Ma possiamo davvero insegnare il comando “no” al nostro amato gatto?
Riuscire ad addestrare il proprio felino è un’impresa in cui davvero poche persone riescono e questo perché non tutti conoscono i segreti che si celano dietro al comportamento di un felino. A tal proposito oggi vi trasmetteremo un comando che vi consentirà di rimproverare il vostro amico a quattro zampe senza ricorrere a metodi più drastici. Il primo ingrediente per far sì che questa ricetta riesca è la pazienza. I gatti sono infatti animali che non amano piegarsi alle regole, quindi è raro che imparino in fretta ad obbedire ai comandi.
Il comando di cui state per venire a conoscenza è noto agli esperti come “condizionamento positivo” o “rinforzo positivo”. I gatti non hanno la capacità di riuscire a discernere ciò che nel mondo umano è giusto o sbagliato, quindi bisogna insegnare loro a capire ciò che possono o non possono fare. Per far sì che ciò avvenga occorre innanzitutto assicurarsi che l’animale riponga fiducia nei vostri confronti. Dopodiché occorre fargli capire se si sta comportando bene in uno specifico contesto. Il modo per comunicarglielo? Riservargli dei piccoli premi, come per esempio degli snack, per fargli capire che sta facendo proprio quello che voi vorreste.
Il metodo del condizionamento positivo funziona se il micio, basandosi sulla conoscenza del giusto, visualizza con chiarezza anche le cose da non fare assolutamente. Se per esempio il vostro amico a quattro zampe ha il vizio di salire sul tavolo della cucina e non volete che lui lo faccia, è importante che sappia il significato della parola “no“. Di fronte a questo genere di situazioni occorre dire “no” con vigore, dopodiché osservare la reazione del piccolo. Se quest’ultimo ascolta il comando merita una ricompensa, se ignora le vostre disposizioni non è destinato a ricevere nulla. Qualora si presenti la seconda situazione bisogna semplicemente spostarlo in un altro punto rialzato, affinché capisca che esistano delle validissime alternative al tavolo.
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