Il gatto non potrà stare tranquillo: questo cane vuole a tutti i costi invadere il suo spazio personale – Video
Un divano, due rivali e una battaglia epica: quando il fratello cane osa troppo, il gatto non dimentica... né perdona
Il divano? Il regno del felino. Cocco di mamma e papà umani, il gatto si godeva la giornata senza il fratello cane, suo eterno amico-rivale. Niente e nessuno sembrava poterne disturbare la quiete. Ma è proprio quando abbassi la guardia che viene il bello. Mentre se la spassava, comodamente adagiato, è arrivato un ciclone, l’alleato-rivale per eccellenza, compagno di mille piccole avventure quotidiane: il fratello cane! In bocca ha del cibo, in mentre un unico pensiero: salire sul divano, e pazienza se è già occupato.
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Un balzo, zampe in aria, atterraggio non proprio delicato. Il gatto scatta, la coda si gonfia, gli occhi spalancati in un misto di incredulità e disappunto. Ma come osa? Quel divano è territorio sacro! Il cane, invece, non si fa problemi col gatto. Con la bocca ancora piena, si sistema proprio lì, esattamente dove non dovrebbe. Mastica, mastica e lo guarda, come se fosse la cosa più normale del mondo.
Il felino non arretra. Fissa l’intruso con lo sguardo glaciale di chi sta decidendo se ignorare l’offesa o dichiarare guerra. Un colpo di coda, poi un altro. Un chiaro avvertimento. Ma il cane, beato e imperturbabile, si lecca il muso. Forse non ha capito. Forse non gli importa. O forse – ed è questa l’ipotesi più inquietante – lo sta facendo apposta.
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E poi succede l’irreparabile. Con un movimento goffo e inconsapevole, il cane si lascia andare. Si accascia, tutto il suo peso schiaccia il gatto come un cuscino qualunque. Un crimine, un affronto senza precedenti. Il felino, paralizzato. Un’espressione tra lo shock e il puro sgomento. Sembra quasi chiedersi se sia davvero successo. No, non può essere vero. Un errore di percezione, forse.
Ma il fiato caldo del cane gli solletica le orecchie, la sua mole lo tiene bloccato. È tutto fin troppo reale. Non un miagolio, non un graffio. Solo silenzio e una rassegnazione senza precedenti. Il cane, nel frattempo, ignaro dell’apocalisse psicologica in corso, si sistema meglio. Un piccolo spostamento, giusto per trovare la posizione perfetta. Ancora più sopra il gatto. L’ultimo colpo di grazia.
Gli umani assistono, trattengono il fiato. Il gatto? Ancora immobile. Un martire, un’anima sconfitta. Eppure, nei suoi occhi fissi nel vuoto, si legge un giuramento. Questa offesa verrà ricordata. E vendicata.