Istituto scientifico polacco classifica i gatti come “specie aliena invasiva”
La classificazione ha generato una seri di polemiche anche se l'istituto è rimasto fermo sulla sua posizione
Di recente, un istituto scientifico polacco, è finito in una bufera di polemiche. La motivazione? Aver classificato i gatti come “specie aliena invasiva”. Questa definizione ha indignato molti amanti dei gatti. Questi ultimi, infatti, non si aspettavano assolutamente questa descrizione dei felini. Secondo alcuni, inoltre, questa classificazione sarebbe il preludio a qualcosa di ben peggiore. Andiamo ad analizzare meglio la questione.
La decisione di classificare i gatti come “specie aliena invasiva” è di questo mese. La definizione è presente sul database dell’istituto, che contiene le classificazioni di oltre 1700 specie. Nonostante le innumerevoli polemiche, l’istituto non ha intenzione di modificare questa classificazione. Qui, riportiamo il testo della definizione: “Specie aliene invasive significa una specie aliena la cui introduzione o diffusione è risultata mettere in pericolo o avere un effetto negativo sulla biodiversità e sui relativi ecosistemi”.
Stando ai dati pubblicati da Science in Poland, infatti, i gatti uccidono solo in Polonia 144 milioni di uccelli e 631 milioni di mammiferi ogni anno. Sempre secondo Science in Poland, quindi, i gatti sarebbero un pericolo per la biodiversità, in particolare per tutti quegli uccelli in via di estinzione.
Come vi accennavamo, però, le polemiche sono state moltissime. In particolar modo, c’è stato chi ha visto questa definizione come una sorta di scusa, che avrebbe portato a liberare la società dai gatti. In particolare, quello che ha destato le maggiori preoccupazioni, non è stata tanto la qualificazione di “specie aliena”, quanto, piuttosto, l’aggettivo “invasiva”.
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L’istituto, però, ha precisato che moltissime altre specie sono definite come aliene. Inoltre, la qualificazione di “invasiva” è riferita strettamente alle specie uccise ogni anno dai gatti. L’istituto, poi, si è detto contrario a qualsiasi crudeltà verso i gatti.
Cosa ne pensate di questa definizione? Si può ritenere adeguata, in quanto risponde a criteri scientifici? Oppure nasconde qualcosa in più? Fateci sapere! Noi continueremo ad aggiornarvi.
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