Il povero gattino stava vivendo i suoi ultimi momenti di vita sul ciglio della strada: nessuno sembrava volerlo salvare – Video
Esanime, il micio rimaneva al suolo, mentre emanava un flebile respiro
Non ringrazieremo mai abbastanza i membri delle associazioni di soccorso e recupero degli animali randagi. Senza il loro spirito compassionevole, unito alla determinazione nel prendersi a carico anche dei casi potenzialmente disperati, li definisce come degli esseri umani meravigliosi. Sebbene le notizie negative facciano più clamore, non bisogna, infatti, fare di tutta l’erba un fascio e credere che l’uomo sia capace solo di azioni deleterie. E la storia del povero gattino di cui vi ora andremo a parlare lo attesta in maniera innegabile.
Lo spirito del felino era gravemente segnato dalle difficoltà affrontate nel corso della sua giovanissima vita. Trovato sul ciglio della strada, lì dove giaceva il corpo senza vita di un suo simile (non è chiaro se fosse il suo fratellino), era esanime al suolo. Eppure, emanava un flebile respiro, segno che era ancora possibile intervenire. Dunque, i volontari hanno pensato bene di prenderlo con sé e di condurlo in una clinica veterinaria. Il responso del medico è stato drammatico, confermando le tesi iniziali: tra ipotermia, ipoglicemia, aritmia, disidratazione e problemi respiratori, non era affatto il ritratto della salute.
Prima di sottoporlo ai trattamenti opportuni, occorreva ristabilire la temperatura corporea su valori a norma e per questo il personale sanitario ha impiegato un impacco caldo. Passate un paio d’ore, finalmente cominciava a mostrare dei progressi. Di conseguenza, il dottore gli ha somministrato del latte artificiale, ma doveste sentire quanto soffriva! Emanava dei lamenti disperati. Completato il trattamento d’emergenza, i soccorritori lo hanno condotto in rifugio, nella speranza di dare al povere gattino una seconda chance.
I primi giorni sono stati irti di difficoltà, poi, però, qualcosa di magico è accaduto: una mattina ha cominciato a rimettersi in piedi. Pochi secondi, ma indicativi circa la resilienza del micio e nei giorni successivi ha compiuto dei passi da gigante, in tutti i sensi. Chiamato Tarzan dagli amici dei “batuffoli di pelo”, ha cominciato a prendere forza e a sviluppare un ottimo rapporto pure con i coinquilini. A sei mesi dal ritrovamento, era pronto a ricevere adozione. Così è stato: una famiglia adatta ha presentato domanda e d’ora in poi potrà condurre un’esistenza piena.