Il minuscolo gattino randagio inizia a seguire l’uomo: teme l’abbandono e ha bisogno di aiuto – Video
Un incontro casuale, un destino che cambia
Il miagolio arrivava da qualche parte davanti a lui, un suono debole, incerto. Quando lo vide, il minuscolo gattino randagio era lì, in mezzo alla strada, minuscolo e tremante, con il pelo sporco e le zampe esitanti. Non sembrava avere paura, solo un bisogno disperato di qualcosa o di qualcuno.
Si accovacciò, aspettò. Il piccolo lo raggiunse, strusciandosi contro le sue gambe come se lo conoscesse da sempre. Doveva avere fame, ma soprattutto, sembrava solo. Nessuna madre nei paraggi, nessun fratello. Chiese ai vicini, nessuno sapeva nulla. Lasciarlo lì? Impensabile.
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A casa, il nuovo arrivato non passò inosservato. Gli altri animali si avvicinarono curiosi, lui si gonfiò tutto, piccolo ma deciso a difendersi. Poi, la fame ebbe la meglio. Una scatola, un rifugio improvvisato, ma niente latte artificiale a portata di mano. Uscì a cercarlo. Latte di capra, l’unica opzione. Una volta pronto, il piccolo si attaccò alla bottiglia con l’avidità di chi non mangiava da tempo. Sorso dopo sorso, la tensione nei suoi minuscoli muscoli si sciolse.
La notte fu lunga. Ogni due ore, un nuovo risveglio, un nuovo pasto. Occhi assonnati, mani che si muovevano per istinto, il piccolo che miagolava come una sirena fino a quando non aveva la pancia piena. Il veterinario confermò: maschio, forse venti giorni. Troppo giovane per la sverminazione, abbastanza forte per protestare.
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I giorni passarono e Tiny, come ormai lo chiamavano, cambiò. Il corpo si irrobustì, le zampette divennero più sicure. Si arrampicava ovunque, esplorava ogni angolo, attaccava per gioco il cane di casa, finendo sempre per essere rimesso al suo posto.
Le notti, però, restarono le stesse. Dopo l’ultimo pasto, il minuscolo gattino randagio cercava quel posto familiare dove addormentarsi. A volte sopra un cuscino, a volte direttamente sul petto di chi l’aveva trovato. Era nato per strada, ma ormai casa sua era un’altra. La migliore casa che potesse avere, governata da un amore puro e incondizionato: il suo cuore nobile non meritava niente di meno.