Il gatto si fida dell’essere umano sbagliato e l’esperienza è così dolorosa che non smettere di piangere e avere paura – Video
Il micio aveva messo al centro del suo mondo qualcuno che non la apprezzava
La cosa peggiore non è negare amore al proprio animale domestico, bensì cambiare idea all’improvviso. Illuderlo e abbandonarlo, manco fosse un essere incapace di provare emozioni autentiche. Questo è il maggiore torto da fare alle innocenti creature, bisognose solo di affetto e sostegno. Mai volterebbero le spalle ai loro amici umani, mentre, purtroppo, il viceversa è meno scontato. Un gatto di nome Gabriel ha una vita felice e un padrone del quale si fida. Ma, purtroppo, la felicità costituisce una misera parentesi.
Scaricato in mezzo a una strada, Gabriel lotta per sopravvivere in mezzo alla strada. Tentava di ritrovare la via di casa, il luogo dove era il benaccetto fino a poco tempo prima. Il gatto soffre l’assenza del proprietario di cui si fida, ma la lontananza ha degli effetti su di lui. Abbandona le speranze, tuttavia in questo mondo, talvolta crudele nei confronti degli indifesi, esistono ancora le brave persone, come la squadra dei volontari venuta in soccorso.
Dopo averlo portato in clinica, riceve un referto allarmante dal veterinario: infezione a una zampa posteriore, ulcere in bocca che gli impediscono di mangiare, malnutrizione e anemia. Insomma, nulla sembra andare per il verso auspicato.
L’infiammazione alle vie orali preoccupa soprattutto, anche perché richiede l’estrazione di un dente. Il giorno seguente all’operazione, Gabriel comincia a mostrare dei chiari segni di miglioramento e mostrare appetito.
I risultati di radiografie ed eco sono normali, e la ferita alla zampa posteriore è suturata. Tutti sono ottimisti circa la completa ripresa, ma la settimana seguente Gabriel ha un crollo: soffre di una grave anemia e i livelli di ferro nel sangue sono precipitati in maniera vertiginosa, una condizione potenzialmente letale.
Di conseguenza, il medico gli esegue una trasfusione di sangue immediata. Le chance di sopravvivenza sono stimate al 50%, ciononostante i soccorritori gli rimangono sempre accanto e, alla fine, il sostegno ridà vitalità al piccolo. Nelle due settimane successive il quadro clinico ha dei netti progressi. Inizia a mangiare e a camminare: è finalmente fuori pericolo.