La storia di Henry, il gattino salvato dall’eutanasia
Il gattino è stato salvato da una donna di nome Adelle poco prima di essere addormentato per sempre
1Oggi vi raccontiamo la storia di Henry, un gattino che aveva ricevuto una terribile condanna: l’eutanasia.
Purtroppo in molto rifugi non si riesce a far adottare tutti gli animali bisognosi di una famiglia. Scegliere di farli addormentare per sempre è una pratica che scelgono, ingiustamente, moltissimi volontari.
Henry è un gattino che in tanti mesi di rifugio non aveva ricevuto nessuna richiesta, così i volontari avevano scelto per lui l’eutanasia.
Ma il destino non aveva previsto questo per lui e ha messo sulla sua strada una donna di nome Adelle che gli ha cambiato la vita.
La donna, una volontaria australiana ha dichiarato:
“Siamo un gruppo di volontari e lavoratori impegnati con una missione che mira a salvare il maggior numero possibile di gatti che sono in attesa di una famiglia che possa amarli e curarli per sempre”.
I volontari di questa associazione dedicano molto tempo e molte risorse al salvataggio di queste creature così bisognose che non hanno nessuno.
“Crediamo fermamente che questi gatti smarriti, abbandonati, trascurati e maltrattati meritino una seconda possibilità. E noi forniamo loro proprio questo: una seconda possibilità!”, ha raccontato Adelle.
Che ha poi pubblicato una foto bellissima che la mostra in compagnia del gattino Henry. Il piccolo, scampato all’eutanasia, ha deciso di ringraziare la sua salvatrice in un modo davvero tenero e speciale.
Una volta in macchina, al sicuro e tra le braccia di Adelle, il gattino Henry ha iniziato a strofinare il suo musetto sul volto della donna.
Un gesto affettuoso e sincero che mostra tutta la gratitudine che questa creatura prova nei confronti di chi ha deciso di dargli una seconda possibilità.
Un gesto ancora più significativo considerata la fama che i gatti, ingiustamente si portano dietro.
La maggior parte dei mici infatti viene accusata di non affezionarsi mai e di non essere affettuosi. Queste foto dimostrano che si tratta semplicemente di una diceria senza alcun fondamento.