concerne la durata e la frequenza. Stiamo parlando dell’intensità del suono, che si misura in Hertz, e Miao si muove in un range che va dai 30 ai 65 mila.
Questi corrispondono ai suoni acuti, che somigliano tanto a quelli emessi dai cuccioli che richiamano l’attenzione della propria madre. I felini, oltretutto, posseggono un’abilità uditiva fuori dal comune: hanno il cosiddetto orecchio assoluto. Un dono di Madre Natura che consente loro di avvertire alcuni suoni che sono alla portata dei pipistrelli, con una precisione del 75%. Ecco spiegato il motivo per cui scappano o si agitano quando sentono rumori eccessivamente forti.
La musica che piace a Miao
Una ricerca scientifica, pubblicata su Applied Animal Behavioral Science e condotta dall’Università del Wisconsin, ha cercato di comprendere quali siano i gusti musicali dei nostri amici a quattro zampe. Il risultato è che ne hanno di molto raffinati e che accomunano gli esemplari di tutta la specie.
Nella maggior parte dei casi, poi, si tratta di una musica per gatti che non viene eseguita con strumenti musicali canonici, bensì da quelli che includono i suoni preferiti dagli animali in natura. Gli studiosi hanno formulato una serie di composizioni musicali che si basa sulle normali emissioni sonore dei mici e hanno individuato le frequenze che per loro sono le migliori. In sostanza si tratta di elementi sonori tipici della vita del nostro adorato Miao. Tra di essi le fusa e tutti i ritmi scorrevoli che si rifanno ai richiami dei felini.
La natura è il miglior compositore
Inoltre, il team di ricercatori ha proposto a un campione di amici a quattro zampe due brani classici, l’Elegie di Gabriel Fauré e l’Aria sulla quarta corda di Bach. Il risultato è molto curioso: sebbene le due composizioni non li abbiano infastiditi, non sono rimasti nemmeno particolarmente impressionati.
La musica per i gatti, ne abbiamo avuto conferma, è invece quella composta da ciò che per loro è familiare, che sentono quotidianamente in natura. Infatti, questa tipologia di brani ha provocato un aumento dell’attenzione da parte dei nostri amici a quattro zampe. La conferma? Il fatto che si struscino sugli altoparlanti che emettono tali suoni. Le reazioni positive poi sono arrivate anche in un lasso di tempo più ridotto: 110 secondi nel caso dei brani realizzati ad hoc dai ricercatori contro i 170 delle altre due tracce di musica classica, che comunque non è stata bocciata.
La compatibilità della musica classica
Miao è un fine intenditore di musica, questo perché ha un udito tale da fare invidia ai più bravi musicisti del mondo. I loro gusti, tuttavia, non sono per nulla scontati né tantomeno casuali. Infatti, sono maggiormente felici di ascoltare note tranquille rilassanti, i ritmi della musica rock li lasciano a noi, possibilmente in cuffia.
Come sottofondo musicale di un sabato pomeriggio sotto le coperte del divano, davanti al televisore, selezioniamo la musica classica e soprassediamo su quella particolarmente ritmata, specialmente se messa a tutto volume.
Nel regno animale, l’orecchio dei felini è tra i più sofisticati. Non a caso è un valido strumento durante le battute di caccia che finiscono sempre con la cattura della preda prescelta. Riesce a cogliere i suoni più lievi, come quelli tipici delle piccole prede, i topi in primis. È così che i gatti ci portano degli animaletti morti fino a dentro casa a mo’ di regalo.
Gatto vs Uomo
Se volessimo metterci a confronto, indipendentemente da quale sia la musica ideale per i gatti, è sufficiente pensare che il nostro orecchio percepisce suoni fino a 20 mila Hertz. Come fa giustamente riflettere Bruce Fogle, uno dei maggiori esperti di gatti al mondo, i felini invece arrivano fino a 65 mila Hertz. Oltretutto c’è chi crede che possano arrivare addirittura a 100 mila, riuscendo così a sentire suoni che solo i pipistrelli percepiscono.
Ma le capacità di Miao non si fermano qui. Un micio può distinguere con una precisione del 75%, suoni che provengono da due fonti diverse, separate da soli otto centimetri, e distanti un metro. Inoltre, ha anche il cosiddetto orecchio assoluto, esattamente alla stregua dei grandi direttori d’orchestra (o forse è il contrario), che gli permette di percepire le differenze tra due note quasi simili tra loro, diverse solo di un decimo di tono.