Perché non dovresti mai lasciare il gatto in balcone?
Le alte e le basse temperature possono essere davvero pericolose per Miao, lasciare il gatto in balcone quindi non è assolutamente consigliabile
La salute della nostra piccola palla di pelo deve essere una nostra priorità, adottandola abbiamo preso l’impegno di prendercene cura e di non metterla in pericolo di vita.
Inoltre, Micio la registra come una forma di abbandono, si sente messo da parte e trascurato. Non ha senso e non è giusto lasciarlo in uno spazio molto piccolo, con il rischio che faccia danni o, peggio, si faccia male.
Lasciare il gatto in balcone non si deve fare mai e questa raccomandazione non andrebbe mai fatta perché si spera che i padroni la seguano già. La sua salute è in pericolo e poi, se inizia ad abbaiare ripetutamente, i vicini potrebbero lamentarsi.
Perché evitarlo
Lasciare il gatto in balcone è un gesto offensivo nei confronti del proprio amico a quattro zampe ed è rischioso per il suo benessere. Oltretutto chi se ne accorge ha il dovere e il diritto di chiamare i vigili: si è passabili di denuncia per maltrattamento di animali.
Più che chiedersi perché evitarlo, ci si dovrebbe domandare perché farlo. Infatti nulla potrebbe giustificare un atteggiamento del genere. Non ci sono situazioni che legittimano di trascurare il benessere di un altro essere vivente che non ha nemmeno gli strumenti per ribellarsi ed è completamente indifeso.
Un trauma insuperabile
Soprattutto a seconda di quanto tempo lo lascia lì, il danno psicofisico non è indifferente. Sia se si va a fare la spesa, sia se ci si assenta per più tempo, non è opportuno prendere in considerazione il balcone come zona della casa dove relegare un amico a quattro zampe.
Miao potrebbe pensare di essere stato abbandonato e ricevere un grande trauma, reagire in maniera inconsulta e cercare un modo insano di liberarsi. Non sono rari, infatti, gli interventi dei vigili del fuoco che cercano di trarre in salvo un gatto rimasto ferito e in pericolo di vita. Oltre al danno morale, potrebbe ferirsi anche nel tentativo di grattare sulla finestra che permette l’accesso a casa.
Maltrattamento di animali
Lasciare il gatto in balcone potrebbe portarci guai per quanto riguarda la legge, il vicinato infatti potrebbe chiamare le forze dell’ordine e denunciare il proprietario che è responsabile in tutto e per tutto. Peggio ancora se si lascia il gatto in balcone senza cibo né acqua e se l’attesa per lui è lunga, sotto il sole cocente.
La situazione peggiora ulteriormente perché il rischio è quello di essere vittima di un colpo di sole nel gatto. Se non curato in tempo, infatti, questo stato può portare l’esemplare in questione a diventare disidratato e a rischiare persino di morire. Insomma, si parla in ogni caso di maltrattamento. Anche se il cane avesse un balcone grande a disposizione e dotato di qualsiasi comfort, non si tratta di un giardino.
Cosa è meglio fare
Lasciare il gatto in balcone non è un’opzione. Se proprio ci si deve assentare e non si vuole che stia a casa, troviamo soluzioni alternative. Piuttosto affidarlo a una pensione oppure a un vicino di casa di cui ci si fida. Il nostro amico a quattro zampe fa parte della famiglia a tutti gli effetti e merita di essere trattato come qualsiasi altro membro.
Inoltre, in questo caso, è ancora peggio perché è tra gli esseri più indifesi che ci siano e un comportamento del genere non avrebbe senso una volta che lo si adotta e ci si prende la responsabilità del suo benessere. Quando si sceglie di avere un animale domestico, ci si prende oneri e onori.
La salute al primo posto
Se abbiamo commesso un errore o siamo stati testimoni di un atto scellerato come quello di lasciare il gatto in balcone, teniamo bene a mente che la salute del nostro amico a quattro zampe viene prima di ogni cosa. Ecco perché quando qualcosa non va è bene allarmarsi e chiedere il parere dello specialista. Per fortuna, abbiamo dalla nostra parte il migliore alleato: il veterinario di fiducia, colui che conosce anche eventuali pregressi clinici e caratteristiche di razza che possono incidere negativamente.
Per qualsiasi dubbio o incertezza rivolgiamoci a lui. L’arrivo della stagione estiva e del caldo, inoltre, sono fattori che ci devono far tenere gli occhi bene aperti e monitorare ancora di più lo stato di salute di Miao. Con le alte temperature, infatti, insorgono tutta una serie di altri problemi che possono non rendergli facile la vita.
È il più bel periodo dell’anno, quello in cui andiamo al mare oppure facciamo un bel viaggio all’insegna del divertimento e del relax. Ma che fare se il gatto mangia meno d’estate o non sta bene?
Cibo e acqua al primo posto
Esattamente come funziona per noi bipedi, anche per gli animali l’acqua e il cibo sono elementi importantissimi. Si tratta, infatti, di componenti fondamentali per il corretto sviluppo e per il funzionamento dell’organismo. Non a caso quando il felino è malato la prima cosa su cui si agisce è l’alimentazione e la frequente inappetenza. In caso di diarrea o vomito, poi, si assiste a una progressiva disidratazione che va fermata con l’assunzione di liquidi attraverso l’acqua ma anche cibi umidi. Capita soprattutto in alcuni periodi (soprattutto d’estate) che il cane sia inappetente. Una situazione da non sottovalutare e che può dipendere da diversi fattori.
Lasciare il gatto in balcone potrebbe far sì che sia soggetto a tutte le problematiche legate all’insolazione. Appare strano che proprio nelle giornate più calde dell’anno il nostro Miao decida di lasciare la sua ciotola con la pappa sempre piena. Osservare una scelta del genere dovrebbe far scattare in noi un campanello d’allarme.
Potrebbe trattarsi di una reazione fisiologica al cambio di stagione, quindi di temperatura. Quando il termometro si alza, esattamente come succede a noi, anche il nostro quattro zampe potrebbe risentire del caldo che avanza. E anche se sembra scontato mangiare e bere di più, un gatto pigro e indebolito potrebbe non essere spinto a farlo. Ma se è reduce da ore passate sotto il sole, la situazione richiede l’intervento dello specialista: contattiamolo prima possibile e diamogli una anamnesi il più possibile dettagliata.