Gatto soriano, lo svezzamento
Lo svezzamento del gatto soriano deve avvenire gradualmente durante le prima quattro settimane di vita, ecco qualche consiglio utile
Lo svezzamento del gatto soriano è un momento di transizione molto importante per la crescita del piccolo che abbandona così l’alimentazione per prodotti più morbidi o solidi.
Il periodo di svezzamento avviene solitamente con il valido supporto di mamma gatta e coincide con le prime quattro settimane di vita del cucciolo.
In assenza della figura materna questo compito importante spetta di diritto al proprietario. Conosciamo insieme tutte le fasi di questa fase così fondamentale.
Cos’è lo svezzamento
Lo svezzamento del gatto soriano coincide con un cambio di alimentazione ovvero il passaggio dal latte materno a prodotti morbidi e semi solidi come il pasto umido e le crocchette.
Coincide con lo scadere delle prime quattro settimane di vita del cucciolo e prosegue per altre quattro o sei settimane, tempistica fondamentale che rende il piccolo autonomo e indipendente dal latte materno.
La vicinanza con mamma gatta è necessaria per apprendere come e cosa mangiare oltre che per socializzare e interagire, sia con lei che con i fratellini.
Un esempio da imitare anche per il lavaggio personale, per l’utilizzo della lettiera e per scoprire insieme luoghi e spazi casalinghi e non.
Durante questo periodo è bene non separare la madre dai piccoli per non incidere sullo sviluppo fisico ed emotivo degli stessi, garantendo al contempo uno svezzamento generale che sia graduale e salutare.
La fase dell’allattamento è importante perché consente la formazione degli anticorpi, la creazione del carattere e l’interazione sociale con i propri simili.
Svezzamento: tecniche e consigli
Per agevolare lo svezzamento del gatto soriano il proprietario deve affiancare la madre dalla terza settimane di vita offrendo un’alternativa alimentare al latte.
In commercio è possibile reperire prodotti e cibi specifici per questo passaggio, pasti equilibrati sia dal punto di vista nutritivo che energetico.
Meglio offrire piccoli quantitativi di cibo morbido magari ricco di acqua, facilmente masticabile e assimilabile e al contempo digeribile.
Le ciotole e i contenitori devono risultare ampie così da permettere al cucciolo di entrarvi fisicamente per testare e annusare il prodotto.
I primi approcci possono risultare buffi e poco coordinati, la novità alimentare potrà catturare l’attenzione del piccolo come non destare interesse.
Il cucciolo potrà spingersi verso l’assaggio e l’assunzione, ingerendo o rigurgitando il cibo fino a sporcarsi tutto.
Sono piccoli ma importanti approcci necessari per familiarizzare con la nuova tipologia di pasto.
Vietato forzare cucciolo lasciando il cibo a lungo nella ciotola, la tempistica andrà ridotta a circa trenta minuti durante i quali potrà testare, assaggiare e mangiare.
In caso contrario la ciotola-piatto andrà ripulita e il gattino riconsegnato alle cure della madre.
Il momento del pasto è qualcosa di bello e positivo come il ricordo legato ad esso, per questo non è bene affrettare i tempi e forzare la procedura.
Svezzamento dei cuccioli orfani
L’adozione di un cucciolo rimasto orfano va affrontata con cura e attenzione.
L’adottante dovrà sostituire completamente il ruolo materno, sia durante il periodo delicatissimo dell’allattamento che per lo svezzamento.
Un cucciolo senza madre richiede affetto, cure, un’adeguata socializzazione e molta protezione, tutti ingredienti necessari per una crescita felice e sana.
Per agevolare lo svezzamento del gatto soriano si deve passare gradualmente dal biberon-siringa alla ciotola fornendo sempre un prodotto liquido, ad esempio il latte specifico per i cuccioli di gatto.
Successivamente si aggiungerà un po’ di cibo solido-morbido che andrà mescolato al latte per ottenere un composto semiliquido e più facile da ingerire.
Gradualmente si ridurrà la percentuale di latte da unire al prodotto morbido collocando lo svezzamento all’interno delle sei settimane di vita, introducendo il cibo secco nelle settimane successive.
Il latte andrà mescolato con il prodotto di produzione durante il periodo di transizione uscendo di scena a svezzamento completato.
Successivamente verrà sostituito dall’acqua che andrà fornita in una ciotola a parte.
Meglio utilizzare latte per cuccioli evitando l’impiego del latte di mucca non idoneo alla digestione dei più piccoli, perché in grado di favorire problematiche intestinali.
Gatto soriano: i cuccioli
Il gatto soriano è un animale dall’indole molto autonoma e indipendente, è considerato il felino domestico per eccellenza grazie alla sua vasta diffusione in tutto il mondo.
Non a caso è presente in quasi tutti i continenti anche semplicemente come gatto selvatico e di strada, una vita on the road che nel tempo ha permesso le varie combinazioni genetiche che caratterizzano la razza.
Il soriano possiede una corporatura forte ed equilibrata con una colorazione del pelo molto varia, la tonalità più diffusa è quella grigia con striature nere.
Molto presenti anche altre colorazioni quali il marrone striato, il fulvo ed il tricolore tipico delle femmine.
Se vive allo stato brado può accoppiarsi più volte durante l’anno e la femmina può partorire anche tre volte in dodici mesi generando cucciolate dai due ai sette piccoli a gravidanza.
La madre segue i piccoli fino allo svezzamento coordinandone la crescita fino all’autonomia, che giunge rapidamente se la famiglia vive per strada.
Separare repentinamente i cuccioli dalla madre può causare varie difficoltà, come il mancato completamento della fase di svezzamento, una socializzazione parziale dei piccoli oppure una condizione psicologica alienante.
Senza dimenticare una serie di problematiche fisiche materne: l’accumulo di latte nelle mammelle può favorire una mastite o un’infezione.
Una condizione molto dolorosa che può degenerare con la formazione di ascessi o la cancrena, con relativa secrezione di liquido infetto.
La separazione deve risultare graduale e salutare, trascorse le dodici settimane canoniche i piccoli appariranno maggiormente indipendenti e psicologicamente pronti a cavarsela da soli.
La madre risulterà istintivamente pronta lasciarli andare non patendo così la depressione da distacco, tipica delle gatte a cui sono stati strappati i piccoli prima del tempo.
L’adozione di un cucciolo non deve apparire precipitosa, i piccoli non sono completamente autonomi prima dei tre mesi: sia dal punto di vista fisico che psicologico.
Durante questo delicato periodo hanno bisogno dell’affetto e della guida materna ma anche della vicinanza con i fratelli.
Una coabitazione molto importante e utile per imparare le regole della convivenza, della lotta e dei giochi, oltre all’interazione e alla socializzazione.
È proprio in questo momento che si forma il carattere del gatto.