Mamma gatta non l’ha voluto e il gattino è rimasto solo: la sua solitudine però è durata veramente poco
Questa meravigliosa famiglia ha fatto sì che un piccolo e dolce gattino avesse una seconda possibilità, andiamo insieme a vederlo
La storia che sto per raccontarvi è davvero importante ed è giusto diffonderla e condividerla con tutti. Questo perché la mamma gatta protagonista di questa brevi righe è da prendere come esempio per la dolcezza e l’amore con cui ha accolto un pelosetto che ne aveva estremo bisogno. Un gesto dalla profondità e dall’amore che, a volte, noi esseri umani possiamo solo sognare di avere. Amici miei, eccomi qui a sottolineare di nuovo quanto noi dobbiamo prendere esempio dai nostri amici a quattro zampe. E quanto abbiamo da imparare dai loro gesti di amore, di affetto, di profonda empatia. Tutte cose che, guardando ai fatti di oggi, ci sfuggono troppo spesso.
Andiamo a leggere insieme quindi, come questa mamma gatta ha salvato un gattino orfano. So perfettamente che resterete commossi come lo sono io in questo momento.
Questo gattino grigio che potete vedere in foto era rimasto solo al mondo. Randagio, perso in strada perché la sua mamma naturale non si poteva prendere cura di lui. Per questo motivo lo lasciò solo ma ad accorgersi di lui furono delle persone che, con estrema delicatezza e cura lo hanno portato in salvo in un rifugio. Qui, cominciarono a dargli da mangiare e a curarlo come si deve ma il piccolo aveva bisogno di una mamma gatta e di una famiglia altrimenti il suo umore non sarebbe mai migliorato. Soffriva di una grave forma di stress causato dall’abbandono.
Fortunatamente, in rifugio c’era una neo mamma con la sua cucciolata di gattini stupendi e meravigliosi. I volontari pensarono bene di far avvicinare il pelosetto a loro e di provare a vedere se questa nuova famiglia potesse accoglierlo. Amici miei e cari lettori, secondo voi com’è andata? La mamma gatta non appena lo vide lo accolse come se fosse un suo figlio da sempre. Non ha esitato a dargli da mangiare con il proprio latte e ad accudirlo come suo cucciolo.
Gli altri fratellini hanno iniziato a giocare con lui e a condividere i loro spazi con il nuovo arrivato. Nessuno, neanche uno di loro, ha mostrato esitazione perché nessuno di loro pensava fosse estraneo o diverso. Noi esseri umani, invece, lo pensiamo troppo spesso.