Morto gattino preso a bastonate, aggredito dal titolare di un negozio

È morto il gattino preso a bastonate dalla furia di una persona senza umanità. L'unica colpa? Essere entrato in un negozio per cercare riparo. I dettagli

È morto il gattino preso a bastonate dalla furia di una persona priva di empatia e umanità. Vi avevamo raccontato questa triste storia proprio ieri. Un felino era stato aggredito perché aveva scelto il suo negozio come riparo, forse impaurito da qualcosa per strada.

Non tarda ad arrivare la reazione di chi aveva denunciato l’accaduto sulle pagine social: “Non finisce qui, denunciamo”. A dare l’allarme era stata l’associazione animalista Qua la zampa Foggia.

La storia di una vittima innocente

La disavventura del gattino tramortito a bastonate l’avevamo narrata solo qualche ora fa. Si pensava sarebbe rimasto paralizzato a causa dei colpi subiti e i veterinari che lo avevano in cura parlavano di una piccola anima sotto choc.

Purtroppo ha perso la battaglia contro la morte. Questo micio spaventato, che cercava soltanto un luogo dove trovare protezione, ha invece trovato una persona senza scrupoli che lo ha aggredito, destinandolo a una fine dolorosa e traumatica.

Le dichiarazioni

Purtroppo è morto il gattino preso a bastonate perché entrato all’interno di un esercizio commerciale. La comunità di Lucera e del web condanna aspramente l’ennesimo atto vile di maltrattamento sugli animali: “Questo è quello che è successo ieri sera in via 4 novembre – scrive una donna in un post condiviso dalla pagina dedicata agli animali -. In un negozio di atelier il gattino è stato colpito dalla titolare con una scopa che gli ha lesionato la spina dorsale. Subito dopo sono arrivati in aiuto gli ex gestori del canile di Lucera, Alfredo e Annamaria per i primi soccorsi al gattino”.

“Hanno chiamato i vigili ma nessuna risposta – continua il post -. Poi anche un veterinario peró niente da fare. Con dispiacere il gattino è deceduto. Dovevate sentire i lamenti di quel povero cuoricino, erano strazianti! Poi questa mattina mi sono recata in quel negozio per domandare la dinamica ma le parole sono state: ‘che me ne frega degli animali… l’unica cosa che mi dispiace è che tutti quelli che amano gli animali non vengono impiccati…'”.

Nessun pentimento

Sembrerebbe quindi che non ci sia nessun rimorso nell’animo di chi ha commesso questa barbarie. Visto che la responsabile è nota, speriamo che adesso venga processata e riceva la pena che merita.

Forse così imparerà cosa sia il rispetto verso il prossimo, animali compresi. E confidiamo nella sensibilità e nel buon senso delle nuove generazioni. Certi episodi non devono più accadere.

 

 

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