Il gatto sembra confuso: tutte le ragioni e quando preoccuparsi
La salute del nostro amico a quattro zampe è prioritaria, a 360 gradi. Se il gatto sembra confuso è bene capirne il motivo. Tutti i dettagli
Il nostro amico a quattro zampe fa ormai parte della famiglia a tutti gli effetti, trattato e amato come se fosse un figlio. Se il gatto ci sembra confuso, e questa condizione persiste per più di qualche minuto, è normale che susciti in noi una certa preoccupazione. Ecco allora che conoscere i motivi di un determinato stato può tornare utile.
Qualsiasi sia la condizione atipica dello stato di salute della nostra piccola palla di pelo, non affidiamoci mai al fai da te o al sentito dire. Rivolgiamoci sempre al veterinario di fiducia che, oltre a conoscere anche eventuali pregressi clinici e caratteristiche di razza, ha gli strumenti per individuare un ipotetico malessere.
Uno sguardo di insieme
Soprattutto se è ormai un po’ azianotto, il gatto che sembra confuso potrebbe fare i conti con un sistema nervoso che non è più quello di una volta. Il disorientamento, esattamente come accade a noi bipedi, è uno stato che colpisce soprattutto chi ha ormai una certa età. A tal proposito, potrebbe tornare utile sapere come si calcola quella di Miao facendo un paragone con la nostra.
In questi casi, e se andiamo dallo specialista per un consulto ce ne darà la conferma, la prima cosa da fare è escludere la presenza di un disturbo di natura fisica oppure metabolica. Infatti, dei problemi di tipo neurologico possono esserne una diretta conseguenza.
Mens sana in corpore sano
Il tipo di lavoro a cui sarà chiamato il veterinario sarà doppio e avrà bisogno dell’ausilio informativo di una nostra anamnesi il più possibile dettagliata. Più tasselli avrà il veterinario per comporre il puzzle, più completa sarà la visione di insieme che gli permetterà di arrivare il più velocemente possibile alla diagnosi giusta e alla terapia più adeguata per la risoluzione del problema.
Nel caso in cui si dovesse escludere una patologia di tipo organico, sarà proprio il medico di Fido, valutando la situazione generale, a consigliarci un eventuale consulto da parte di un veterinario comportamentista. Inoltre, è probabile che anche lui ci chieda degli esami a supporto della propria visita specialistica. Anche lui vorrà infatti escludere eventuali malesseri riconducibili a un problema fisico, metabolico e ormonale.
La dieta, una bussola per tutto
Sembra strano, ma l’alimentazione, indipendentemente dal fatto che sia naturale o industriale, è la cartina al tornasole dello stato di salute della nostra piccola palla di pelo. Una dieta sana ed equilibrata, che tenga conto di tutti i nutrienti di cui ha bisogno e delle giuste quantità, è fondamentale per cercare di favorire una crescita senza intoppi e una vecchiaia serena.
Non dimentichiamo mai che il nostro adorato Miao è prevalentemente carnivoro, al di la dei secoli di addomesticamento, certi impulsi e certi bisogni non sono cambiati. Ecco allora che dobbiamo prediligere in primo luogo le proteine di origine animale, seguite da vitamine, sali minerali e fibre. A tal proposito può essere interessante approfondire il rapporto dei felini con la caccia.
Quando Miao è anziano
Il gatto che sembra confuso, in genere, o è un cucciolo – ancora indifeso e inconsapevole di come sia il mondo che lo circonda – o anziano. In entrambi i casi siamo di fronte a dei soggetti indifesi e vulnerabili, anche se per motivi diversi. Infatti, non dobbiamo sottovalutare l’inesperienza del piccolo di gatto e il declino cognitivo di quello anziano.
Secondo la scienza, il disorientamento e la confusione sono presenti in almeno il 40% dei felini che hanno superato i 17 anni. Si tratta anche dei primi segnali che devono portarci a pensare che qualche disturbo cognitivo si stia facendo largo. Dobbiamo sempre tenere a mente, infatti, che un esemplare un po’ in là con gli anni, infatti, va monitorato con maggiore costanza e attenzione. La politica della prevenzione e della tempestività, infatti, deve essere il faro che ci guida nella gestione della nostra piccola palla di pelo. Sarà il suo veterinario di fiducia a dirci con quanta frequenza portarlo a visita, ovviamente questa cambia da caso a caso.
I tipici segnali
Se il gatto sembra confuso, non pare più riconoscere chi considerava famiglia fino a poco tempo prima, non è più capace di trovare la ciotola, la cuccia o anche la lettiera – degli accessori per lui così fondamentali – vuol dire che qualcosa non sta andando per il verso giusto.
Micio sta manifestando i primi sintomi di una malattia comportamentale o di un qualche disturbo. Se sporca o fa la pipì fuori dalla lettiera, infatti, non è per un qualche dispetto, ma perché sta male. E il tipo di approccio che dobbiamo adottare deve tenere conto di tutti i fattori in gioco. Al di là di che cosa significhi pulire casa e togliere gli odori particolarmente forti, c’è un problema ben più grave da dover risolvere. Chiamiamo subito lo specialista e cerchiamo insieme a lui un modo per alleviare le sofferenze della nostra piccola palla di pelo.
I traumi sono motivo di disorientamento
Indipendentemente dall’età, lo stile di vita di un gatto può incidere sul suo stato di salute (sia fisico che mentale). Un randagio, infatti, è sempre soggetto a pericoli e a condizionamenti esterni che non è detto siano piacevoli.
Un gatto traumatizzato può apparire confuso e destabilizzato, lo è subito dopo il fatto certamente e può portarne i segni per il resto della vita. Ecco perché adottarne uno è un atto di estrema generosità, ma richiede anche una dose di pazienza maggiore. Miao deve fare i conti con il proprio passato tutti i giorni, e questo non è sempre semplice. Teniamone conto: se sapremo come coccolarlo e farlo stare meglio, la sua riconoscenza ripagherà tutti i nostri forzi.
Possibili rimedi
Il primo passo lo abbiamo appena descritto e ci vede dirigersi verso l’ambulatorio veterinario. Sarà lui a valutare la gravità della situazione e, se saranno sufficienti, a prescrivere degli integratori che rallentino il declino inevitabile che la vecchiaia porta con sé.
Fondamentale è cercare di non modificare il luogo che Miao considera casa. Ogni cambiamento nella disposizione dei mobili o degli accessori può essere fortemente destabilizzante. Se ci abbiamo pensato per tempo, e si è abituato al trasportino, avere un luogo in cui si sente al sicuro è di grande aiuto per combattere gli effetti del disorientamento. Una sensazione terribile, che non si sa come arginare e che non va presa sottogamba per nessuna ragione al mondo.