Mamma gatta non rinuncia mai al suo bambino disabile che non può riuscire ad arrivare sul tetto – Video

Saltare sui tetti era impossibile per il piccolo, affetto da disabilità: poteva fortunatamente contare su una mamma fantastica

Una mamma gatta vive sul tetto della casa, ma continua a sparire. L’unico modo per accedere al tetto è attraverso una scalinata collegata al bagno. Come ci riuscirà? Se lo chiede l’autore del filmato, in cui possiamo assistere alle avventure della felina. Mosso dalla curiosità, ha deciso di scoprire da dove la quadrupede provenga.

A un certo punto, eccola spuntare, salvo poi scappare via, una volta scorto l’estraneo. “Giocava a nascondino da una settimana”, commenta con piglio ironico il ‘reporter’. Potrebbe essere saltato sulla casa vicina, o forse no, visto quanto è pericoloso. Perché, ok, i felini hanno sette vite, ma c’è pure un limite! Nemmeno loro sono immortali e basta una brutta caduta a riportare dei danni irreversibili.

Mamma gatta pensa al bene del suo bambino

Installate le telecamere di sorveglianza, i nodi vengono al pettine. Sbuca da dietro. Mangia con estrema cautela. All’interno vi è un piccolo foro nel buco, che conduce dritto dritto a un tubo di scarico. Prova a guardare dentro il ‘curiosone’, tuttavia il baffuto respinge l’intromissione dello sconosciuto. Perseverante, fa un secondo tentativo: nulla da fare, lo scaccia via in malo modo.

Primo piano mamma gatta

Tornato al foro, vede la mamma gatta con un’espressione seria e decisa, un’intimidazione a chiunque abbia la sfrontatezza di metterci il naso: è tutto fuorché il benvoluto. Ma cosa la spinge ad adottare misure difensive tanto stringenti? In principio, il comportamento sembra esagerato, poi, finalmente, giungono le risposte cercate: un micino affiora dal nulla. Il radicato senso di protezione della tenera mamma gatta nei confronti del proprio piccolo è esemplare. Siccome quest’ultimo non riesce a saltare sui tetti, chi lo ha dato alla luce lo porta con sé afferrandolo in bocca.

Nonostante la disabilità alle zampe posteriori del piccolo, va avanti incessante, a conferma di uno spirito combattivo. I soccorritori decidono, dunque, di catturarli per trasferirli in una clinica veterinaria. Dai successi accertamenti è emersa la causa del deficit del ‘bambino’, rimasta vittima di un incidente. Pur di proteggere la creatura a lei più cara la capofamiglia ha corso dei grossi rischi. Ora, però, entrambi riceveranno l’opportuna assistenza. Nessuno restituirà la piena mobilità al ‘batuffolino’, in compenso lo faranno sentire al sicuro.

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