Lui è allergico al gatto? La fidanzata lo lascia e va via con il felino
Questa ragazza ci spiega ben bene come fare se per caso qualcuno fosse allergico ad un gatto: va via con quest'ultimo, è chiaro!
Ciò di cui sto per parlarvi ha acceso non poche polemiche amici miei, infatti sto per raccontarvi la storia di un piccolo e dolce gatto che si è visto sfumare l’idea di vivere in famiglia. I protagonisti di queste brevi righe sono una ragazza e il suo fidanzato. Quest’ultimo, purtroppo, non riusciva a stare nella stessa stanza con il pelosetto felino senza avere dei grandi problemi. Non è raro che ci siano persone allergiche al pelo del gatto ed è molto difficile far convivere questa problematica con la voglia di avere un dolce amico a quattro zampe in casa. Questa coppia, infatti, ha cercato in tutti i modi di andare d’amore e d’accordo.
Un pò perché volevano stare insieme e volevano a tutti i costi conciliare l’amore di lei per i gatti e l’allergia di lui. Fino a quando, un giorno, il ragazzo non chiese alla sua fidanzata di sbarazzarsi del piccolo pelosetto felino. Non ne voleva più a che sapere e non aveva intenzione di vivere nella stessa casa con lui.
Il micio, che ha ben 8 anni e si chiama Riley, viveva al fianco della giovane da tantissimi anni ormai. Lei, d’altronde, lo vede come un figlio adottivo e non gli fa mancare mai nulla. Non avrebba mai avuto il coraggio di sbarazzarsene e di mandarlo via; il dolore sarebbe stato insopportabile. Non credete anche voi?
Quindi, in questa situazione così ingarbugliata, con questo ragazzo che, per motivi di salute, da un ultimatum alla sua fidanzata, che fare? E voi, amici miei e cari lettori, cosa avreste fatto al loro posto? Ebbene, la giovane donna, a 24 anni, decide di prendere i suoi bagagli e quelli di Riley e andarsene di casa.
Voleva stare con il suo gatto ed evidentemente non riusciva proprio a trovare altra soluzione se non quella di lasciare il suo fidanzato. Insomma, una scelta del tutto drastica per la coppia e tutto per amore del piccolo pelosetto di 8 anni. Ora la domanda sorge spontanea: voi avreste fatto lo stesso?