La sua storia è da non credere: la proprietaria del gatto voleva farlo sopprimere dopo averlo picchiato per 10 anni – Video

Non solo non era pentita delle crudeli azioni commesse in passato: la proprietaria del gatto desiderava porre fine alla vita del piccolo

Quando il veterinario si è trovato Kuzya tra le braccia, il suo sguardo tradiva confusione e turbamento. La proprietaria che lo aveva portato in clinica, visibilmente distaccata, era la proprietaria del gatto, la quale, dopo dieci anni, intendeva farlo sopprimere. Il piccolo appariva malandato, con evidenti segni di maltrattamento. Senza remore, la sua aguzzina ha confermato che era solito “insegnargli” delle lezioni violente ogni anno, e ormai aveva perso utilità.

Gatto nero scaricato dalla padrona

Nonostante il medico le avesse spiegato che il micio poteva ancora essere salvato, lei insisteva nel richiedere l’eutanasia. Non voleva sentire ragioni, pensando di avere il diritto di decidere il destino del felino, manco la creatura costituisse un vecchio paio di scarpe rotte, del quale disporne a piacimento.

Micio nero dietro le sbarre

A quel punto, Lena, una volontaria presente in clinica, ha registrato un breve video, subito girato a un’associazione di soccorso. Sperava di ricevere aiuto per impedire la soppressione di Kuzya. Appena ha assistito al video, gli operatori del gruppo hanno capito la necessità di intervenire. Oltre a scongiurare l’iniezione letale, doveva pure levarlo dalle mani della proprietaria. Il comportamento freddo e cinico della donna lasciava intendere che Kuzya avesse passato una vita intera priva di cure adeguate e dell’affetto meritato.

Quando l’associazione si è offerta di prendere il gatto in custodia, anziché ringraziarli, la proprietaria ha reagito in maniera scioccante, elencandone i “difetti”: anziano, sdentato, incapace di cacciare topi, e troppo esigente col cibo. Ma i volontari hanno cercato in ogni modo a persuaderla, mentre il gatto continuava a leccare il cibo dalle dita del veterinario. Aveva tanta voglia di vivere e meritava di essere trattato con rispetto.

Alla fine, la donna ha accettato di firmare la liberatoria, al contrario di pagare le cure ricevute da Kuzya in clinica. Purtroppo, esistono persone capace di commettere azioni cattive. Ne approfittiamo, quindi, per lanciare un messaggio importantissimo: nel momento in cui volete adottare un animale domestico, guardatevi allo specchio e chiedetevi se siete disposti a trattarlo con amore e rispetto. Sennò, lasciate perdere: un’altra famiglia se ne occuperà.

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